Torah per sempre/Due Torah? Scritture e rabbini: differenze tra le versioni

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Tuttavia, l'interpretazione halkhica certamente si stacca a volte dal significato semplice. Si riporta a nome di Rabbi Ishmael che "In tre posti la halakhah devia dalla [espressione] della scrittura", una delle quali è che la halakhah permette che le ceneri (''efer'') vengano usate invece della terra (''afar'') per la cerimonia della moglie sospetta di adulterio ([https://www.biblegateway.com/passage/?search=Numeri+5%3A17&version=CEI;LND;NR2006 Numeri 5:17]). Rav Papa (IV secolo), commentando sul perché la lista si limiti a tre, fa la distinzione cruciale tra una "deviazione" dove la halakhah ''aggiunge'' meramente alle clausole della Scrittura e quelle dove in realtà ''contraddice'' la Scrittura; secondo lui, sono possibili entrambe.<ref>TB ''Sot.'' 16a: ''bisheloshah mekomot halakhah okevet mikra'', "in tre posti la halakhah devia dalla scrittura". Rav Papa distingue tra ''okevet'' "devia" e ''okeret'' "contraddice".</ref>
 
Probabilmente il caso più estremo di halakhah che annulla il significato semplice della Scrittura è quello della liberazione dell<nowiki>'</nowiki>''agunah'', o "donna incatenata", da una situazione difficile. Una donna non si può risposare a meno che non sia vedova o divorziata. Ma cosa succede se il marito è scomparso e mancano i necessari due testimoni ebrei competenti e indipendenti che ne confermino la morte? Sulla base di un caso deciso da Gamaliele I nella prima metà del I secolo, la legge stabilisce che in tali circostanze una donna si possa risposare in base alla testimonianza di un solo testimone, anche per "sentito dire", o anche sulla testimonianza di una donna e di uno schiavo.<ref>Mishnah ''Yev.'' 16:7. La natura problematica di questa decisione può essere valutata dalla discussione nel TB ''Yev.'' 87b-88a.</ref>
 
Ma ciò ''contraddice'' veramente la Bibbia, o solo quello che i saggi credevano fosse il suo significato semplice? Nessun esegeta biblico moderno, leggendo i rispettivi versetti nel loro antico contesto letterario, concluderebbe che il requisito ei due testimoni maschi si applicasse a tutti i livelli, o anche che il divorzio fosse una prerogativa maschile. La situazione dell<nowiki>'</nowiki>''agunah'' cioè sorge non dalla Scrittura stessa, poiché la Scrittura potrebbe plausibilmente essere interpretata in una maniera che non porterebbe a tali situazioni; sorge soltanto da ''come i saggi interpretano'' la Scrittura.
 
Persino l'espressione "La Corte può prendere una decisione che oltrepassa le parole della Torah"<ref>TB ''Yev.'' 89b.</ref> è molto meno radicale di quanto non sembri; si riferisce ad aggiustamenti del sistema sviluppato dai rabbini, e non è un rifiuto in linea di principio della legge della Torah. Un simile rifiuto sarebbe inconcepibile per i rabbini. Tuttavia le circostanze delle loro vite erano così diverse da quelle del periodo biblico che gran parte della legislazione biblica non era più applicabile o, come diremmo oggi, ra in conflitto con le loro intuizioni/sensibilità morali. In queste situazioni si usano due strategie.
 
In alcuni casi, una decisione lineare vien presa per cui la legge non è applicabile in quel dato caso. Un ovvio esempio di ciò è la procedura del Tempio, che non si può attuare perchè il Tempio non esiste più. Analogalmente, si dice che l'[[w:Giubileo ebraico|anno giubilare]] (''yovel'') non sia operativo a meno che le dodici tribù di Israele non si siano insediate nelle rispettive terre ancestrali, che chiaramente non è ancora successo. Meno ovvie sono questioni come la decima e l'[[w:Shemittah|anno sabbatico]], pertanto si dibatte tuttora sulla loro applicabilità e sulla condizione dell'operabilità (biblica o rabbinica) di tali leggi.
 
Una seconda strategia è quella di definire una legge biblica in modo tale da renderla inoperabile in qualsiasi circostanza reale. In questo modo i rabbini interpretano la "legge del figlio ribelle", che secondo [https://www.biblegateway.com/passage/?search=Deuteronomio+21%3A18-21&version=CEI;LND;NR2006 Deuteronomio 21:18-21] deve essere portato dinanzi agli anziani dai propri genitori e lapidato a morte. Le condizioni correlate a questa legge sono: può applicarsi solo entro tre mesi dal tredicesimo compleanno del figlio, e anche allora è soggetto a testimonianze di maturità fisica; è necessario un previo avvertimento formale; il figlio deve rubare dal padre e col ricavato comprare specifici ammonti di carne e vino kosher a prezzi scontati; deve consumare la carne mezza cruda ed il vino mescolato "alla maniera dei golosi", avidamente, non a casa del padre, in compagnia di buoni a nulla, e non durante una festa religiosa; le voci dei genitori devono essere indistinguibili, devono pertanto essere d'accordo nel portarlo a giudizio e nessuno dei due deve essere cieco, zoppo, o sordo; se i genitori lo perdonano egli non viene mandato a morte.<ref>Mishnah ''San.'', cap. 8; Maimonide, [[Guida maimonidea/Mishneh Torah|''Mishneh Torah'']], "Hilkhot mamrim", 7.</ref> In altre parole, non succede n iente, ma se ne possono ricavare varie lezioni.
 
== ''Conclusione'' ==