Storia della letteratura italiana/Federico De Roberto: differenze tra le versioni

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Il suo esordio letterario avvenne con il saggio ''Giosuè Carducci e Mario Rapisardi. Polemica'', pubblicato a Catania dall'editore Giannotta nel 1881. Fu presto conosciuto negli ambienti intellettuali per la sua attività di consulente editoriale, critico e giornalista sulle pagine di due settimanali che uscivano a Catania e a Roma: il "Don Chisciotte" e il "Fanfulla della domenica". Del primo fu anche direttore dal 1881 al 1882; sul secondo scrisse dal 1882 al 1883 sotto lo pseudonimo di ''Hamlet''.
 
Per l'editore Giannotta fondò la collana di narrativa dei "Semprevivi" ed ebbe modo di conoscere [[../Luigi Capuana|Capuana]] e [[../Giovanni Verga|Verga]] con i quali strinse una salda amicizia. Nel 1883 raccolse in un volume dal titolo ''Arabeschi'', tutti i suoi scritti di arte e letteratura e nel 1884 avviò la collaborazione, utilizzando il suo vero nome, con il ''Fanfulla della domenica'', e tale collaborazione durò fino al 1900.
 
Un momento importante per la formazione dello scrittore fu l'incontro, durante un soggiorno in Sicilia, con Paul Bourget (1852-1935), in quei tempi molto noto per i suoi studi psicologici e per i suoi romanzi, nei quali analizzava minuziosamente le coscienze tentando di giungere ad una "anatomia morale". Decisivo fu per De Roberto il trasferimento a Milano nel 1888 dove fu introdotto da Verga nella cerchia degli [[../Scapigliatura|Scapigliati]], e conobbe Arrigo Boito, Giuseppe Giacosa e Giovanni Camerana, consolidando sempre più la sua amicizia con lo stesso Verga e Capuana. Nel periodo del suo soggiorno milanese collaborò al "Corriere della Sera" e pubblicò diverse raccolte di novelle e romanzi, fra i quali quello che è considerato il suo capolavoro, ''I Viceré'', nel 1894.