Martin Heidegger, la vita e l'opera: differenze tra le versioni

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Il dibattito tra gli studiosi sui temi sollevati dalla pubblicazione dei primi ''Schwarze Hefte'' è ancora aperto. Così per lo stesso curatore delle edizioni degli ''Schwarze Hefte'', Peter Trawny, la presenza di tratti antisemiti nel pensiero heideggeriano è indubitabile <ref>{{q|C'è un antisemitismo onto-storico nei testi di Heidegger che sembra contaminare non pochi aspetti del suo pensiero. Questo dato di fatto getta una nuova luce sulla filosofia heideggeriana e sulla sua ricezione. Se finora il coinvolgimento di Heidegger durante il nazismo è stato un problema che ha portato in parte a condanne eccessive e in parte a riserve legittime, la pubblicazione dei ''Quaderni neri'' rende impossibile ignorare l'esistenza di una forma specifica di antisemitismo che, per di più, emerge in un periodo in cui il filosofo critica fortemente il nazismo.|Peter Trawny, ''Heidegger e il mito della cospirazione ebraica'' (2014), Milano, Bompiani, 2015, versione mobi pos. 1631}}</ref>. La specialista di Heidegger Donatella Di Cesare, nella sua opera ''Heidegger e gli ebrei - I "Quaderni neri"'' del 2014, rileva, ad esempio, come la posizione di Heidegger sugli ebrei non possa essere considerata solo in base alla "quantità" dei passaggi degli ''Überlegungen'', quanto piuttosto su come questi "passaggi", unitamente ad altre espressioni maggiormente utilizzate in qualità di "sinonimi", possano far comprendere l'effettiva posizione filosofica di Heidegger sugli ebrei, qui evidentemente intesi come popolo posto al di fuori della storia dell'essere, il che iscriverebbe Heidegger in quella tradizione antisemita propria della filosofia tedesca, ad esempio di Kant, Hegel, Schopenauer, Nietzsche, nonché di buona parte della passata cultura filosofica europea. La studiosa Francesca Brencio, considerando che la prospettiva ermeneutica di tali affermazioni sia ancora di fatto assente, avanza invece l'ipotesi che tale antisemitismo sia piuttosto legato «alla spietata critica che Heidegger muove al cristianesimo»<ref>Francesca Brencio, ''Heidegger, una patata bollente'', in ''La pietà del pensiero. Heidegger e i Quaderni Neri'', Passignano sul Trasimento, Aguaplano, 2015, p.139</ref>.
 
====Il ritorno alla filosofia, Hölderlin====
Dimessosi da rettore e rifiutato come direttore dell'Accademia dei docenti nazionalsocialisti, nel maggio 1934 Heidegger diviene componente della Commissione di filosofia del diritto dell'"Accademica per il diritto tedesco". Nello stesso mese si reca a Weimar dove visita l'"Archivio Nietzsche" e dove incontra Elisabeth Nietzsche (1846-1935). In questo periodo il coinvolgimento di Heidegger con la politica si va allentando anche se nutre ancora fede in Hitler e nella rivoluzione nazionalsocialista <ref>Safranski, 342.</ref>. Significativo in tal senso è il corso del semestre estivo del 1934<ref>In GA 38 con il titolo ''Logik als die Frage nach dem Wesen der Sprache''.</ref> che previsto con il titolo "Stato e scienza", aveva attirato numerose personalità naziste curiose anche di conoscere cosa avrebbe sostenuto Heidegger rispetto alle sue dimissioni da rettore. Entrato in aula il filosofo comunica l'intenzione di mutare l'argomento del corso in "Logica" intesa come interrogazione sui fondamenti dell'essere, luogo della problematicità: alla seconda ora di lezione la sala si svuota, solo gli interessati alla filosofia sono presenti<ref>Safranski, pp. 342-3.</ref>.
 
Nel semestre invernale 1934-35 affronta per la prima volta la figura e la poesia di Friedrich Hölderlin (1770-1843)<ref>In GA 39 con il titolo ''Hölderlins Hymnen „Germanien“ und „Der Rhein“''.</ref>
 
==Opere==