Storia della letteratura italiana/Galileo Galilei: differenze tra le versioni

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Il nome di Galileo è associato a importanti contributi alla dinamica (principio di inerzia, legge della caduta dei gravi e un primo approccio alla relatività) e all'astronomia – fra cui il perfezionamento del telescopio, che gli permise importanti osservazioni astronomiche<ref>La scoperta della rotazione della Terra, delle macchie solari, delle montagne della Luna, dei satelliti di Giove, le fasi di Venere, le stelle che compongono la Via Lattea.</ref> – e all'introduzione del metodo scientifico (detto spesso ''metodo galileiano'' o ''metodo scientifico sperimentale''). Di primaria importanza furono il suo ruolo nella rivoluzione astronomica e il suo sostegno al sistema eliocentrico e alla teoria copernicana.
 
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Se la leggenda della frase di Galileo, «E pur si muove»,<ref>Nel 1757 Giuseppe Baretti, in una sua ricostruzione, avrebbe fatto nascere la leggenda di un Galilei che una volta alzatosi in piedi, colpì la terra e mormorò: "E pur si muove!" (In [http://books.google.it/books?id=kIcCAAAAYAAJ&printsec=frontcover&dq=intitle:Italian+intitle:Library+inauthor:Giuseppe+inauthor:Baretti&lr=&as_brr=0#PPA52,M1 Giuseppe Baretti, ''The Italian Library'', 1757]). Tale frase non è contenuta in alcun documento contemporaneo, ma nel tempo fu ritenuta veritiera, probabilmente per il suo valore suggestivo, a tal punto che Berthold Brecht la riporta in "Vita di Galileo", opera teatrale dedicata allo scienziato pisano alla quale egli si dedicò a lungo.</ref> pronunciata appena dopo l'abiura, serve a suggerire la sua intatta convinzione della validità del modello copernicano, la conclusione del processo segnava la sconfitta del suo programma di diffusione della nuova metodologia scientifica, fondata sull'osservazione rigorosa dei fatti e sulla loro verifica sperimentale&nbsp;– contro la vecchia scienza che produce «esperienze come fatte e rispondenti al suo bisogno senza averle mai né fatte né osservate»<ref>''Dialogo sopra i due massimi sistemi'', VI, 545.</ref> – e contro i pregiudizi del senso comune, che spesso induce a ritenere reale qualunque apparenza: un programma di rinnovamento scientifico, che insegnava «a non aver più fiducia nell'autorità, nella tradizione e nel senso comune», che voleva «insegnare a pensare».<ref>Alexandre Koyré, ''Etudes galiléennes'', Paris, 1939, p. 203.</ref>
 
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==Note==
<references/>
 
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