Storia della letteratura italiana/Pier Paolo Pasolini: differenze tra le versioni

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===I romanzi delle borgate romane===
Con i romanzi che descrivono la vita delle borgate [[roma]]ne, la narrativa di Pasolini raggiunge i risultati più originali. Tra questi vi è ''Alì dagli occhi azzurri'', pubblicato nel [[1965]] e che comprende tutti i [[Bozza|bozzetti]] e i racconti che l'autore era andato raccogliendo durante gli [[anni 1950|anni cinquanta]] e i primi anni del [[anni 1960|sessanta]], che troveranno la loro [[sintesi]] nel romanzo ''Ragazzi di vita'' del [[1955]] e ''Una vita violenta'' del [[1959]].
Pasolini descrive affascinato il mondo che sta ai margini della vita cittadina rappresentato da giovani vite che vivono tra piccole avventure, giochi, atti teppistici, semplici occasioni di ogni giorno nel tentativo di soddisfare primari bisogni. L'autore riesce così a cogliere, in quella umanità che possiede qualcosa di primitivo e animalesco, una sorta di autenticità e bellezza.
 
I romanzi, dal punto di vista [[Narrativa|narrativo]], sono assai semplici e costruiti attraverso un'attenta [[analisi]] linguistica che riesce a superare il compromesso neorealistico tra lingua e dialetto. L'italiano di cui si serve la [[Narratologia|voce narrante]] è [[schema]]ticoschematico ed elementare, mentre il [[romanesco]] parlato dei personaggi è ricco di deformazioni e stravolgimenti. Si sente in questi romanzi il rapporto di Pasolini con l'esperienza di [[Carlo Emilio Gadda]].
 
====Ragazzi di vita====
{{vedi anche|Ragazzi di vita}}
{{Quote|Cominciava a schiarire. Sopra i tetti delle case si vedevano striscioni di nubi, sfregati e pestati dal vento, che, lassù, doveva soffiare libero come aveva soffiato al principio del mondo. In basso, invece, non faceva che cianciare qualche pezzo di manifesto penzolante dai muri o alzare qualche carta, facendola strusciare contro il marciapiede scrostato o sui binari del tram. Come le case si allargavano, in qualche piazza, su qualche cavalcavia, silenzioso come un camposanto, in qualche terreno lottizzato dove non c'erano che cantieri con le armature alte fino al quinto piano e praticelli zellosi, allora si scorgeva tutto il cielo.}}
''[[Ragazzi di vita]]'', pubblicato nel [[1955]] ha un carattere [[esperimento|sperimentale]]. Il romanzo è formato di otto capitoli che raccontano le giornate di un gruppo di giovanissimi [[Proletariato|sottoproletari]] che, malgrado la loro voglia di vivere, sono destinati alla [[prigione]], alla [[prostituzione]] o alla [[morte]] precoce tranne Riccetto, più che protagonista elemento che aggrega i numerosi personaggi, che trova un lavoro e riesce ad integrarsi nella [[Società (sociologia)|società]] [[Consumismo|consumistica]].<br>
Il [[paesaggio]] tipico del romanzo è quello delle borgate ai margini di una periferia sporca e misera sul quale, tranne in alcuni paesaggi notturni dal tono [[Crepuscolarismo|crepuscolare]], spicca un sole ossessivo. Alcuni di questi paesaggi sembrano anticipare certe caratteristiche del [[cinema]] di Pasolini, mentre altri elementi avvicinano il romanzo al alcuni dei [[Mito|miti]] del periodo friulano.
Il tema di spicco è quello di una pura condizione dell'infanzia e dell'[[adolescenza]] contrapposta a quella corrotta del mondo degli adulti.