Storia della letteratura italiana/Alberto Moravia: differenze tra le versioni

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Alberto Pincherle, in arte [[Alberto Moravia]] ([[1907]]-[[1990]]) è stato uno dei principali [[scrittori]] [[italia]]ni.
 
==Opere La vita ==
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===I primi scritti===
Moravia inizia a scrivere i suoi primi racconti sulla [[rivista]] [['900 (rivista)|'900]] alla quale collabora a partire dal [[1927]]: ''Cortigiana stanca'' (1927), ''Delitto al circolo del tennis'' ([[1928]]), ''Il ladro curioso'' e ''Apparizione'' ([[1929]]).
 
===Gli Indifferenti=Opere ==
=== I primi scritti ===
{{vedi anche|Gli indifferenti}}
Moravia inizia a scrivere i suoi primi racconti sulla [[rivista]] [[''900 (rivista)|'900]]' alla quale collabora a partire dal [[1927]]: ''Cortigiana stanca'' (1927), ''Delitto al circolo del tennis'' ([[1928]]), ''Il ladro curioso'' e ''Apparizione'' ([[1929]]).
Il successo ottenuto con il primo [[romanzo]] ''[[Gli indifferenti]]'' (1929), che viene visto dalla critica come esempio di romanzo [[Esistenzialismo|esistenzialista]] e di stampo [[Fedor Michajlovic Dostoevskij|dostoevskijano]], gli permette di proseguire la sua attività di [[scrittore]] e gli aprono le porte del [[giornalismo]].
 
=== Gli scritti del periodoIndifferenti fascista===
Il successo ottenuto con il primo [[romanzo]] ''[[Gli indifferenti]]'' (1929), che viene visto dalla critica come esempio di romanzo [[Esistenzialismo|esistenzialista]] e di stampo [[w:Fedor Michajlovic Dostoevskij|dostoevskijano]], gli permette di proseguire la sua attività di [[scrittore]] e gli aprono le porte del [[giornalismo]].
Durante il periodo [[Fascismo|fascista]], che penalizzava la sua origine [[Ebreo|ebraica]] da parte del padre, la sua opera viene tenuta sotto controllo e alcuni suoi scritti vietati, come le recensioni a ''Le ambizioni sbagliate'' ([[1935]]), o sequestrati, come ''La mascherata'' ([[1941]]) o addirittura ne viene impedita la pubblicazione come nel caso di ''[[Agostino (romanzo)|Agostino]]'' ([[1943]]).<br />Moravia però non rinuncia alla scrittura e scrive comunque opere di carattere [[Allegoria|allegorico]] e continua l'attività giornalistica firmando i suoi interventi con uno [[pseudonimo]].<br />Esce in questo periodo la raccolta di [[Racconto|racconti]] ''La bella vita'' ([[1935]]), ''L'imbroglio'' ([[1937]]) e ''I sogni del pigro'' ([[1940]]).
 
=== Gli scritti dopodel periodo lafascista guerra===
Durante il periodo [[Fascismo|fascista]]fascisma, che penalizzava la sua origine [[Ebreo|ebraica]] da parte del padre, la sua opera viene tenuta sotto controllo e alcuni suoi scritti vietati, come le recensioni a ''Le ambizioni sbagliate'' ([[1935]]), o sequestrati, come ''La mascherata'' ([[1941]]) o addirittura ne viene impedita la pubblicazione come nel caso di ''[[Agostino (romanzo)|Agostino]]'' ([[1943]]).<br />Moravia però non rinuncia alla scrittura e scrive comunque opere di carattere [[Allegoria|allegorico]] e continua l'attività giornalistica firmando i suoi interventi con uno [[pseudonimo]].<br />Esce in questo periodo la raccolta di [[Racconto|racconti]] ''La bella vita'' ([[1935]]), ''L'imbroglio'' ([[1937]]) e ''I sogni del pigro'' ([[1940]]).
Terminata la [[Seconda guerra mondiale|guerra]] e trascorsi alcuni anni all'estero, lo scrittore riprende liberamente a scrivere e, oltre a dedicarsi al giornalismo, s'interessa di [[cinema]], di [[teatro]] e di saggistica.<br />Per il teatro scriverà ''Beatrice Cenci'' nel [[1958]], ''[[Il dio Kurt]]'' nel [[1968]], ''La vita è gioco'' nel [[1969]] e come saggista ''L'uomo come fine'' nel [[1963]] e l'''Impegno controvoglia'' nel [[1980]].
 
Moravia però non rinuncia alla scrittura e scrive comunque opere di carattere allegorico e continua l'attività giornalistica firmando i suoi interventi con uno pseudonimo.
===Agostino===
{{vedi anche|Agostino (romanzo)}}
Nel [[1945]] lo scrittore potrà pubblicare [[Agostino (romanzo)|Agostino]], la storia di un ragazzo di tredici anni e dei suoi primi approcci con il [[sessualità|sesso]] dopo la scoperta che la madre lo "tradisce" con un altro uomo.
 
Esce in questo periodo la raccolta di racconti ''La bella vita'' (1935), ''L'imbroglio'' (1937) e ''I sogni del pigro'' (1940).
===I romanzi politici===
Due anni dopo, nel [[1947]], vedrà la luce il romanzo ''La romana'', romanzo [[politica|politico]] come tutti gli altri di questo periodo, che narra la storia di una giovane [[Prostituzione|prostituta]] che agisce in un ambiente di [[polizia]] fascista e di cospiratori antifascisti. Seguono, al ritmo di un anno di distanza, ''La disubbidienza'' ([[1948]]) e ''L'amore coniugale'' ([[1949]]) nei quali lo scrittore fa una critica all'istituzione borghese del [[matrimonio]].<br />Sempre al genere politico appartiene il romanzo ''Il conformista'' del [[1951]], nel quale spicca la storia di un uomo che diventa una [[spia]] dell'[[OVRA]] ed è tra i partecipanti all'[[assassinio]] dei [[fratelli Rosselli]], e una tra le opere più famose dello scrittore, ''La ciociara'' del [[1957]] nel quale lo scrittore, rievocando i propri ricordi, descrive il mondo degli [[Sfollato|sfollati]], durante la [[seconda guerra mondiale]], che attendono con ansia in [[montagna]] che arrivino gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleati]]. A questo romanzo si ispirò il [[regista]] Bernardo Bertolucci per la sua famosa versione [[cinema]]tografica.
<br />Tra i romanzi politici si annovera ''I due amici'', scritto nel [[1952]] ma rimasto incompiuto e pubblicato da [[Bompiani]] nell'ottobre del [[2007]]. I tre [[frammento|frammenti]] recuperati nel Fondo Moravia tra carte e [[manoscritto|manoscritti]] dell'autore narrano, come Moravia stesso ebbe a dire nel [[1953]] in una intervista <ref>Dal [[frontespizio]], Alberto Moravia, ''I due amici'', Bompiani, Milano, 2007</ref>, "La storia di alcuni ragazzi comunisti e delle loro vicende amorose in rapporto all'ideologia politica".
 
=== Gli scritti del dopoguerra ===
===I romanzi legati alle nuove tendenze letterarie===
Terminata la [[Secondaseconda guerra mondiale|guerra]] e trascorsi alcuni anni all'estero, lo scrittore riprende liberamente a scrivere e, oltre a dedicarsi al giornalismo, s'interessa di [[cinema]], di [[teatro]] e di saggistica.<br />Per il teatro scriverà ''Beatrice Cenci'' nel [[1958]], ''[[Il dio Kurt]]'' nel [[1968]], ''La vita è gioco'' nel [[1969]] e come saggista ''L'uomo come fine'' nel [[1963]] e l'''Impegno controvoglia'' nel [[1980]].
Nel romanzo ''[[Il disprezzo (romanzo)|Il disprezzo]]'' del [[1954]] e nei successivi, lo scrittore propone le tematiche adeguate alle nuove tendenze [[Letteratura|letterarie]] e [[cultura]]li, come quella dell'[[alienazione]], anche se la linea essenziale che lo guida rimane sempre l'osservazione della realtà.
 
Per il teatro scriverà ''Beatrice Cenci'' nel 1958, ''Il dio Kurt'' nel 1968, ''La vita è gioco'' nel 1969 e come saggista ''L'uomo come fine'' nel 1963 e l'''Impegno controvoglia'' nel 1980.
Tra i più noti è ''[[La noia (romanzo)|La noia]]'' del [[1960]] che vinse il [[premio Viareggio]], al quale segue la raccolta di [[Novella|novelle]] ''L'automa'' del [[1962]], ''L'uomo come fine'' del [[1964]], ''L'attenzione'' del [[1965]], ''Una cosa è una cosa'' del [[1967]].
{{vedi anche|La noia (romanzo)}}
 
=== ''Agostino'' ===
===Gli influssi del romanzo sperimentale e della psicoanalisi reichiana===
Nel [[1945]] lo scrittore potrà pubblicare [[''Agostino (romanzo)|Agostino]]'', la storia di un ragazzo di tredici anni e dei suoi primi approcci con il [[sessualità|sesso]] dopo la scoperta che la madre lo "tradisce" con un altro uomo.
Le opere del periodo seguente, pur avendo impegno diseguale, si arricchiscono di nuove forme. In alcune di essi si risentono gli influssi del [[romanzo sperimentale]], soprattutto dell'''école du regard'', in altre viene approfondito il tema [[Psicoanalisi|psicoanalitico]] che riprende le teorie di [[Wilhelm Reich]], discepolo di [[Sigmund Freud|Freud]], incentrate sulla [[sessualità]] o ancora il tema politico e in specifico quello del [[terrorismo]]: ''Il paradiso'' del [[1970]], ''Io e lui'' del [[1971]], ''Boh'' del [[1976]], ''La vita interiore'' del [[1978]], ''La cosa'' del [[1983]], ''L'uomo che guarda'' del [[1985]], ''Viaggio a Roma'' del [[1988]], ''Palocco'' del [[1990]].
 
=== I romanzi politici ===
==Poetica==
Due anni dopo, nel 1947, vedrà la luce il romanzo ''La romana'', romanzo politico come tutti gli altri di questo periodo, che narra la storia di una giovane prostituta che agisce in un ambiente di polizia fascista e di cospiratori antifascisti. Seguono, al ritmo di un anno di distanza, ''La disubbidienza'' (1948) e ''L'amore coniugale'' (1949) nei quali lo scrittore fa una critica all'istituzione borghese del matrimonio.
===Il realismo===
La passione civile e la curiosità culturale, che hanno accompagnato Moravia per tutta la sua attività letteraria, lo rende scrittore impegnato sempre teso verso la [[razionalità]]. L'opera di Moravia è legata al realismo ed egli indaga le [[Patologia|patologie]] delle [[Classe sociale|classi sociali]], specialmente dell'alta e della media [[borghesia]].<br />
Moravia riesce a distaccarsi dalla sua materia in modo lucido e a descrivere in modo minuziosamente oggettivo le varie realtà, come nella migliore tradizione della [[narrativa]] [[Verismo|verista]], senza lasciarsi tentare da alcuna compiacenza narrativa sempre tesa a ricreare i caratteri e soprattutto gli stati d'animo.
 
Due anni dopo, nel [[1947]], vedrà la luce il romanzo ''La romana'', romanzo [[politica|politico]] come tutti gli altri di questo periodo, che narra la storia di una giovane [[Prostituzione|prostituta]] che agisce in un ambiente di [[polizia]] fascista e di cospiratori antifascisti. Seguono, al ritmo di un anno di distanza, ''La disubbidienza'' ([[1948]]) e ''L'amore coniugale'' ([[1949]]) nei quali lo scrittore fa una critica all'istituzione borghese del [[matrimonio]].<br />Sempre al genere politico appartiene il romanzo ''Il conformista'' del [[1951]], nel quale spicca la storia di un uomo che diventa una [[spia]] dell'[[OVRA]] ed è tra i partecipanti all'[[assassinio]] dei [[fratelli Rosselli]], e una tra le opere più famose dello scrittore, ''La ciociara'' del [[1957]] nel quale lo scrittore, rievocando i propri ricordi, descrive il mondo degli [[Sfollato|sfollati]], durante la [[seconda guerra mondiale]], che attendono con ansia in [[montagna]] che arrivino gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleati]]. A questo romanzo si ispirò il [[regista]] Bernardo Bertolucci per la sua famosa versione [[cinema]]tograficacinematografica.
===Lo stile===
Lo [[stile]] della sua prosa è spoglio e disadorno, le parole volutamente povere e comuni per concentrarsi sulla costruzione del periodo con una [[sintassi]] elaborata. Ogni [[proposizione (grammatica)|proposizione]] della sua prosa corrisponde a singole osservazioni psicologiche che s'incastrano in un montaggio perfetto fino ad affermare uno stato d'animo particolare. Il suo è uno stile esclusivamente da narratore che non si compiace di effetti [[Poesia lirica|lirici]] ma si affida esclusivamente allo svolgersi del [[Periodo (grammatica)|periodo]].
 
<br />Tra i romanzi politici si annovera ''I due amici'', scritto nel [[1952]] ma rimasto incompiuto e pubblicato da [[Bompiani]] nell'ottobre del [[2007]]. I tre [[frammento|frammenti]] recuperati nel Fondo Moravia tra carte e [[manoscritto|manoscritti]] dell'autore narrano, come Moravia stesso ebbe a dire nel [[1953]] in una intervista ,<ref>Dal [[frontespizio]], Alberto Moravia, ''I due amici'', Bompiani, Milano, 2007</ref>, "La storia di alcuni ragazzi comunisti e delle loro vicende amorose in rapporto all'ideologia politica".
Nelle opere più tarde la sua prosa diventa sempre più scarna legata ad una struttura dialogica che rende più evidente il monologo interiore come è tipico della grande narrativa del [[XX secolo|novecento]].
 
=== I romanzi legati alle nuove tendenze letterarie ===
===L'ideologia della trasgressione===
Nel romanzo ''[[Il disprezzo (romanzo)|Il disprezzo]]'' del [[1954]] e nei successivi, lo scrittore propone le tematiche adeguate alle nuove tendenze [[Letteratura|letterarie]] e [[cultura]]liculturali, come quella dell'[[alienazione]], anche se la linea essenziale che lo guida rimane sempre l'osservazione della realtà.
I rapporti tra l'individuo e la società, tra l'[[Es (psicologia)|es]] e il [[Super Io|super-io]] vengono analizzati attraverso il tema del sesso secondo una tematica freudiana e [[Carlo Marx|marxista]] che segue le ideologie della trasgressione sia nella sfera politica, sia in quella privata.
 
Tra i più noti è ''[[La noia (romanzo)|La noia]]'' del [[1960]] che vinse il [[premio Viareggio]], al quale segue la raccolta di [[Novella|novelle]] ''L'automa'' del [[1962]], ''L'uomo come fine'' del [[1964]], ''L'attenzione'' del [[1965]], ''Una cosa è una cosa'' del [[1967]].
==Note==
<references/>
 
=== Gli influssi del romanzo sperimentale e della psicoanalisi reichiana ===
==Voci correlate==
Le opere del periodo seguente, pur avendo impegno diseguale, si arricchiscono di nuove forme. In alcune di essi si risentono gli influssi del [[romanzo sperimentale]], soprattutto dell'''école du regard'', in altre viene approfondito il tema [[Psicoanalisi|psicoanalitico]] che riprende le teorie di [[Wilhelm Reich]], discepolo di [[Sigmund Freud|Freud]], incentrate sulla [[sessualità]] o ancora il tema politico e in specifico quello del [[terrorismo]]: ''Il paradiso'' del [[1970]], ''Io e lui'' del [[1971]], ''Boh'' del [[1976]], ''La vita interiore'' del [[1978]], ''La cosa'' del [[1983]], ''L'uomo che guarda'' del [[1985]], ''Viaggio a Roma'' del [[1988]], ''Palocco'' del [[1990]].
*[[Alberto Moravia]]
*[[Gli indifferenti]]
*[[Agostino (romanzo)]]
*[[La noia (romanzo)]]
 
== Poetica ==
==Collegamenti esterni==
=== Il realismo ===
*{{cita web|http://www.italialibri.net/opere/noia.html|Approfondimento La noia}}
La passione civile e la curiosità culturale, che hanno accompagnato Moravia per tutta la sua attività letteraria, lo rende scrittore impegnato sempre teso verso la [[razionalità]]. L'opera di Moravia è legata al realismo ed egli indaga le [[Patologia|patologie]] delle [[Classe sociale|classi sociali]], specialmente dell'alta e della media [[borghesia]].<br />
*{{cita web|http://www.italialibri.net/opere/indifferenti.html|Approfondimento Gli indifferenti}}
*{{cita web|http://www.italialibri.net/opere/agostino.html|Approfondimento Agostino}}
 
Moravia riesce a distaccarsi dalla sua materia in modo lucido e a descrivere in modo minuziosamente oggettivo le varie realtà, come nella migliore tradizione della [[narrativa]] [[../Verismo|narrativa verista]], senza lasciarsi tentare da alcuna compiacenza narrativa sempre tesa a ricreare i caratteri e soprattutto gli stati d'animo.
{{Moravia}}
 
=== Lo stile ===
[[Categoria:Scrittori italiani del XX secolo]]
Lo [[stile]] della sua prosa è spoglio e disadorno, le parole volutamente povere e comuni per concentrarsi sulla costruzione del periodo con una [[sintassi]] elaborata. Ogni [[proposizione (grammatica)|proposizione]] della sua prosa corrisponde a singole osservazioni psicologiche che s'incastrano in un montaggio perfetto fino ad affermare uno stato d'animo particolare. Il suo è uno stile esclusivamente da narratore che non si compiace di effetti [[Poesia lirica|lirici]] ma si affida esclusivamente allo svolgersi del [[Periodo (grammatica)|periodo]].
[[Categoria:Scrittori legati a Roma]]
 
[[Categoria:Alberto Moravia]]
Nelle opere più tarde la sua prosa diventa sempre più scarna legata ad una struttura dialogica che rende più evidente il monologo interiore come è tipico della grande narrativa del [[XX secolo|novecento]]Novecento.
 
=== L'ideologia della trasgressione ===
I rapporti tra l'individuo e la società, tra l'[[Es (psicologia)|es]] e il [[Super Io|super-io]] vengono analizzati attraverso il tema del sesso secondo una tematica freudiana e [[Carlo Marx|marxista]] che segue le ideologie della trasgressione sia nella sfera politica, sia in quella privata.
 
== Note ==
<{{references/>|2}}
 
== Altri progetti ==
*[[{{Interprogetto|w=Alberto Moravia]]}}
 
[[Categoria:Storia della letteratura italiana|Moravia]]
{{avanzamento|50%|24 aprile 2016}}