Storia della letteratura italiana/Letteratura nell'Italia unita: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
revisione |
m modifiche minori |
||
Riga 1:
{{Storia della letteratura italiana|sezione=6}}
Nel periodo compreso tra la seconda metà dell'Ottocento e l'inizio del XX secolo si assiste, a livello internazionale, all'espansione della società borghese. Questo processo, con un certo ritardo, interessa anche l'Italia degli anni settanta e ottanta, sulla quale l'industrializzazione avrà effetti dirompenti. Gli Stati europei
== Tra Destra e Sinistra storica ==
Riga 21:
Nella seconda metà dell'Ottocento la crescita del capitalismo e dell'industria è resa possibile dalle innovazioni produttive introdotte dalla seconda rivoluzione industriale. Attraverso le colonie, le potenze europee allargano i propri mercati fino a renderli globali, e lo scambio di merci finisce per creare condizionamenti e omogeneizzazioni tra i diversi paesi. Lo sviluppo industriale, inoltre, comporta rapide modificazioni in vari campi, compreso il paesaggio, e consente di raggiungere luoghi un tempo inaccessibili.<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 2001 | Einaudi | Torino | p=744 }}</ref>
A rendere possibile tutto questo è la collaborazione tra industria e ricerca scientifica. Nascono in questi anni nuovi mezzi di comunicazione (il telegrafo elettrico, il telefono, la radio) e di trasporto (il motore a scoppio e l'automobile, l'aeroplano). Queste invenzioni non sarebbero però state possibili senza le importanti scoperte nel campo della chimica, come la lavorazione di gomma e petrolio, e l'elettricità. A partire dagli anni trenta
La rivoluzione industriale
== Tendenze culturali in Europa ==
Sebbene fosse ancora diffusa una sensibilità di tipo romantico, la cultura della seconda metà dell'Ottocento non può più dirsi «romantica», dominata com'è dalla nuova corrente del positivismo. In Italia, l'unificazione del paese pone varie questioni politiche, a cominciare dall'omogeneizzazione linguistica e dalla diffusione della lingua nazionale: questo sarà possibile grazie all'estensione della scuola elementare obbligatoria, un provvedimento reso necessario anche dall'alta percentuale di analfabeti. In ambito letterario, invece, forte è l'influenza di correnti come il simbolismo e il naturalismo. Nella seconda metà dell'Ottocento si affermerà inoltre un nuovo termine, ''decandentismo'', per indicare la discontinuità con la produzione artistica precedente.
=== Positivismo ===
{{vedi pedia|Positivismo}}
[[File:Darwin - John G Murdoch Portrait restored.jpg|thumb|left|Charles Darwin: il suo evoluzionismo segnerà la cultura europea della seconda metà dell'Ottocento]]
Il positivismo sostiene lo sviluppo delle scienze naturali e di quelle esatte, e dà voce a una cieca fiducia nel progresso. Tuttavia, diversamente dagli illuministi, per i positivisti il progresso si commisura non alla ragione, ma ai fatti e ai dati ottenuti dalla realtà fisica. Particolare importanza avrà l'[[w:Evoluzionismo|evoluzionismo]] darwiniano, che sarà utilizzato come schema interpretativo della realtà: le realtà storiche
L'espansione economica e industriale, lo sviluppo della scienza e della tecnica, l'accesso all'istruzione per maggiori fette della popolazione diffondono nella società europea un sentimento di ottimismo verso le potenzialità dell'uomo – un entusiasmo che si traduce nel culto della scienza e nella nascita di una nuova figura mitica, quella dello scienziato, a cui si affiancano l'ingegnere, il medico, il capitano d'industria, il maestro (in quanto artefice della diffusione della cultura e apostolo di una religione laica<ref>{{cita libro | Giuseppe | Petronio | L'attività letteraria in Italia | 1969 | Palumbo | Palermo | p=725 }}</ref>). A queste figure dedicano spazio e attenzione autori come Jules Verne, Émile Zola, [[../Edmondo De Amicis|Edmondo De Amicis]].<ref>{{cita libro | autore1=Guido Baldi | autore2=Silvia Giusso | autore3= Mario Razzetti | autore4=Giuseppe Zaccaria | titolo=Dalla Scapigliatura al Postmoderno | opera=Moduli di storia della letteratura | anno=2002 | editore=Paravia | città=Torino | p=5 }}</ref> La scienza diventa l'unica possibile fonte di conoscenza della realtà, oltre che l'unico strumento in grado di dominarla, e il suo metodo deve essere applicato a tutti i campi del sapere, compresi gli aspetti spirituali e sociali.<ref name="Baldi6">{{cita libro | autore1=Guido Baldi | autore2=Silvia Giusso | autore3= Mario Razzetti | autore4=Giuseppe Zaccaria | titolo=Dalla Scapigliatura al Postmoderno | opera=Moduli di storia della letteratura | anno=2002 | editore=Paravia | città=Torino | p=6 }}</ref>
Riga 64:
== Intellettuali e cultura nell'Italia post-unitaria ==
All'unità politica segue il riassetto delle istituzioni culturali. Molti intellettuali vengono coinvolti nella vita politica della nazione, mentre la cultura
Nonostante gli sforzi, l'unità culturale del paese è ancora ben lontana. Si diffonde inoltre anche in Italia la figura dell'intellettuale appartato, lontano dalla società e dagli usi borghesi, che si dedicava esclusivamente all'attività artistica. Non mancano tuttavia autori che, al contrario, accettano la nuova situazione e si impegnano per conquistare il pubblico borghese. Da un lato, alcuni si pongono come interpreti dei valori medi borghesi, sostenendo severi modelli morali e nazionali; dall'altro, ci sono però autori che puntano a scandalizzare il pubblico con gesti provocatori, così da attirare l'attenzione su di sé.<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 2001 | Einaudi | Torino | p=758 }}</ref>
{{nota|titolo=Romanzi d'appendice|contenuto=Sono i romanzi pubblicati a puntate in appendice ai giornali. Ebbero un grande successo in Francia negli anni trenta dell'Ottocento (dove erano noti come ''roman-feulleton''), e continuarono a essere il principale veicolo di diffusione della letteratura fino al Novecento. Pur rivolgendosi a un pubblico molto vasto, non sempre si trattava di testi di facile consumo; al contrario, alcuni grandi capolavori della letteratura ottocentesca sono stati inizialmente pubblicati come romanzi di appendice. Tra questi si ricordano i romanzi avventurosi di Alexander Dumas padre, ma anche ''La vieille fille'' di Honoré de Balzac, ''I misteri di Parigi'' di Eugène Sue e, fuori dalla Francia, ''La freccia nera'' di Robert Louis Stevenson, ''I fratelli Karamazov'' di Fedor Dostoevskij, ''Guerra e pace'' di Lev Tolstoj.}}
Anche l'editoria, con l'allargamento del pubblico all'intera penisola e la caduta delle barriere doganali, conosce delle traformazioni. I nuovi editori sono dei veri e propri imprenditori che ricorrono alla pubblicità per vendere romanzi, e anche gli autori devono confrontarsi con con le richieste di pubblico e mercato. Acquistano poi maggiore rilievo la stampa quotidiana e i periodici, sui quali si afferma la cosiddetta letteratura d'appendice, che nel campo della narrativa raggiungerà un alto numero di lettori. Il pubblico medio dell'epoca è rappresentato dalla borghesia colta e dai piccoli intellettuali borghesi, mentre la letteratura "popolare" si rivolge alle classi proletarie. Sempre più importanza ha poi il pubblico femminile. Intellettuali e scrittori
L'unificazione linguistica rappresenta una sfida per il nuovo Stato, sul cui territorio sopravvivono secolari differenze regionali. L'italiano all'epoca era utilizzato solo dalla burocrazia e in molti casi solo come lingua scritta, mentre l'analfabetismo nel 1861 interessava il 70% della popolazione. Quest'ultimo dato era però destinato a calare, di pari passo con la diffusione dell'istruzione pubblica, lo sviluppo industriale, il miglioramento delle condizioni di vita: nel 1911 il tasso di analfabetismo era sceso al 40%.<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 2001 | Einaudi | Torino | pp=759-760 }}</ref> Il sistema scolastico rispecchiava però la società dell'epoca. Pochissimi proseguivano gli studi oltre la formazione elementare
== Note ==
|