Cyberbullismo/Prevenzione e sensibilizzazione: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 38:
La scuola e la famiglia sono i principali canali di interazione tra adulti e giovani. All’interno di questo contesto la famiglia occupa un ruolo primario per ciò che concerne l’apprendimento delle norme e dei valori e per ciò che riguarda la costruzioni di rapporti interpersonali positivi. Mentre la scuola ha il ruolo secondario di completare e integrare l’educazione ricevuta in famiglia senza sostituirvisi.
Quando le due principali agenzie educative vengono meno al loro compito, perdono efficacia svuotandosi dei contenuti ad esse riconosciuti. Ciò determina sensazioni di disagio e di ostilità causate dalla mancanza di dialogo e di entusiasmo. <ref>A. Civita , Il bullismo come fenomeno sociale. Uno studio tra devianza e disagio minorile, Franco Angeli, Milano, 2006, p. 89.</ref>
 
== Come prevenire ==
 
La prevenzione di questo fenomeno deve avvenire principalmente sul fronte educativo, con l'aiuto di alcuni accorgimenti pratici. E' fondamentale educare i ragazzi a un maggior senso di responsabilità, per evitare che si trasformino in cyberbulli. D’altra parte è necessario lavorare sulla loro sicurezza personale, per evitare che diventano vittime. E’ importante parlare chiaramente con loro del fatto e invitarli a segnalare eventuali vicende di cyberbullismo di cui siano a conoscenza. E’ importante inoltre una corretta educazione all’utilizzo del web. Capire che l’identità digitale che si costruisce online è perenne, che immagini, video, testi devono essere protetti il più possibile è importantissimo. Ogni traccia di noi può restare incisa ed è facile rendere più pubbliche di quanto non si vorrebbe molte informazioni personali. Un passo che può fare la differenza è far capire ai ragazzini quanto si mettono in vista pubblicando i propri dati online e insegnare loro a non condividere mai informazioni troppo personali.
 
Sul fronte pratico, è possibile adottare alcuni accorgimenti sia a casa che a scuola. Tenere il computer in una posizione centrale della casa, in modo da avere almeno in parte il controllo sull’attività online dei minori. E’ bene in ogni caso poter controllare sullo schermo quello che il minore condivide online, anche quando non è sotto i nostri occhi. Questo significa, da parte dei genitori, prendere confidenza maggiormente con i mezzi usati dai figli per poter mantenere il controllo sulle informazioni rese pubbliche.Chiedere a un amico, un fratello o una sorella più grande di accompagnare il ragazzo durante le sue attività di navigazione, per fare in modo che il minore possa comunque avere una persona con cui confidarsi, tuttavia ad alcuni minori non piace essere monitorato. Utilizzare la funzione Parental Control prevista da diversi antivirus per bloccare l’accesso ad alcuni siti web o, se si è individuato un indirizzo mail potenzialmente molesto, per mettere quest’indirizzo nella lista nera, tuttavia se il parent control non è sufficientemente difeso può essere facilmente evaso o eluso utilizzando tecnologie come VPN, Tor o dei proxy . A scuola, per accedere alla rete, gli studenti devono avere l’obbligo di identificarsi, in modo da non poter nascondere le proprie azioni dietro l’anonimato. In generale, monitorare ogni cambiamento d’umore del ragazzo, che lo porti ad essere più isolato, o che manifesti una mancanza di stima di sé.
 
== Note ==