Storia della letteratura italiana/Gruppo 63: differenze tra le versioni

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[[File:Giuseppe Pontiggia 03.jpg|thumb|Alberto Arbasino (a destra) con Giuseppe Pontiggia nel 1994, all'assegnazione del Premio Campiello]]
Alberto Arbasino (Voghera, 22 gennaio 1930) è salito alla ribalta negli anni cinquanta come ''enfant prodige'' della neoavanguardia. Nelle sue opere si immerge completamente nella cultura contemporanea, ottenendone combinazioni inesauribili; la sua narrativa predilige in particolare il plurilinguistoplurilinguismo e il ''pastiche''. All'inizio della sua attività ha svolto una funzione antiideologica e antiprogrammatica. Si è affermato nel 1959 con ''L'anonimo lombardo'', ma la sua opera più importante è ''Fratelli d'Italia'', un romanzo vastissimo che comparve una prima volta nel 1963, quindi fu ripubblicato nel 1976 in una versione completamente riscritta e ampliata, per comparire infine in una terza edizione ulteriormente modificata nel 1993. La complessa trama ruota attorno a un gruppo di giovani, dei quali descrive il percorso di inziazioneiniziazione intellettuale sullo sfondo dell'Italia benestante, in un caos di oggetti nuovi, incontri, mostre, esperienze sfiorate (lo stesso autore lo definì un «romanzo millefoglie»). L'effetoeffetto dissacrante con cui si accosta alla realtà viene ottenuto attraverso un espediente tipico della neoavanguardia, la mimesi dei linguaggi, con la registrazione delle chiacchiere dei diversi personaggi attorno alla letteratura, all'attività culturale, alla musica, a tutto ciò che è ''aà la page''. Anche nelle sue opere successive ha proseguito con questo gusto per il ''pastiche'': ''Super-Eliogabalo'' (1969), ''Il principe costante'' (1972), ''La Bella di Lodi'' (1972), ''Specchio delle mie brame'' (1974). Oltre a romanzi, Arbasino ha poi scritto anche saggi e volumi di viaggio.<ref>Giulio Ferroni, ''Profilo storico della letteratura italiana'', Torino, Einaudi, 1992, pp. 1129-1130.</ref><ref>Guido Baldi, Silvia Giusso, Mario Razetto, Giuseppe Zaccaria, ''Moduli di storia della letteratura'', ''La narrativa del Novecento'', Torino, Paravia, 2002, pp. 258-259.</ref>
 
==Alfredo Giuliani==