Cyberbullismo/Prevenzione e sensibilizzazione: differenze tra le versioni

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== Come aiutare le vittime? ==
 
Un primo passo per aiutare le vittime è quello di farle uscire dallo stato di solitudine o di esclusione che è una diretta conseguenza del bullismo in atto. Poichè per la vittima è molto difficile confidarsi con qualcuno, bisogna instaurare un rapporto di fiducia facendola sentire meno vulnerabile, accrescendone l’autostima e inducendola a cambiare il proprio comportamento passivo che la pone in uno stato d’inferiorità. Agli adulti il compito e il dovere di non minimizzare o sottovalutare i segnali di bullismo ma di riconoscere e demonizzare gli atti di bullismo, sia esso fisico che psicologico.
 
== E il bullo? ==
Il bullo deve imparare a comunicare all’interno della classe per capire l’opinione che altri nutrono riguardo la sua persona accettando o rifiutando tale posizione. Infatti, il dialogo è il principio su cui deve basarsi la scuola. Le prepotenze e l’aggressività espresse dal bullo sono un’esternazione dell’anomia di valori e di relazioni; principalmente ciò si manifesta all’interno di un gruppo e il modo migliore, oltre al dialogo, per sconfiggere il bullismo è la prosocialità, o “comportamento sociale positivo”, caratterizzata da una forma di altruismo egocentrico che spinge l’individuo a migliorare le condizioni altrui, attraverso motivazioni interiorizzate ed autogratificanti, senza aspettarsi di ricevere ricompense esterne. Le azioni dirette da questa attitudine, che può essere educata, determineranno l’aumento della probabilità dell’instaurarsi di relazioni reciproche positive. Quindi, a causa della larga diffusione del bullismo, bisognerebbe attuare dei progetti nelle scuole, che riguardino tutti i soggetti coinvolti, attraverso lavori cooperativi o di supporto al compagno bullo al fine di prendere provvedimenti contro l’aggressività; infatti, i bulli che si presentano cooperativi agiscono meno prepotentemente e hanno la tendenza a relazionarsi agli altri in modo positivo. Dunque, la prosocialità e la cooperazione si incentrano sulla comunicazione tra coetanei al fine di contrastare e prevenire l’aggressività.
 
 
Il bullo deve imparare a comunicare all’interno della classe per capire l’opinione che altri nutrono riguardo la sua persona accettando o rifiutando tale posizione. Infatti, il dialogo è il principio su cui deve basarsi la scuola. Le prepotenze e l’aggressività espresse dal bullo sono un’esternazione dell’anomia di valori e di relazioni; principalmente ciò si manifesta all’interno di un gruppo e il modo migliore, oltre al dialogo, per sconfiggere il bullismo è la prosocialità, o “comportamento sociale positivo”, caratterizzata da una forma di altruismo egocentrico che spinge l’individuo a migliorare le condizioni altrui, attraverso motivazioni interiorizzate ed autogratificanti, senza aspettarsi di ricevere ricompense esterne. Le azioni dirette da questa attitudine, che può essere educata, determineranno l’aumento della probabilità dell’instaurarsi di relazioni reciproche positive. Quindi, a causa della larga diffusione del bullismo, bisognerebbe attuare dei progetti nelle scuole, che riguardino tutti i soggetti coinvolti, attraverso lavori cooperativi o di supporto al compagno bullo al fine di prendere provvedimenti contro l’aggressività; infatti, i bulli che si presentano cooperativi agiscono meno prepotentemente e hanno la tendenza a relazionarsi agli altri in modo positivo. Dunque, la prosocialità e la cooperazione si incentrano sulla comunicazione tra coetanei al fine di contrastare e prevenire l’aggressività.
 
== Gli spettatori ==
 
Il gruppo classe è un elemento fondamentale per combattere il bullismo e bisognerebbe educarlo affinché dia aiuto e sostegno alle vittime. Perciò educare all’etica è importante perché permette di abbattere il muro di ostilità e indifferenza che può crearsi all’interno di una classe. Dunque, è necessario intervenire sul gruppo dei pari perché posseggono un forte ascendente sia sulla vittima che sul bullo. Gli interventi dovranno, inoltre, essere periodici, per evitare che l’ occasionalità renda il problema meno serio. La scuola deve aiutare ad incentivare gli obiettivi di crescita e di apprendimento privilegiando gli aspetti relazionali che vi sono all’interno di essa. Il bullismo si presenta come una dinamica di gruppo dove questo ultimo manifesta tutta la sua organicità, cosicché il cambiamento di atteggiamento di una parte determina il mutamento di tutto il sistema. In genere, il triangolo del bullismo coinvolge tre protagonisti: il bullo, la vittima e gli spettatori. Possono, in linea teorica presentarsi tre modalità. Nella prima il bullo aggredisce la vittima ed ottiene potere; la vittima, a sua volta non riesce a difendersi e rimane isolata anche perché lo spettatore non fa nulla e non interviene. Nella seconda la differenza rispetto alla prima consiste nell’ aggressione, da parte dello spettatore, del bullo che si viene a trovare in una condizione di inferiorità. Il risultato ottenuto, in questo caso, è quello di riproporre delle situazioni aggressive in classe che lasciano la vittima in una condizione passiva e isolata. Nella terza modalità, invece, la vittima difende in modo assertivo i propri diritti, supportata dallo spettatore, e il bullo viene aiutato a comprendere gli effetti delle sue azioni.
 
== Scuola e bullismo ==
La scuola è, subito dopo la famiglia, la principale agenzia di socializzazione e formazione della personalità del bambino e del preadolescente. Il suo compito fondamentale è dare gli strumenti necessari per far crescere culturalmente, psicologicamente, socialmente e far raggiungere l’autonomia. Nella scuola però sono molti gli episodi di bullismo soprattutto in classe perché si trascorre molto tempo insieme e si percepiscono i punti di forza e di debolezza del compagno che possono rafforzare l’amicizia o definire la posizione di bullo e di vittima. Questo evidenzia la necessità di avviare progetti per prevenire o affrontare questo fenomeno. Un altro punto su cui soffermarsi è la questione degli studenti stranieri che sono molto spesso oggetti di bullismo. Questi subiscono esclusione, prese in giro e alla scuola dovrebbe spettare il compito di integrazione e mediazione culturale ed educazione alla cittadinanza. Una riduzione del fenomeno sarà possibile solo se tutti i membri della scuola si muoveranno su questo fenomeno. La scuola dovrebbe fare degli interventi per risolvere il disagio relazionale all’interno del gruppo classe, insomma dovrebbe ritrovare un ruolo forte nel processo educativo dando risposte significative.
 
La scuola è, subito dopo la famiglia, la principale agenzia di socializzazione e formazione della personalità del bambino e del preadolescente. Il suo compito fondamentale è dare gli strumenti necessari per far crescere culturalmente, psicologicamente, socialmente e far raggiungere l’autonomia. Nella scuola però sono molti gli episodi di bullismo soprattutto in classe perché si trascorre molto tempo insieme e si percepiscono i punti di forza e di debolezza del compagno che possono rafforzare l’amicizia o definire la posizione di bullo e di vittima. Questo evidenzia la necessità di avviare progetti per prevenire o affrontare questo fenomeno. Un altro punto su cui soffermarsi è la questione degli studenti stranieri che sono molto spesso oggetti di bullismo. Questi subiscono esclusione, prese in giro e alla scuola dovrebbe spettare il compito di integrazione e mediazione culturale ed educazione alla cittadinanza. Una riduzione del fenomeno sarà possibile solo se tutti i membri della scuola si muoveranno su questo fenomeno. La scuola dovrebbe fare degli interventi per risolvere il disagio relazionale all’interno del gruppo classe, insomma dovrebbe ritrovare un ruolo forte nel processo educativo dando risposte significative.
 
== Gli insegnanti ed il bullismo ==
 
L’insegnante riveste un ruolo cardine nel contesto scolastico poiché si rapporta continuamente con gli studenti passando molto tempo con loro. Oggi il ruolo degli insegnanti é cambiato poiché, oltre ad essere il veicolo per la costruzione di conoscenze, essi devono incidere sulla formazione del processo di identità, al fine di sviluppare le capacità dello studente. Tutto questo, però, rappresenta un compito arduo da portare a termine, a causa della messa in discussione del ruolo dell’insegnante da parte degli studenti e delle loro famiglie.
A scuola riveste una funzione di vitale importanza il tessuto valoriale incarnato dai docenti; ciò si concretizza in regole chiare e rigorose, che concernono la richiesta di un idoneo impegno scolastico, da un lato, e che riguardano la tutela della dignità degli studenti e il potenziamento degli atteggiamenti di solidarietà, dall’altro. A causa di quanto è stato detto, i docenti non devono essere indifferenti ad episodi di bullismo, ma, appena assistono a questo fenomeno, agire prontamente e fare da arbitri; non devono reagire impulsivamente ma ascoltare le storie di tutti per poi trarre le conclusioni. E’ necessario, per il ruolo che riveste nei confronti dei suoi alunni suoi alunni, che non si sottragga al compito di tenere sotto controllo gli studenti in difficoltà, nonostante ciò non sia semplice. Quando questo accade l’insegnante deve capire i problemi che si sono verificati ovvero deve instaurare un rapporto di fiducia con l’alunno.
 
== La struttura scolastica ==
 
Il comportamento degli alunni e degli insegnanti si manifesta in una struttura dove interagiscono fattori strutturali, professionali e individuali. Spesso gli edifici scolastici sono cadenti e non sono idonei, né per la costruzione dei saperi, né per le relazioni sociali. Bisognerebbe creare nelle scuole zone più accoglienti, laboratori, aule tecnologiche e aumentare la vigilanza, soprattutto nei momenti in cui i ragazzi sono liberi, al fine di evitare scontri. Le classi dovrebbero essere pulite e ben arredate; i ragazzi in difficoltà andrebbero fatti sedere nei primi banchi per essere controllati con puù attenzione dagli insegnanti, creando così un buon ambiente dove gli studenti possano interagire e studiare positivamente. Nei casi in cui ci sono prevaricazioni l’insegnante ha il dovere di intervenire, poiché la sua passività, di fronte ad episodi di bullismo, determina il ripetersi nel tempo degli stessi; infatti, tale atteggiamento da parte dei docenti incoraggia il bullo che non capirà mai che deve interrompere il suo comportamento e non avrà timore di essere punito.
 
== Scuola famiglia e territorio: linee guida di prevenzione e intervento ==
 
La scuola e la famiglia sono i principali canali di interazione tra adulti e giovani. All’interno di questo contesto la famiglia occupa un ruolo primario per ciò che concerne l’apprendimento delle norme e dei valori e per ciò che riguarda la costruzioni di rapporti interpersonali positivi. Mentre la scuola ha il ruolo secondario di completare e integrare l’educazione ricevuta in famiglia senza sostituirvisi.
Quando le due principali agenzie educative vengono meno al loro compito, perdono efficacia svuotandosi dei contenuti ad esse riconosciuti. Ciò determina sensazioni di disagio e di ostilità causate dalla mancanza di dialogo e di entusiasmo.