Cyberbullismo/Prevenzione e sensibilizzazione: differenze tra le versioni

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Il bullo deve imparare a comunicare all’interno della classe per capire l’opinione che altri nutrono riguardo la sua persona accettando o rifiutando tale posizione. Infatti, il dialogo è il principio su cui deve basarsi la scuola. Le prepotenze e l’aggressività espresse dal bullo sono un’esternazione dell’anomia di valori e di relazioni; principalmente ciò si manifesta all’interno di un gruppo e il modo migliore, oltre al dialogo, per sconfiggere il bullismo è la prosocialità, o “comportamento sociale positivo”, caratterizzata da una forma di altruismo egocentrico che spinge l’individuo a migliorare le condizioni altrui, attraverso motivazioni interiorizzate ed autogratificanti, senza aspettarsi di ricevere ricompense esterne. Le azioni dirette da questa attitudine, che può essere educata, determineranno l’aumento della probabilità dell’instaurarsi di relazioni reciproche positive. Quindi, a causa della larga diffusione del bullismo, bisognerebbe attuare dei progetti nelle scuole, che riguardino tutti i soggetti coinvolti, attraverso lavori cooperativi o di supporto al compagno bullo al fine di prendere provvedimenti contro l’aggressività; infatti, i bulli che si presentano cooperativi agiscono meno prepotentemente e hanno la tendenza a relazionarsi agli altri in modo positivo. Dunque, la prosocialità e la cooperazione si incentrano sulla comunicazione tra coetanei al fine di contrastare e prevenire l’aggressività.
 
 
 
== Gli spettatori ==
Il gruppo classe è un elemento fondamentale per combattere il bullismo e bisognerebbe educarlo affinché dia aiuto e sostegno alle vittime. Perciò educare all’etica è importante perché permette di abbattere il muro di ostilità e indifferenza che può crearsi all’interno di una classe. Dunque, è necessario intervenire sul gruppo dei pari perché posseggono un forte ascendente sia sulla vittima che sul bullo. Gli interventi dovranno, inoltre, essere periodici, per evitare che l’ occasionalità renda il problema meno serio. La scuola deve aiutare ad incentivare gli obiettivi di crescita e di apprendimento privilegiando gli aspetti relazionali che vi sono all’interno di essa. Il bullismo si presenta come una dinamica di gruppo dove questo ultimo manifesta tutta la sua organicità, cosicché il cambiamento di atteggiamento di una parte determina il mutamento di tutto il sistema. In genere, il triangolo del bullismo coinvolge tre protagonisti: il bullo, la vittima e gli spettatori. Possono, in linea teorica presentarsi tre modalità. Nella prima il bullo aggredisce la vittima ed ottiene potere; la vittima, a sua volta non riesce a difendersi e rimane isolata anche perché lo spettatore non fa nulla e non interviene. Nella seconda la differenza rispetto alla prima consiste nell’ aggressione, da parte dello spettatore, del bullo che si viene a trovare in una condizione di inferiorità. Il risultato ottenuto, in questo caso, è quello di riproporre delle situazioni aggressive in classe che lasciano la vittima in una condizione passiva e isolata. Nella terza modalità, invece, la vittima difende in modo assertivo i propri diritti, supportata dallo spettatore, e il bullo viene aiutato a comprendere gli effetti delle sue azioni.
[[Categoria:Cyberbullismo|Prevenzione e sensibilizzazione]]