Storia della letteratura italiana/Pier Paolo Pasolini: differenze tra le versioni
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====Poesie a Casarsa====
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Le ''Poesie a Casarsa'' vengono pubblicate a [[Bologna]] nel 1942 e riscritte nel [[Lingua friulana|friulano]] istituzionale per la pubblicazione del volume ''La meglio gioventù'' nel quale verranno raccolte con la [[traduzione]] dello stesso autore in [[lingua italiana|italiano]]. La cultura letteraria dell'autore è la poesia [[provenza]]le di [[Peire Vidal]], l'[[Giuseppe Ungaretti|Ungaretti]] dalla parola essenziale, il [[Giacomo Leopardi|Leopardi]] dal [[ritmo]] dolente e gran parte della poesia [[Francia|francese]], [[Spagna|spagnola]] e [[Catalogna|catalana]], da [[Paul Verlaine|Verlaine]] a [[Stephane Mallarmé|Mallarmé]], da [[Juan Ramón Jiménez|Jiménez]] a [[Federico Garcia Lorca|Lorca]] e [[Antonio Machado|Machado]]
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====La meglio gioventù====
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''Il dì da la me muàrt''da La meglio gioventù, Sansoni, [[Firenze]] [[1954]]}}
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''Il giorno della mia morte''}}
La ''meglio gioventù'', pubblicata a [[Firenze]] dalla casa editrice Sansoni nel [[1954]], raccoglie la maggior parte delle Poesie a Casarsa e tutte le altre poesie friulane di Pasolini coprendo un arco di tempo che va dal [[1939]] al [[1940]] fino al [[1953]]. Non sono comprese in questo volume alcune poesie pubblicate sui volumetti dell'"[[Academiuta di lenga furlana]]" e altre poesie disperse che saranno raccolte in seguito dalla [[Società filologica friulana]] a [[Udine]] nel [[1965]] con il titolo ''Poesie dimenticate''.
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Tra il [[1943]] e il [[1949]], contemporaneamente alla poesia in [[lingua friulana]], Pasolini affronta la poesia in lingua italiana con una serie di scritti che verranno pubblicati solo nel [[1958]] in un volume dal titolo ''L'Usignolo della Chiesa Cattolica''.
====L'Usignolo della Chiesa Cattolica====
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''Baruch'', L'Usignolo della Chiesa Cattolica, Longanesi, Milano [[1958]]}}
Attraverso la raccolta ''L'Usignolo della Chiesa Cattolica'' è possibile seguire il consolidarsi della struttura [[Psiche|psichica]] e [[ideologia|ideologica]] di Pasolini. La raccolta presenta, come dice il Ferroni, una grande varietà di forme e di modi [[Stile|stilistici]] "affermando un bisogno di offrire tutto se stesso a un contesto, a un mondo di valori collettivi".
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====Le ceneri di Gramsci====
{{vedi anche|Le ceneri di Gramsci}}
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da ''Il Canto popolare'', Le ceneri di Gramsci,Garzanti, [[Milano]] [[1957]]}}
Con [[Le ceneri di Gramsci]], pubblicate nel [[1957]] da Garzanti, Pasolini presenta undici [[poema|poemetti]] quasi tutti scritti in [[terzina (metrica)|terzine]] e sul modello di quelli del Pascoli pur nella grande libertà dei singoli [[Verso|versi]].<br /> I poemetti che formano la raccolta sono stati scritti tutti tra il [[1951]] e il [[1956]], molti dei quali già pubblicati sparsi precedentemente.<br /> Protagonista delle Ceneri è la nuova realtà storica del [[Proletariato|sottoproletariato]] [[Roma|romano]] che il poeta vuole rappresentare così come è, perché la salvezza è quella di rimanere dentro a quell'[[inferno]] con la volontà di capirlo. Pasolini sa che di quel popolo lo attrae non la sua millenaria [[lotta]] ma la sua allegria e riconosce in sé stesso una contraddizione, quella di amare un mondo che odia. <br /> I poemetti del 1956 sono più ricchi di problematica storica e il tema centrale è l'alternarsi di [[speranza]] e disperazione che alla fine, nel ''Pianto della scavatrice'', diventa accettazione dolorosa delle [[Ferita|ferite]] provocate dai cambiamenti.<br />
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====La religione del mio tempo====
{{vedi anche|La religione del mio tempo}}
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Si può collocare [[La religione del mio tempo]] al confine tra il secondo e il terzo periodo, tra quello che era il [[mito]] del sottoproletario e la sua crisi e il mito dei popoli del [[terzo mondo]]. L'opera che esce nel 1961 da Garzanti comprende sei sezioni ed è organizzata in tre parti: ''La ricchezza'', ''A un ragazzo'' e ''La religione del mio tempo'' nella prima parte, ''Umiliato e offeso'', composto da epigrammi e ''Nuovi epigrammi'' nella seconda parte, mentre la sezione ''Poesie incivili'' costituisce da sola la terza parte.
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====Poesia in forma di rosa====
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In essa Pasolini afferma in modo ossessivo la delusione per gli sviluppi della vicenda politica e intellettuale italiana e gli pare ormai inutile tutta la dialettica, piena di illusioni, degli [[anni 1950|anni cinquanta]]. Il poeta, deluso e amareggiato, abiura quel mondo di ideali giovanili che ritiene perduto per sempre.
<br /> Nasce con questa raccolta il mito della "Nuova [[Preistoria]]" "quando la Società ritornerà natura" dovuto alla delusione stessa della storia e dalla presa di coscienza che "la Rivoluzione non è più che un sentimento" e a fondarla saranno i barbari, cioè le [[Plebe|plebi]] meridionali e del [[Terzo Mondo]].
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====Trasumanar e organizzar====
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''Trasumanar e organizzar'' è l'ultima raccolta di versi di Pasolini. Uscita nel [[1971]] raccoglie le poesie scritte durante la lavorazione di ''[[Medea (film 1969)|Medea]]'' e alcuni versi precedentemente pubblicati sulla [[rivista]] "[[Nuovi Argomenti]]".
<br /> Come in "Poesia in forma di rosa" la raccolta accumula poesie di vario tipo non organizzate lungo una linea tematica e stilistica.
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====Ragazzi di vita====
{{vedi anche|Ragazzi di vita}}
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''[[Ragazzi di vita]]'', pubblicato nel 1955 ha un carattere [[esperimento|sperimentale]]. Il romanzo è formato di otto capitoli che raccontano le giornate di un gruppo di giovanissimi [[Proletariato|sottoproletari]] che, malgrado la loro voglia di vivere, sono destinati alla [[prigione]], alla [[prostituzione]] o alla [[morte]] precoce tranne Riccetto, più che protagonista elemento che aggrega i numerosi personaggi, che trova un lavoro e riesce ad integrarsi nella [[Società (sociologia)|società]] [[Consumismo|consumistica]].<br />
Il [[paesaggio]] tipico del romanzo è quello delle borgate ai margini di una periferia sporca e misera sul quale, tranne in alcuni paesaggi notturni dal tono [[Crepuscolarismo|crepuscolare]], spicca un sole ossessivo. Alcuni di questi paesaggi sembrano anticipare certe caratteristiche del [[cinema]] di Pasolini, mentre altri elementi avvicinano il romanzo al alcuni dei [[Mito|miti]] del periodo friulano.
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====Una vita violenta====
{{vedi anche|Una vita violenta}}
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Nel 1959 viene pubblicato il romanzo ''[[Una vita violenta]]'' che si basa invece sulle vicende di un giovane che, dopo numerose gesta [[Teppismo|teppistiche]], giunge ad una coscienza politica ma morirà per un atto di [[eroismo]]. In questo romanzo si ha pertanto il ritorno dell'intreccio e del personaggio protagonista che viene presentato come un [[eroe]] positivo.<br />
L'intento di Pasolini è quello di far conoscere il percorso di vita di un ragazzo dall'[[inferno]] delle borgate verso la salvezza di una coscienza politica, intento documentato da una dichiarazione da lui fatta nel [[1959]] in seguito ad una inchiesta sul romanzo e pubblicata in "Nuovi Argomenti".
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===Post mortem===
====La Divina Mimesis====
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L'opera, pubblicata subito dopo la sua morte, è volutamente incompiuta, frammentaria e piena di presagi. La Divina Mimesis è la confessione di un immenso vuoto d'[[amore]] e [[dialogo]] smarrito con sé stesso. Essa rivela una grande [[solitudine (società)|solitudine]] in un [[mondo]] dominato dalla forza del [[male]], del [[potere]], della [[violenza]] e della degradazione.
Ripercorrendo i primi gironi del viaggio dantesco, nell'inferno del mondo moderno, giudica la società contemporanea e amplia le punizioni per le nuove categorie di peccatori.
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