Torah per sempre/Torah Orale: cosa contiene?: differenze tra le versioni

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== La Torah di cabalisti e razionalisti ==
Tuttavia i cabalisti erano restii ad ammettere che qualsiasi cosa nel corpus rabbinico, o finanche nella Bibbia, fosse "inverosimile", speculativo o erroneo, preferendo scoprire "significati nascosti" laddove un'affermazione appariva irragionevole. Inoltre, l'aggadah era per loro importante quanto la halakhah, se non di più. I cabalisti danno per scontato che qualunque cosa sia registrata in nome dei rabbini, non solo nel Talmud ma anche nei midrashim, sia "Torah", Scritta, Orale, o segreta. Alla fine anche lo Zohar ottenne questo status glorificato; dopo tutto, era attribuito a Simon bar Yohai.
 
I cabalisti della Provenza del XIII secolo si opposero vigorosamente alle interpretazioni bibliche razionaliste di Kimhi, di Gersonide e di altri; la loro opposizione costituisce il maggior aspetto dello scontro plurisecolare tra maimonisti e antimaimonisti. Iniziarono con l'appropriare le ''aggadot'' al sistema esoterico delle ''sefirot'', o emanazioni divine. [[w:Azriel|Azriel di Girona]] (1160-1238) studiò in Provenza sotto [[w:Isacco il Cieco|Isacco il Cieco]] e ritornò alla sua città natia con questa tecnica, che fu adottata avidamente e raggiunse il suo apogeo nello Zohar.
 
Gli aneddoti enigmatici e le affermazioni del rabbini, dicevano i cabalisti, erano segni che potevano essere letti da un adepto che avesse le chiavi per decodificare i profondi misteri della Cabala, ma che erano occultati all'ignorante e all'indegno. Pertanto l'immagine di Dio che indossa i [[w:tefillin|tefillin]] (TB ''Ber.'' 6a) fu "decodificato" da Azriel come la narrativa sacra di quello che Dio "indossa" ''veramente'', cioè le ''sefirot'', i canali di emanazione, le "vesti" con cui Egli è visto dal mondo.<ref>Azriel di Girona, ''Commentario alle Aggadot'', 4-6. Sull'interpretazione di Azriel riguardo all'emanazione si veda Scholem, ''Origins'', pp. 430-454.</ref> In questo modo cercavano di dimostrare come l'aggadah trasmettesse una verità "letterale" profonda — Dio indossava ''veramente'' i tefillin, di un tipo magnificato — l'aggadah non era una mera figura retorica. Tale interpretazione permise ai cabalisti non solo di difendere la tradizione dai suoi detrattori, ma di entrare nello spazio di quella tradizione e di appropriarsene l'autorità. Vale a dire, la Cabala era ''diventata'' Torah; la Torah Scritta, la Torah Orale e la Torah Segreta (qabbalah) erano quindi state tutte e tre date a Mosè sul Sinai.
 
== ''Conclusione'' ==