Torah per sempre/La grande catena dell'Essere: filosofi e cabalisti: differenze tra le versioni

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Quando una religione si sposta dalla fase profetica e cerca di spiegarsi, si imbatte nella filosofia; è rassicurante avere la ragione dalla propria parte, sebbene ci sia sempre il pericolo che ti si rivolti contro e ti morda. A volte, il devoto tenta di domare la filosofia, per accoglierla nell'ambito della famiglia della fede ma la degrada, come fecero i teologi medievali, seguendo Filone, quando chiamarono la filosofia "l'ancella della teologia", sebbene l'ancella abbia l'abitudine di ritornare a dominare la padrona.
 
La filosofia non si presenta giusto quando un teologo cita apertamente un filosofo, come quando Maimonide cita Aristotele o [[w:Alessandro di Afrodisia|Alessandro di Afrodisia]]. Ma è presente nelle interpretazioni, nei giri di linguaggio, nei modi di vedere le cose, nella poetica e persino nei pensieri dei mistici che deridono esplicitamente la filosofia come una perdita di tempo, un errore, un'eresia. Proprio come Monsieur Jourdain ne ''Le Bourgeois Gentilhomme'' di Molière all'improvviso scopre di aver parlato in prosa tutta la vita senza saperlo, un mistico potrebbe un giorno "scoprire" che i suoi mantra e le sue intuizioni sono l'espressione di una particolare filosofia e che invece di trascenderla ci si è invischiato malamente. (Pochi mistici in verità ottengono una tale illuminazione; i filosofi degenerano in mistici più facilmente di quanto i mistici ottengano un'illuminazione filosofica.)
La filosofia non si presenta giusto quando un teologo cita apertamente un filosofo, come quando Maimonide cita Aristotele o [[w:Alessandro di Afrodisia|Alessandro di Afrodisia]].
 
== Platonici e aristotelici ==
Oggigiorno, spingendo solo un bottone, si possono aprire sullo schermo del proprio PC testi e traduzioni delle opere di Platone, Plotino e Aristotele, oppure accedere ad una biblioteca e reperire edizioni criche ed erudite degli originali greci, con abbondanti commentari accademici e letteratura secondaria esaustiva.
 
Nel Medioevo ciò era impossibile.<br />
Se, come i filosofi ebrei in terre mussulmane, leggevi l'arabo, allora potevi ottenere accesso ad una traduzione araba imperfetta, forse con commentario, di alcune opere attribuite a Platone o ad Aristotele; sarebbero state comunque difficili da capire, poiché l'arabo non trasmette facilmente il senso del greco classico e la traduzione poteva in ogni caso essere stata fatta dal siriaco piuttosto che dall'originale greco.