Vademecum per notai/Fascicoli di repertori: differenze tra le versioni

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Si prega di presentare i medesimi in regola con tali adempimenti; onde evitare perdite di tempo, si controllerà in particolare la consecutività nella numerazione delle pagine (se p.e.l'ultima pagina dell'ultimo fascicolo di repertorio presentato per la vidimazione e quindi registrato dall'Archivio porta il n. 200, il successivo deve cominciare col n.201 e finire col n.400); le pagine per qualunque motivo, non utilizzate, ma comunque prese in carico dall'archivio, vanno annullate nei debiti modi; in relazione a ciò, non sono mancati casi di ritardo nella restituzione dei fascicoli per constatata irregolarità nella numerazione delle pagine; il numero dei fogli, per i fascicoli tenuti con sistema informatizzato, deve essere di 200 compreso il frontespizio; al riguardo si prega di controllare sempre tale numero in quanto talvolta è successo che, nell'impossibilità di provvedere diversamente, l'archivio ha dovuto sollecitare la presentazione di una pagina mancante con grave ritardo nella vidimazione e restituzione del fascicolo; va effettuata con cura anche la numerazione degli intercalari; si prega di evitare “salti” di numero correzioni etc; servirsi, se possibile di numeratori da regolare adeguatamente; nel caso di errori, provvedere a correggere con postilla; nell'ipotesi di passaggio, come sovente capita, dalla redazione manuale a quella col sistema informatizzato,dovrà essere data comunicazione all'archivio con carta intestata indicando la decorrenza; la numerazione delle pagine dovrà essere comunque consecutiva; se cioè l'ultima pagina dell'ultimo fascicolo di un repertorio tenuto manualmente porta il n.200, la prima pagina del primo successivo fascicolo tenuto col sistema informatizzato deve portare il n. 201 fino a 400 e cosi' via.
<br/>A tal proposito, si ricorda inoltre che la numerazione delle annotazioni repertoriali è continuativa da quando il notaio inizia ad esercitare nel distretto fino a quando cessa per qualunque motivo:si ipotizzi al riguardo che il notaio Romolo Romani sia stato trasferito dalla sede di Bracciano a quella di Roma rimanendo iscritto nel distretto: egli dovrà continuare tutta la numerazione come se nulla fosse cambiato.Se invece egli sara' trasferito ad altro distretto,dovra' riprendere la numerazione dal n.1.
 
Si rammenta che il '''tempo medio di vidimazione''',anche in considerazione del notevole carico di lavoro, è, salvo urgenze, di 30 giorni da quello della presentazione, cui infatti seguono tutte le operazioni interne successive, come la bollatura, la registrazione e la vidimazione vera e propria da parte dei funzionari; è indubbio che al diritto dello studio di ottenere tale prestazione corrisponde l'obbligo dell'archivio di erogarla; è difficilissimo quantificare il numero dei fascicoli che vengono presentati giornalmente per la vidimazione, con particolare riguardo a quelli degli atti tra vivi che sono maggiormente utilizzati.