Impianti chimici/Microreattori: differenze tra le versioni

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=Microreattori=
A partire dagli anni '80, per risolvere i problemi legati alle reazioni estremamente veloci ed alla dipendenza dal mescolamento (controllo cinetico), si sviluppa in Europa (e soprattutto in Germania) il tema della micronizzazione dei reattori.
I primi sforzi furono separatamente nelle direzioni del miscelamento di fluidi e dello scambio termico, presso gli isitutiistituti di ricerca pubblici IMM [http://www.imm-mainz.de] ('''Institut fü Mikrotechnik Mainz''') ed il '''Forschungszentrum Karlsruhe'''[http://www.fzk.de/]. I primi modelli furono in metallo, ed in questo la grande esperienza di micromeccanica europea ha certamente cotituitocostituito un vantaggio.
 
Successivamente, ci sono stati molti sviluppi, alcuni altamente specializzati come i dispositivi miniaturizzati di analisi [[w:Lab-on-a-chip|Lab-on-a-chip]]
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==''Numbering-up''==
Lo ''scale-up'' alle dimensioni industriali delle reazioni condotte nei microreattori non può farsi per messa in scala delle dimensioni dell'aparecchiaturaapparecchiatura, come normalmente fatto per le altre apparecchiature chimiche. Questo perché le proprietà dei microreattori derivano direttamente dalle loro dimensioni sub-millimetriche, che vanno quindi conservate.
 
L'approccio è invece la parallelizzazione intensiva di unità di microreattori, il cosiddetto ''numbering-up''.