Storia della letteratura italiana/Cesare Pavese: differenze tra le versioni

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{{Quote|Io non so ancora se sono un poeta o un sentimentale <ref>da ''Il mestiere di vivere'', pag. 65, 15 settembre 1936</ref>}}
Importante fu l''''opera''' di [[Cesare Pavese]] [[scrittore]] di [[romanzo|romanzi]], [[poesia|poesie]] e [[racconto|racconti]], ma anche quella di [[traduttore]] e [[critica letteraria|critico]] e degna di essere messa in risalto è la sua '''poetica'''.
[[File:Cesare Pavese 10.jpg|thumb|right|270px|Ritratto di Pavese]]
 
==Poetica e stile==
Nella prima parte dell'opera [[Il mestiere di vivere. Diario 1935-1950|Il mestiere di vivere]] dal titolo ''Secretum Professionale (ott.-dic. 1935 e febb. 1936)'' Pavese annota le sue riflessioni sul modo di fare poesia e in generale di fare arte costruendo quella che si può definire la sua [[poetica]] e precedentemente, nell'''Appendice critica'' anteposta a [[Lavorare stanca]] intitolata ''Il mestiere di poeta'', il giovane scrittore riconosce allo studio su [[Walt Whitman]] (soggetto della sua tesi di [[laurea]]) e alla traduzione de "Il nostro signor Wrenn" di [[Sinclair Lewis]], il merito di averlo reso libero dalla schiavitù dei [[Metrica|metri]] tradizionali.