Le religioni della Mesopotamia/La letteratura religiosa in Mesopotamia/Gilgameš: differenze tra le versioni

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[[Categoria:Le religioni della Mesopotamia|Gilgameš]]
 
 
{{q|Colui che scrutò i confini del mondo alla disperata ricerca della vita eterna|''Epopea classica babilonese di Gilgameš'', I, 41; traduzione di Giovanni Pettinato|ḫa-a-a-iṭ kib-ra-a-ti muš-te-'-ú ba-lá-ṭi|lingua=AKK}}
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{{q|"Ecco che questa tua sorella Ištar sta nella porta,<br />colei che celebra grandi feste gioiose e sommuove l'oceano davanti ad Ea".<br />Ereškigal quando udì questo,<br />come un tamarisco reciso divenne pallida la sua faccia,<br />come canna ''kuninu'' tagliata divennero nere le sue labbra.<br />Che cosa ha indotto il suo cuore (a venire da me)? Che cosa ha diretto il suo animo contro di me?<br />Questa, (che cosa vuole)?<br />Io voglio (continuare a) bere acqua cogli Anunnaki,<br />quale cibo mangiare fango, quale bevanda inebbriante bere acqua sporca,<br />piangere sopra gli uomini che hanno abbandonato le loro mogli,<br />piangere sopra le donne che dal seno dei loro mariti sono state strappate,<br />sopra il bambino debole piangere che è stato falciato prima dei suoi giorni.|''Discesa di Ištar agli inferi'' versione neoassira di Ninive, tradotta integralmente da Giuseppe Furlani; in ''Miti babilonesi e assiri'', Firenze, Sansoni, 1958, p. 300}}]]
 
'''Gilgameš''' <ref>Anche, ma nell'adattamento anglosassone, ''Gilgamesh''</ref> (<small>in medio e neo accadico, ''<sup>d</sup>gi-il-ga-meš''; cuneiforme: [[File:Gilgamesh (cuneiforme).JPG|90px]]</small>), o '''Bilgames'''<ref>{{q|According to a long-standing Assyriological convention, the legendary ruler of Uruk had two names: Bilgames in Sumerian and Gilgameš in Akkadian.|Gonzalo Rubio, ''Reading Sumerian Names, II: Gilgameš'' in ''Journal of Cuneiform Studies'' vol. 64, 2012, 3-16}} Gonzalo Rubio tuttavia conclude che «there are good reasons to read Gilgameš, instead of “Bilgames,” in Sumerian as well as in Akkadian» (cfr. ''Op. cit.'', p.9)</ref> (<small>in sumerico; ''giš-bil<sub>2</sub>-ga-mes'', cuneiforme: [[File:Bilgamesh (cuneiforme).JPG|90 px]])<ref>Data la loro estrema varietà, l'utilizzo dei caratteri in cuneiforme in questa voce è sempre e solo a titolo meramente esemplificativo e illustrativo e corrisponde, prevalentemente, alla tipologia utilizzata in epoca Ur III e antico babilonese.</ref>; anche ''giš-bil'', ''gis-gín-maš'', ''gis-bíl-ga'', ''giš-bíl'', ''giš-bíl-gín-mes''; in elamitico: ''giš-ga-meš''; in ittita: ''gis-gím-maš''; in ḫurrita: ''gal-ga-mi-šu-ul''; la più antica attestazione del nome è nella Lista degli dèi rinvenuta a Fāra (/Šurrupak, circa 2500 a.C.), ove è attestato come <sup>d</sup>GIŠ:BIL:PAP.ga.mes, (vedi immagine a lato);<br/small>) è una personalità divina, o divinizzata, che si presenta su tre piani documentali:
# un sovrano di Uruk secondo la ''Lista Reale Sumerica'', composta in lingua sumerica;
è:
# una divinità delle religioni mesopotamiche in diversi inni e iscrizioni, composti sia in lingua sumerica e che in lingua accadica;
# un sovrano di Uruk secondo la ''Lista Reale Sumerica'';
# il personaggio principale di alcune epopee religiose mesopotamiche composte sia in lingua sumerica che in lingua accadica.
# una divinità delle Religioni mesopotamiche;
# il personaggio principale di alcune epopee religiose mesopotamiche.
 
Le sue vicende sono in particolar modo narrate nel primo poema epico della storia dell'umanità giunto a noi, denominato successivamente ''Epopea di Gilgameš'' (Epopea classica babilonese). Si tratta di una epopea Babilonese il cui nucleo principale risale ad antichi racconti mitologici sumeri che vennero rielaborati e trascritti successivamente in ambiente semitico. La prima struttura dell'Epopea, pervenutaci in frammenti, appartiene quindi alla letteratura sumerica, mentre la versione più completa sinora nota venne incisa in lingua accadica su dodici tavole di argilla che furono rinvenute tra i resti della biblioteca reale nel palazzo del re Assurbanipal (Aššur-bāni-apli) a Ninive, capitale dell'impero assiro; questa redazione tarda del mito, attribuita allo scriba ed esorcista cassita Sîn-lēqi-unninni, risale quindi presumibilmente al XII secolo a.C. e comunque anteriormente all' VIII secolo a.C.<ref>Cfr. per la datazione Giacomo Camuri, ''Gilgamesh'', in ''Enciclopedia filosofica'', vol.5. Milano, Bompiani, 2005, p. 4740.</ref>.
 
Per quanto attiene alla storicità o meno della figura di Gilgameš, diversi studiosi hanno concluso che Gilgameš fosse un personaggio storico, ovvero un re, divinizzato in epoca successiva<ref>{{q|Although the majority of scholars are convinced that the king of Uruk is a historical figure, Pettinato and others think that Gilgamesh did not exist in a historical sense, but is instead a god who has been made into a historical figure.|Giovanni Pettinato, ''Encyclopedia of Religion'', vol. 5, NY, Macmillan, 2005, p.3487}} Per una disamina, cfr. Giovanni Pettinato, ''I Sumeri'', pp.214 e sgg. </ref>. [[Giovanni Pettinato]] giunge a una opposta conclusione ritenendo Gilgameš un personaggio non storico, quindi un dio inserito nelle liste reali sumeriche e da qui entrato nelle tradizioni religiose semitiche<ref>Cfr. anche ''La Saga di Gilgameš'' 2004, p. LXXX</ref>.
==Gilgameš: re "divinizzato" o dio "umanizzato"?==
 
==Gilgameš: re "divinizzato" o dio "umanizzato"?==
La più antica attestazione del nome di Gilgameš/Bilgames risale all'elenco della Lista degli dèi rinvenuta a Fāra, risalente al periodo Proto-dinastico IIIa quindi al 2600/2450 a.C., che lo caratterizza come essere "divino".
 
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Nelle epopee Gilgameš è indicato come figlio della dea Ninsun e del dio Lugalbanda; se è considerato per due terzi un dio e per un terzo un uomo lo si deve al fatto che per gli antichi abitanti della Mesopotamia Lugalbanda era un re divenuto dio.
 
Diversi studiosi hanno concluso che Gilgameš fosse un personaggio storico, ovvero un re, divinizzato in epoca successiva. Giovanni Pettinato nella sua opera ''I Sumeri'' (1992, 2005, pp. 214 e sgg., cfr. anche ''La Saga di Gilgameš'' 2004, p. LXXX) giunge a una opposta conclusione ritenendo Gilgameš un personaggio non storico, quindi un dio inserito nelle liste reali sumeriche e da qui entrato nelle tradizioni religiose semitiche.
 
==Gilgameš, divinità e re di Uruk ==
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==Note==
<references/>
 
 
==Bibliografia utilizzata==