Storia della letteratura italiana/Alberto Moravia: differenze tra le versioni

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===Gli scritti dopo la guerra===
Terminata la [[Seconda guerra mondiale|guerra]] e trascorsi alcuni anni all'estero, lo scrittore riprende liberamente a scrivere e, oltre a dedicarsi al giornalismo, si s'interessa di [[cinema]], di [[teatro]] e di saggistica.<br> Per il teatro scriverà ''Beatrice Cenci'' nel [[1958]], ''[[Il dio Kurt]]'' nel [[1968]], ''La vita è gioco'' nel [[1969]] e come saggista ''L'uomo come fine'' nel [[1963]] e l'''Impegno controvoglia'' nel [[1980]].
 
===Agostino===
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===I romanzi politici===
Due anni dopo, nel [[1947]], vedrà la luce il romanzo ''La romana'', romanzo [[politica|politico]] come tutti gli altri di questo periodo, che narra la storia di una giovane [[Prostituzione|prostituta]] che agisce in un ambiente di [[polizia]] fascista e di cospiratori antifascisti. Seguono, al ritmo di un anno di distanza, ''La disubbidienza'' ([[1948]]) e ''L'amore coniugale'' ([[1949]]) nei quali lo scrittore fa una critica all'istituzione borghese del [[matrimonio]].<br> Sempre al genere politico appartiene il romanzo ''Il conformista'' del [[1951]], nel quale spicca la storia di un uomo che diventa una [[spia]] dell'[[OVRA]] ed è tra i partecipanti all'[[assassinio]] dei [[fratelli Rosselli]], e una tra le opere più famose dello scrittore, ''La ciociara'' del [[1957]] nel quale lo scrittore, rievocando i propri ricordi, descrive il mondo degli [[Sfollato|sfollati]], durante la [[seconda guerra mondiale]], che attendono con ansia in [[montagna]] che arrivino gli [[alleati]]. A questo romanzo si ispirò il [[regista]] [[Vittorio De Sica]] per la sua famosa versione [[Cinema|cinematograficacinema]]tografica.
<br> Tra i romanzi politici si annovera ''I due amici'', scritto nel [[1952]] ma rimasto incompiuto e pubblicato da [[Bompiani]] nell'ottobre del [[2007]]. I tre [[frammento|frammenti]] recuperati nel Fondo Moravia tra carte e [[manoscritto|manoscritti]] dell'autore narrano, come Moravia stesso ebbe a dire nel [[1953]] in una intervista <ref>Dal [[frontespizio]], Alberto Moravia, ''I due amici'', Bompiani, Milano, 2007</ref>, "La storia di alcuni ragazzi comunisti e delle loro vicende amorose in rapporto all'ideologia politica".
 
===I romanzi legati alle nuove tendenze letterarie===
Nel romanzo ''Il disprezzo'' del [[1954]] e nei successivi, lo scrittore propone le tematiche adeguate alle nuove tendenze [[Letteratura|letterarie]] e [[Cultura|culturalicultura]]li, come quella dell'[[alienazione]], anche se la linea essenziale che lo guida rimane sempre l'osservazione della realtà.<br> Tra i più noti è '' [[La noia (romanzo)|La noia]] '' del [[1960]] che vinse il [[premio Viareggio]], al quale segue la raccolta di [[Novella|novelle]] ''L'automa'' del [[1962]], ''L'uomo come fine'' del [[1964]], ''L'attenzione'' del [[1965]], ''Una cosa è una cosa'' del [[1967]].
{{vedi anche|La noia (romanzo)}}
 
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===Lo stile===
Lo [[stile]] della sua [[prosa]] è spoglio e disadorno, le parole volutamente povere e comuni per concentrarsi sulla costruzione del periodo con una [[sintassi]] elaborata. Ogni [[proposizione (grammatica)|proposizione]] della sua prosa corrisponde a singole osservazioni psicologiche che si s'incastrano in un montaggio perfetto fino ad affermare uno stato d'animo particolare. Il suo è uno stile esclusivamente da narratore che non si compiace di effetti [[Poesia lirica|lirici]] ma si affida esclusivamente allo svolgersi del [[Periodo (grammatica)|periodo]].
 
Nelle opere più tarde la sua prosa diventa sempre più scarna legata ad una struttura dialogica che rende più evidente il monologo interiore come è tipico della grande narrativa del [[XX secolo|novecento]].