Piemontese: differenze tra le versioni

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{{Piemontese}}
== Introduzione ==
[[File:Piemontèis.jpg|miniatura|left|Nella carta sono segnate le zone unicamente piemontesi. IlLe piemontesevallate si affianca al francoprovenzaleprovenzali e all'occitanosavoiarde indel tuttePiemonte leoccidentale vallatesono occidentali, dove la gente non ha problemi a comprenderlo. Basti pensare alla diffusione delbilingui piemontese (e dei piemontesi) a Bardonecchia o a Ceresole-patois.]]
Il piemontese:
#È una '''lingua romanza''' ovvero deriva dal latino. È una lingua diversa dall'italiano, così come dal francese. Le due lingue più vicine al Piemontese sono tradizionalmente il Lombardo e il Provenzale. Il Piemontese deve aver raccolto elementi celtici, liguri antichi e germanici, dovuti alle popolazioni che hanno abitato il Piemonte in età pre-romana e in seguito alle invasioni barbariche. Questo contributo non-latino è consistente ma non facile da identificare con sicurezza.
#È una '''lingua neolatina occidentale''' parlata in Piemonte, ma non su tutto il suo territorio è la prima lingua minoritaria. Nelle valli del Canavese e la Val di Susa (TO), c'è una penetrazione arpitana (la stessa lingua che si parla in Val d'Aosta e che continua al di là delle Alpi in Savoia). Dalla Val Chisone a scendere verso le vallate di Cuneo, il piemontese è compreso, ma le parlate di alta valle di solito vengono incluse nell'occitano. [Se ti stai annoiando passa al punto 4]. A sud-est della città di Alessandria la lingua locale diventa particolarmente dissimile dal Piemontese standard, per via delle influenze liguri, lombarde ed emiliane. Per queste ragioni Novi Ligure è considerata parte dell'area linguistica ligure e Tortona di quella lombarda. La Lomellina, dal punto di vista dei lombardi è un'area con influenze piemontesi, ma è chiaro che per ragioni amministrative ed economiche, anche la lingua sia più legata a Milano. La provincia di Novara e quella di Verbania, vengono considerate dai piemontesi aree molto influenzate dal lombardo, ma non tutti sono concordi nell'assegnarle al lombardo, mentre è arduo includere l'ossolano, che rientra a tutti gli effetti nel lombardo occidentale, o ''insubre''.
#Il Piemontese si parla in Piemonte, ma non in tutto il suo territorio amministrativo di oggi. La lingua piemontese o le sue varianti sono conosciute nelle province di Torino, Cuneo, Asti, Biella e Vercelli nella loro interezza, nella metà più occidentale della provincia di Alessandria e in alcuni paesi della riva novarese della Sesia. Nel Verbano-Cusio-Ossola si parla Lombardo, idem a Tortona (AL). Nella parte sud-orientale della provincia di Alessandria (Ovada, Novi) si parla il Genovese d'Oltregiogo. In tutte le valli occidentali del Piemonte, nei paesi di fondovalle, sono presenti parlate locali di ceppo provenzale o savoiardo/valdostano. Il piemontese è parlato da alcune famiglia della bassa Valle d'Aosta fino a Chatillon, e compreso comunemente fino ad Aosta. L'unico comune che parla piemontese per intero in Val d'Aosta e Pont-Saint-Martin.
#Si è '''evoluta dal latino''' parallelamente all'occitano, all'arpitano, al lombardo, al ligure e all'emiliano, conservando alcuni elementi delle parlate celtiche e subendo alcune influenze germaniche.
#In piemontese non c'è bisogno di inventare delle nuove ortografie. L'ortografia piemontese è già accuratamente strutturata dagli anni 1920-1930. E' stata creata ed utilizzata dalla Companìa dij Brandé, che è ricordata nella storia della nostra lingua come la corrente letteraria che ha sfidato i tempi moderni e ha saputo dare al Piemontese una dignità letteraria senza precedenti. Questa grafia non è stata inventata di sana pianta, ma a suo tempo è stata ragionata in modo da raccogliere le tendenze ortografiche dominanti della secolare letteratura piemontese, fin dalle prime attestazioni medievali, passando per le grammatiche settecentesche. Una grafia precisa e con dei presupposti fondati è una fortuna per una lingua in pericolo, sappiatela apprezzare.
#Non è necessario fondare nuove correnti di pensiero ortografico. Il piemontese è una lingua in cui '''il parlato non sempre aderisce allo scritto''': questo carattere è necessario per tenere dentro tutte le pronunce geografiche (variazioni diatopiche), dovrebbe essere, a livello teorico, un aiuto a non confondersi e ad avere risposte precise a domande precise (nello scritto).
#Il piemontese non è "un dialetto che cambia da paese a paese". Ci sono sicuramente delle differenze locali, ma chi si impunta su tali differenze per disfare la consistenza linguistica non deve avere nessuna idea di come funzionino le lingue, in particolare quelle naturali. Il piemontese è un blocco linguistico con delle forti omogeneità e con delle soluzioni molto stabili, al netto delle differenze che può avere. Non solo: i parlanti madrelingua piemontesi un tempo capivano abbastanza agevolmente le altre lingue gallo-italiche (emiliano, lombardo) e il provenzale.
#Il piemontese ha una grafia scritta con una '''codifica''' che con gli anni è diventata accuratamente '''definita''', abbastanza da poter prendere in mano una penna rossa e correggere accenti acuti e gravi. Si chiama '''Grafìa dij Brandé''', codificata nel '700 e ristrutturata negli anni '30. Questa è una grande fortuna rispetto a lingue che hanno svariati germogli di tradizioni (e stravaganti sperimentazioni) ortografiche. Sappiatela apprezzare.
#Il piemontese è un blocco linguistico piuttosto '''omogeneo''', con delle vistose e graziose varianti di pronuncia, ma quasi nessun cambiamento di lessico e nessun cambiamento delle strutture grammaticali.
#Le statistiche del 2005 affermavano che il piemontese fosse ancora parlato da più di '''2 mln''' di persone e compreso da circa 1,3 mln, in calo per via dell'onnipresenza dell'italiano. In realtà dal 2005 ad oggi i numeri sono continuati a scendere, quindi quella statistica non è più applicabile. Tanto più che quelle cifre erano riferite a dei locutori di età avanzata e per lo più analfabeti. L'alfabetizzazione di livello medio-alto dei piemontesi in cifre reali supera al massimo le 2000 unità. È un obiettivo di questa modesta opera invitare all'alfabetizzazione e alla codifica coloro che conoscono già questa lingua oralmente.
#'''Non è un dialetto''' della lingua italiana né della lingua francese, bensì una lingua, così come riconosciuto dall'UNESCO. Ma non stiamo a ripeterlo più di tanto: alla fine chi lo ritiene una lingua infima e macchiettistica non cambierà idea; se non sa sentirlo suo, non lo farà suo, pur avendo tutti i mezzi a disposizione. A meno che non sia retribuito, allora lo farà suo ben volentieri.
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#'''Non ha una grammatica difficile''': ha 11 verbi irregolari, quasi tutti i sostantivi invarianti al plurale e solo 6 tempi indicativi. Il congiuntivo inoltre è di fatto trascurabile, comunque lo segnaleremo.
#Infine, non si può costruire la propria conoscenza del piemontese con l'italiano in testa. Occorre che si sappia, prima o poi, pensare direttamente in lingua, elaborando concetti più complessi via via che si articolano le strutture grammaticali e si apporta la necessaria ricchezza lessicale.
# Il piemontese oggi non serve a niente, è stata una lingua moltomalvoluta, interessantedismessa comein ponteogni versosua lefunzione altre.dai Glisuoi elementistessi inparlanti comuneche con il francese,non l'inglesehanno etrasmessa leai linguefigli, iberichecon permettonola aconvinzione chiche haavrebbe miglioratocreato illoro suoimbarazzo piemontesea discuola. imparareOggi piùla inpopolazione frettadi delleorigine altrepiemontese lingue.si Inè fincontratta deidemograficamente conti,e però,si nonè servedispersa anotevolmente niente.nella Nonsua èstessa vero cheregione, senza sapereper ilquesto piemontesecadere nonin potretemiseria. ottenereNon comunquesarà ciòil piemontese dunque a cuigarantirvi ambite.una Èposizione pienonel mondo di genteoggi, che, ignaranon dellala suarequisisce lingua madre,ammette hache fattopossa grandiessere coseun erequisito. siMa èse realizzatala nellafarete vita.vostra Peròsarà ilper piemontese èvoi uno stile, è un modo di fare, èsarà un tatto, un '''deuit''', fine ma virile, diretto ma cordiale. Se lo vorrete, saràvoi parlerete piemontese, avrete un trattocontatto con il Piemonte che voisolo avretechi parla la sua lingua può avere, e chetutto questo vi caratterizzerà rispetto agli altri, e vi caratterizzerà sempre, ovunque andrete nel mondo.
 
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