Cyberbullismo/Prevenzione e sensibilizzazione: differenze tra le versioni

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== Prevenzione e sensibilizzazione: risposte efficaci al cyberbullismo ==
 
Il cyberbullismo rappresenta un problema sociale che riguarda chiunque voglia promuovere il rispetto per gli altri. Esso inizia quando l’offesa diventa un’esperienza persecutoria, che non fa sentire la vittima al sicuro da nessuna parte. I genitori rimangono all’oscuro di questi episodi perché non hanno accesso alle comunicazioni online dei propri figli: infatti è compito dei genitori seguire i figli durante la crescita, ciò non significa essere al corrente di tutti i loro pensieri e sentimenti.<ref>F. Tonioni, Cyberbullismo,Psicopatologia web-mediata. Dipendenza da internet e nuovi fenomeni dissociativi, Springer, Milano, 2014, pp. 3-9.</ref>
 
Negli ultimi anni gli operatori della scuola, coscienti del fatto che il fenomeno ha assunto forme sempre più complesse, stanno adottando metodi educativi e formativi diversi da quelli tradizionali. Si moltiplicano infatti i progetti che, oltre a fornire conoscenze, sollecitano competenze relazionali che sono necessarie per far integrare i ragazzi a gruppi e farli adattare a nuove esperienze. Il disagio socio-relazionale può coinvolgere l’intero gruppo classe creando situazioni di forte negatività al suo interno. Il bullismo, visto come una particolare forma di disagio socio-relazionale, si manifesta in diversi ambienti sociali, sopratutto nella scuola ma anche in luoghi di aggregazione giovanile e spesso crea un clima conflittuale pesante per gli alunni e gli insegnanti. Che atti di bullismo si verifichino tra i bambini o tra ragazzi, per far sì che cali l’incidenza di questo fenomeno c’è bisogno di un adulto, in particolare nella scuola. Si avverte la necessità di una collaborazione tra scuola e genitori per combattere globalmente questo fenomeno. Infatti, la mancanza di rapporti con i coetanei o altri problemi creano malessere all’interno del gruppo classe. Ecco perché fare amicizia riduce la probabilità di essere coinvolti in episodi di bullismo. Per questa ragione devono essere insegnate a scuola la prosocialità e l’empatia al fine di dare ai ragazzi un senso di convivenza sociale e civile. Le liti fra ragazzi sono continue per questo è opportuno educare sin da piccoli al dialogo per risolvere i problemi. Infatti, gli adulti devono rivestire un ruolo di mediatori per scoprire e risolvere problemi che si sono creati all’interno del gruppo classe. Questo si può fare rispettando alcune condizioni che sono: precocità, sistematicità e curricularità. Al bullo, infatti, deve arrivare una forte e chiara disapprovazione generale e, invece, la vittima non deve essere lasciata sola.