Storia della letteratura italiana/Mario Luzi: differenze tra le versioni

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Le immagini dei paesaggi lunari, delle città spettrali, dei marmi e delle pietre preziose, degli angeli lacrimanti e delle chimere che riempiono questi versi, niente o poco hanno realmente a che fare con le immagini liberty o con la mistica di [[Arturo Onofri]], grazie all'uso di un lessico che, se pure impreziosito da suggestioni dannunziane, mantiene il nitore umanistico-toscano esaltandolo.
 
La tensione massima dei versi risulterà nella raccolta ''Un brindisi'' (1946), ma già nelle liriche datate 1940-'44 (''Quaderno gotico'') si sente una più matura esperienza di letture europee, come quelle derivate da [[Rainer Maria Rilke|Rilke]] e da [[Stefan George|George]], quest'ultimo, tradotto da [[Leone Traverso]], caro amico di Luzi.
 
=== La seconda fase ===
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Sono stati numerosi gli studenti ai quali ha concesso interviste durante gli ultimi anni della sua vita. Molti di questi studenti provenivano dalle più disparate zone d'Italia.
 
Nel 2014 sono state tante le commemorazioni per celebrare il centenario della nascita del poeta. Tra queste, anche il Comune di Siena ha voluto ricordarlo dedicandogli il Palio del 16 agosto, dipinto dall'artista [[Ivan Dimitrov (scultore)|Ivan Dimitrov]].
 
== Opere ==