Greco moderno/Introduzione: differenze tra le versioni

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Le prime testimonianze di "greco moderno" sono quelle appartenenti al periodo medievale e sono costituite principalmente dalla letteratura popolare (canti acritici e cleftici) e da quella ecclesiastica (agiografie, scritti dei padri della Chiesa). Già allora tuttavia era diffuso il problema della diglossia, la diffusione cioè di due varianti della lingua: la lingua dotta, cioè lo stesso dialetto attico dei tempi di Alessandro Magno, e la lingua volgare, naturale evoluzione del greco nei secoli, le cui prime testimonianze scritte appartengono proprio al periodo medievale.
 
Nel XIX secolo, alla vigilia dell'indipendenza greca, erano diffuse tre diverse tendenze linguistiche: una conservatrice, che chiedeva il ritorno alla lingua dell'epoca classica, una più innovativa, che proponeva una purificazione del volgare contemporaneo da tutti i prestiti turchi e dagli elementi dialettali e una terza che invece voleva allontanare la tradizione della lingua dotta e fare della lingua popolare una lingua nazionale.Per diversi anni fu la lingua purificata, la καθαρεύουσα, la vincitrice dello scontro, ma la sua influenza era limitata solo alla Grecia continentale, mentre nelle isole cresceva la diffusione dalladella lingua popolare, la δημοτική.
 
Alla fine del secolo l'influenza della classe che aveva "inventato" la καθαρεύουσα era quasi scomparsa e contemporaneamente la nuova generazione di intellettuali si interessava alla storia della lingua greca e alle tradizioni popolari: con la pubblicazione del romanzo Το ταξίδι μου (Il mio viaggio), scritto interamente nella δημοτική, il filologo Iannis Psicharis cerca di arrestare l'utilizzo della lingua purificata, ma sarà solo nel 1976, dopo la fine della dittatura, che la lingua popolare sarà riconosciuta come unica lingua ufficiale dello Stato greco.