Storia della letteratura italiana/Elsa Morante: differenze tra le versioni

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Indice del libro
Storia della letteratura italiana
  1. Dalle origini al XIV secolo
  2. Umanesimo e Rinascimento
  3. Controriforma e Barocco
  4. Arcadia e Illuminismo
  5. Età napoleonica e Romanticismo
  6. L'Italia post-unitaria
  7. Prima metà del Novecento
  8. Dal secondo dopoguerra a oggi
Bibliografia

Elsa Morante è considerata da alcuni critici una tra le più importanti autrici[1][2] di romanzi del secondo dopoguerra.

La vita

Nata a Roma il 18 agosto 1912, Elsa Morante trascorse la sua infanzia nel quartiere popolare di Testaccio. Figlia naturale d'una maestra ebrea (Irma Poggibonsi, o Poggibonzi, originaria di Modena) e di un impiegato delle poste (Francesco Lo Monaco), alla nascita fu riconosciuta da Augusto Morante, già marito di Irma, e sorvegliante in un istituto di correzione giovanile. Elsa crebbe insieme ai fratelli più piccoli Aldo, Marcello (anche lui scrittore) e Maria (un primo fratello, Mario, morì in fasce prima che lei nascesse), tutti figli dello stesso Lo Monaco. La storia di questa famiglia è un po' particolare, ed è diffusamente narrata nelle memorie autobiografiche di Marcello Morante, intitolate Maledetta Benedetta. Il padre naturale Francesco Lo Monaco morì suicida nel 1943.

Elsa Morante iniziò giovanissima a scrivere filastrocche e favole per bambini, poesiole e racconti brevi, che a partire dal 1933, e fino all'inizio della seconda guerra mondiale, furono via via pubblicati su varie riviste di diversa natura, tra le quali si devono ricordare il "Corriere dei piccoli", il "Meridiano di Roma", "I diritti della scuola" (sulla quale, tra l'altro, uscì in 29 puntate, tra il 1935 e il 1936, il racconto lungo, o romanzo breve, Qualcuno bussa alla porta), e soprattutto "Oggi" (diretta da Mario Pannunzio e Arrigo Benedetti, sulla quale Elsa scrisse anche con degli pseudonimi maschili: certamente con quello di Antonio Carrera e forse, ma è meno certo, con quello di Renzo o Lorenzo Diodati). Collaborò anche con la rivista "L'Eroica", diretta da Ettore Cozzani, dove tra il 1931 e il 1937, pubblicò quattro poesie decadentistiche e un racconto, Il bambino ebreo, recentemente ritrovati e riproposti dallo studioso Marco Bardini.

Il suo primo libro fu proprio una raccolta di racconti giovanili, Il gioco segreto, pubblicato nel 1941 da Garzanti. Questo fu seguito, nel 1942, da un libro per ragazzi, intitolato Le bellissime avventure di Caterì dalla trecciolina, pubblicato da Einaudi (il libro è corredato da illustrazioni eseguite dalla scrittrice stessa; parzialmente riscritto, Einaudi ne pubblicò una versione accresciuta nel 1959, con il titolo Le straordinarie avventure di Caterina).

Per mezzo del pittore Capogrossi, nel 1936 Elsa Morante conobbe lo scrittore Alberto Moravia, che sposò il 14 aprile 1941; insieme incontrarono e frequentarono i massimi scrittori e uomini di pensiero italiani del tempo, tra cui Pier Paolo Pasolini (con il quale Elsa rimase a lungo in amicizia, prima del loro definitivo allontanamento, avvenuto intorno al 1971), Umberto Saba, Attilio Bertolucci, Giorgio Bassani, Sandro Penna, Enzo Siciliano.

Durante la seconda guerra mondiale, per sfuggire alle rappresaglie dei nazisti, Morante e Moravia lasciarono Roma ormai occupata, e si rifugiarono a Fondi, un paesino in provincia di Latina, a pochi chilometri dal mare. Tale parte dell'Italia meridionale apparirà di frequente nelle opere narrative successive dei due scrittori; Elsa Morante ne parla soprattutto nel romanzo La Storia.

Oltre ad avviare la stesura di Menzogna e sortilegio, durante questo periodo iniziò a tradurre il diario (Scrapbook) di Katherine Mansfield. Dopo la fine della guerra, Morante e Moravia incontrarono il traduttore statunitense William Weaver, che li aiutò a raggiungere il pubblico statunitense.

Per il tramite di Natalia Ginzburg, Elsa Morante pubblicò il suo primo romanzo, Menzogna e sortilegio, presso Einaudi nel 1948. Grazie al sostegno del critico Giacomo Debenedetti, quello stesso anno il libro vinse il Premio Viareggio, condividendolo con Aldo Palazzeschi. Il romanzo fu poi pubblicato negli Stati Uniti col titolo House of Liars nel 1951 (tradotto da Adrienne Foulke e Andrew Chiappe per interesse di William Weaver, il quale poi avrebbe tradotto La Storia e Aracoeli). Elsa Morante tuttavia non fu soddisfatta di questa traduzione, che aveva inferto all'originale tagli per circa 150 pagine.

Gli anni successivi a Menzogna e sortilegio furono caratterizzati da un accentuato interesse per il cinema, che anche in seguito non la abbandonò più. Del 1949 fu un primo progetto a quattro mani con Alberto Lattuada, con il quale Elsa Morante scrisse il trattamento per un film che si sarebbe dovuto intitolare Miss Italia; e del 1952 fu un secondo progetto con Franco Zeffirelli per un film dal titolo Verranno a te sull'aure... Ma nessuno dei due film venne realizzato. Il film Miss Italia, che Duilio Coletti diresse nel 1950 con Gina Lollobrigida come protagonista, è completamente diverso dal progetto precedente, e fu realizzato dopo che il produttore Carlo Ponti aveva respinto il trattamento Lattuada-Morante, ritenuto poco commerciale. Tra il 1951 e il 1952 Elsa Morante tenne alla radio anche una rubrica di critica cinematografica, che si concluse con le sue dimissioni a causa di un atto di censura subito dalla dirigenza RAI. L'interesse per il cinema, comunque, non scemò, anzi si rafforzò grazie all'amicizia con Pasolini. Elsa fece un'apparizione, un breve cameo nel ruolo di una detenuta, nel film Accattone, del 1961; inoltre, fu quasi sempre accanto a Pasolini durante la lavorazione dei suoi film degli anni Sessanta. Fu presente sul set di Il Vangelo secondo Matteo in qualità di aiuto-regista (non accreditata), e collaborò spesso, in forma anonima, alla realizzazione delle colonne sonore di questi film; l'unica colonna sonora che le sia stata accreditata, però, è quella di Medea (1969). Infine, di Elsa Morante sono le parole della ballata che un giullare canta, sulle note di Nino Rota, nel film Romeo e Giulietta (1968) di Franco Zeffirelli.

Il successivo romanzo di Elsa Morante, L'isola di Arturo, uscì in Italia nel 1957, sempre per Einaudi, riscuotendo grande successo di pubblico e di critica (e vincendo il Premio Strega). Nel 1962 ne fu tratto anche un film omonimo, diretto da Damiano Damiani.

Nel 1958, presso Longanesi, uscì la raccolta di 16 poesie Alibi, che comprende, oltre alla lirica del titolo e le varie altre poesie che erano già state incluse all'interno dei romanzi Menzogna e sortilegio e e L'isola di Arturo, anche la poesia Avventura, già uscita su "Botteghe Oscure" nel 1951 con il titolo L'avventura.

Durante i primi anni sessanta la scrittrice allestì una seconda raccolta di racconti, pubblicata da Einaudi nel 1963: Lo scialle andaluso, in cui confluirono alcuni dei racconti già pubblicati nel Gioco segreto, assieme ad altri più recenti. Nel 1965 pubblicò, dopo averla presentata in più occasioni a Torino, Milano e Roma, la conferenza Pro o contro la bomba atomica. Breve saggio di grande impegno morale, è il testo in cui Elsa Morante espose con maggior coraggio e chiarezza la sua poetica: la poesia mantiene viva la realtà, e sconfigge l'irrealtà.

Morante e Moravia si separarono nel 1961, senza però mai divorziare. Qualche anno prima Elsa Morante aveva avuto una burrascosa relazione con il regista Luchino Visconti, e in quei primi anni Sessanta si era legata al pittore newyorkese Bill Morrow (1936-1962), che morì precipitando da un grattacielo. Suoi amici di quegli anni furono il critico Cesare Garboli e l'attore Carlo Cecchi (i quali saranno poi i curatori delle sue Opere ne «I Meridiani» di Arnoldo Mondadori Editore).

Gravemente colpita dal lutto per la morte di Morrow, Elsa Morante continuò a scrivere, sebbene sporadicamente, lavorando in quegli anni a un romanzo che però non vide mai la luce: Senza i conforti della religione. Nel 1968 pubblicò Il mondo salvato dai ragazzini, una raccolta, o un canzoniere, che unisce in modo originale forme di poesia tradizionale, canzoni, un atto unico teatrale (La commedia chimica, ispirata alle sue sperimentazioni con LSD e altri psichedelici[3]), favolette morali. Poi, a partire dal 1971, riprendendo alcuni personaggi e temi dal vecchio progetto di Senza i conforti della religione, avviò la stesura del romanzo La Storia. Il libro, ambientato a Roma durante la seconda guerra mondiale, uscì nel 1974 (per volere della scrittrice fu pubblicato direttamente in edizione economica, nella collana einaudiana de "Gli struzzi") ed ebbe subito un grande successo di vendite e fama internazionale; ma ricevette anche attacchi spietati da parte di molti critici militanti, sia di destra che di sinistra. Editor del libro La Storia, presso la casa editrice Einaudi, fu Elena De Angeli. Luigi Comencini ne trasse uno sceneggiato TV nel 1986, interpretato da Claudia Cardinale.

L'ultimo romanzo di Elsa Morante fu Aracoeli, pubblicato sempre con Einaudi nel 1982, per il quale, nel 1984, ottenne il Prix Médicis. Poco prima della fine della stesura del romanzo, cadendo, si procurò una frattura al femore, che la costrinse lungamente a letto. Dopo l'uscita del libro scoprì di essere gravemente ammalata; tentò il suicidio nel 1983, ma fu salvata in extremis dalla sua governante, Lucia Mansi. Ricoverata in clinica, fu sottoposta a una complessa operazione chirurgica, che però non le giovò molto. Morì il 25 novembre 1985 a seguito di un infarto.

A parte i due citati volumi di Opere, usciti nei Meridiani di Mondadori, alcuni testi sono stati pubblicati postumi: come ad esempio il diario onirico del 1938 Lettere ad Antonio, pubblicato proprio con il titolo Diario 1938, da Einaudi nel 1989. Nel 2002 sono stati raccolti, a cura di Irene Babboni e Carlo Cecchi, alcuni Racconti dimenticati: il volume riprende i 14 racconti de Il gioco segreto esclusi da Lo scialle andaluso, e alcuni altri racconti dispersi su varie riviste, oltre a dodici brevi fantasie infantili e a un inedito. Tali fantasie infantili (portate a quindici) sono state poi pubblicate autonomamente nel 2013 da Einaudi con il titolo Aneddoti infantili. Sono una serie di raccontini para-autobiografici che la scrittrice pubblicò tra il 1939 e il 1940 nella rubrica Il giardino d'infanzia del settimanale "Oggi". Nel 2012 è uscita una raccolta di 596 lettere di e a Elsa Morante dal titolo L'amata, a cura del nipote Daniele Morante, con la collaborazione di Giuliana Zagra.

Altri progetti

Note

  1. György Lukács, L'ottobre e la letteratura, «Rinascita», 27 ottobre 1967, 329-31
  2. Grande Enciclopedia per ragazzi della Repubblica, vol. Arte e Letteratura
  3. http://193.206.215.10/morante/msdr.html