Geografia generale ed economica/Il nucleare: differenze tra le versioni

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== LA scoperta del nucleare ==
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La storia dell'energia nucleare prende avvio con le scoperte intorno alla radioattività sul finire del XIX secolo. La prima persona che intuì la possibilità di ricavare energia dal nucleo dell'atomo fu lo scienziato '''Albert Einstein''' nel 1905. In seguito gli sviluppi scientifici della fisica nucleare nella prima metà del XX secolo hanno portato alla realizzazione del primo reattore sperimentale-dimostrativo funzionante da parte di '''Enrico Fermi''' negli USA il 2 dicembre del 1942 e alle successive tristemente note vicende belliche della seconda guerra mondiale con lo sgancio delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki. Nel 1961 i russi sperimentarono la bomba Zar, che raggiungeva i 50 megatoni, cioè 3125 volte quella di Hiroshima. Solo nella seconda metà del secolo scorso si prese l'iniziativa di '''sfruttare l'energia nucleare anche a fini civili per la produzione di energia elettrica''', ma per tutto il corso della Guerra Fredda rimarrà duplice l'interesse per l'energia atomica sia sul fronte militare che civile con gli Stati interessati a portare avanti politiche energetiche nucleari, in gran parte a proprie spese, per il raggiungimento di paralleli e precisi obiettivi militari di superpotenza.
 
== Cos'è la scissione nucleare? (fissione nucleare) ==
La fissione consiste nel '''rompere''' il nucleo dell''''atomo''' per farne scaturire notevoli quantità di energia: quando un neutrone colpisce un nucleo ''fissile'' (ad esempio di uranio-235) questo si spacca in due frammenti e lascia liberi altri due o tre neutroni (mediamente 2,5). La somma delle masse dei due frammenti e dei neutroni emessi è leggermente minore di quella del nucleo originario e di quelle del neutrone che lo ha fissionato: la massa mancante si è trasformata in energia. La percentuale di massa trasformata in energia si aggira attorno allo 0,1%, cioè per ogni kg di materiale fissile, 1 g '''viene trasformato in energia.'''
La somma delle masse dei due frammenti e dei neutroni emessi è leggermente minore di quella del nucleo originario e di quelle del neutrone che lo ha fissionato: la massa mancante si è trasformata in energia. La percentuale di massa trasformata in energia si aggira attorno allo 0,1%, cioè per ogni kg di materiale fissile, 1 g viene trasformato in energia.
 
== Le scorie radioattive cosa possono provocare? ==
L'avvelenamento si manifesta generalmente in una fase '''prodromica''' (non letale nei minuti o ore seguenti l'irradiazione). Questa fase dura da qualche ora a qualche giorno e si manifesta sovente con sintomi, quali diarrea, nausea, vomito, anoressia, eritema. Segue un periodo di latenza, in cui il soggetto appare in buone condizioni. Infine sopraggiunge la '''fase acuta''' che si manifesta con una sintomologia complessa, generalmente con disturbi cutanei, ematopoietici, gastro-intestinali, respiratori e cerebrovascolari.
 
== In Italia esistono centrali nucleari? ==
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Lo sfruttamento dell''''energia nucleare in Italia''' ha avuto luogo tra il 1963 e il 1990. Le quattro centrali nucleari italiane sono state chiuse per raggiunti limiti d'età, o a seguito dei referendum del 1987. Il dibattito sull'eventuale reintroduzione dell'energia nucleare che si era aperto fra il 2005 ed il 2008, si è chiuso con il [[w:Referendum_abrogativi_del_1987_in_Italia|Referendum]](LIKE WIKIPEDIA PER SPECIFICARE) abrogativi del 2011, in cui sono state abrogate le normative per l'ambito nucleare da elettroproduzione.
 
== IL '''PREZZO''' DI UNA CENTRALE NUCLERE? ==
== II ==
Da più parti si stima che i costi di costruzione di una moderna centrale nucleare a fissione, che ammontano ad almeno '''due miliardi''' di dollari per impianto, uniti al lungo tempo necessario al completamento dell'installazione (in media dai '''tre''' ai '''quattro''' anni secondo alcuni autori e non meno di cinque per altri, ossia più di quanto serva per costruire una centrale termoelettrica che faccia uso di combustibili fossili), rendano non agevole incrementare sensibilmente la produzione di elettricità da fonte nucleare in breve termine.
 
== CONSIDERAZIONI GENERALI ==
Nel mercato liberalizzato dell'energia elettrica, la valutazione dei costi di produzione e di ritorno dell'investimento assume un''''importanza primaria'''. A differenza degli impianti termoelettrici tradizionali, per i quali il costo di produzione è per lo più '''legato al costo del combustibile''', gli impianti nucleari presentano un costo di produzione fortemente dipendente dai costi di investimento ed è evidente che ciò è dovuto alla grande taglia degli impianti, agli '''alti costi''' delle tecnologie coinvolte, e alla maggior durata del periodo di costruzione rispetto agli impianti tradizionali.
 
Questi costi, di per sé molto più elevati di quelli associabili ai più semplici impianti alimentati a '''olio, carbone o a gas''', sono facilmente controbilanciati da una minore incidenza del prezzo del combustibile, la cui provenienza è associabile ad aree geopolitiche più stabili di quelle degli idrocarburi. Inoltre bisogna considerare che le centrali nucleari a differenza delle fonti fossili sono in grado di costituire scorte non di settimane ma di diversi anni.
Nel mondo occidentale, va poi aggiunto un elemento penalizzante per il settore elettronucleare che è rappresentato dalla maggior attenzione per la sicurezza. Questo aspetto, da un punto di vista puramente economico, contribuisce ad un ulteriore aumento dei costi di investimento per via dell'allungamento degli iter autorizzativi e dei tempi di costruzione e del rischio di rallentamenti nella gestione dell'impianto rispetto a quanto preventivato.
[[Categoria:Geografia generale ed economica|Nucleare]]