Identità e letteratura nell'ebraismo del XX secolo/Dalla periferia al centro in America: differenze tra le versioni
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L'America, alla fine della [[w:Prima Guerra Mondiale|Prima Guerra Mondiale]], era diventata il più grande centro ebraico del mondo, sia come entità numerica che come influenza. Gli immigranti continuarono ad affluire fino alla metà degli anni '20 e quindi la loro preoccupazione inizialmente fu quella di insediarsi e assimilarsi positivamente e ordinatamente nel nuovo ambiente. Dovevano trovare casa e occupazione, imparare la lingua e diventare accettabili agli occhi dei cittadini americani. Nella letteratura degli ebrei americani troviamo una sensibilità predominante per l'identità etnica e l'assimilazione. Il fatto fisico di essere ebrei sollevava la questione della lealtà etnica, della religione come determinante della propria condizione, della possibilità di matrimoni misti, del significato di americanismo. La narrativa ebrea americana del periodo precedente la Seconda Guerra Mondiale illustra ampiamente questo focalizzarsi su una varietà di sembianze e talenti.<ref name="USA1">Per le notizie generali e la valutazione critica complessiva si vedano [http://books.google.com/books?id=nUDbttcSl08C&printsec=frontcover&source=gbs_ViewAPI#v=onepage&q=&f=false Stephen H. Norwood e Eunice G. Pollack (curatori), ''Encyclopedia of American Jewish history'', 2 voll., 2007.]</ref>
Tuttavia l'immigrazione venne assorbita, i ghetti (in gran parte) dispersi, le comunità americanizzate.
[[File:Portrait of Abraham Cahan.jpg|thumb|150px|left|Abraham Cahan]]
[[File:Saul Bellow, 1990 (cropped).jpg|150px|thumb|right|Saul Bellow]]
Si potrebbe pensare che nel processo di acculturazione e assimilazione non ci sia più posto
[[File:Bernard Malamud portrait.jpg|thumb|150px|right|Bernard Malamud]]
Con lo spostamento
[[File:Lionel Trilling.jpg|thumb|left|Lionel Trilling]]
'''[[w:Lionel Trilling|Lionel Trilling]]''' (1905–1975),
Appropriatamente, per un ammiratore di [[w:E. M. Forster|E. M. Forster]] come era Trilling, il suo romanzo abbonda di osservazioni morali in merito alle azioni dei personaggi, come anche di epiloghi melodrammatici. La bimba dell'ammirato factotum, Duck Caldwell, muore dopo che questi l'ha picchiata. Chi è responsabile? Laskell è stato complice nell'accaduto, come piacerebbe a Maxim, un tempo killer professionale? Il moralista necessita di compagnia nella colpa. Dice: "Mi toglierò dal sistema ammettendo la mia colpa". Ognuno è responsabile delle conseguenze delle proprie azioni, asserisce. Ma, a differenza del Comunismo, la sua nuova fede, il Cristianesimo
[[File:Leslie Fiedler (1967).jpg|thumb|150px|Il critico e scrittore Leslie Aaron Fiedler (1917–2003)]]
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E nel romanzo ''[[w:L'uomo di Kiev|The Fixer]]'' (1966), basato sul caso di Menahem Mendel Beilis accusato ingiustamente di omicidio rituale a Kiev nel 1913, la figura di Beilis rappresentata dal personaggio Yaakov Bok, assume la funzione storica dell'ebreo.<ref name="Beilis">''[[w:L'uomo di Kiev|The Fixer]]'', Farrar, Straus & Giroux, 1966 (''L'uomo di Kiev'', trad. di [[w:Ida Omboni|Ida Omboni]], [[w:Giulio Einaudi Editore|Einaudi]], 1968; coll. "Nuovi coralli" n. 239, 1979; "ET" n. 434, 1997). Ha vinto il [[w:National Book Award per la narrativa|National Book Award per la narrativa]] (il secondo per Malamud) e il [[w:Premio Pulitzer per la narrativa|Premio Pulitzer per la narrativa]]. Esso ricostruisce una storia accaduta davvero nel 1913, quando un uomo chiamato Menahem Mendel Beilis venne imprigionato ingiustamente nella [[w:Russia zarista|Russia zarista]] con l'accusa di aver ucciso un ragazzo di 13 anni per motivi rituali legati alla [[w:Pesach|Pasqua ebraica]]. Nel 1926 Beilis scrisse le sue memorie, ''The Story of My Sufferings'' ed i suoi eredi contestarono a Malamud alcune coincidenze verbali sospette di [[w:plagio (diritto d'autore)|plagio]]. Si veda anche {{en}} [http://www.friends-partners.org/partners/beyond-the-pale/english/37.html l'articolo] sul caso Beilis.</ref> Dopo aver sofferto povertà e repressione, Yaakov va a risiedere, illegalmente, a Kiev. Ma poco dopo viene accusato di omicidio rituale e quindi arrestato. Voleva liberarsi del suo giogo ebraico, ma come dice al giudice istruttore: "Se gli ebrei non significano nulla per me, come mai sono qui?" Viene forzato a prendere una posizione politica contro la propria volontà, e una posizione ebraica conmtrovoglia. Il romanzo si conclude con Bok in giudizio e, nella scena finale, camminando verso il tribunale, ha un dialogo immaginario con lo Zar. Bok incolpa lo Zar di governare il regime più arretrato e regressivo d'Europa, concludendo con la rinomata frase: "non esiste l'uomo apolitico, in particolare un ebreo apolitico."<ref name="Beilis"/>
Il perdente dei racconti e dei romanzi di Malamud viene rappresentato in varie forme.<ref name="Davis">[http://books.google.co.uk/books/about/Bernard_Malamud_A_Writer_s_Life.html?id=_yLaSNbbKRUC&redir_esc=y Philip Davis, ''Bernard Malamud: A Writer’s Life''], Oxford University Press, 2007, ''s.v.'' "The Third Life".</ref> Arthur Fidelman della serie "Fidelman" è un fallito reo confesso, senza più carriera, vita sentimentale e fortuna.<ref>La raccolta di novelle ''Pictures of Fidelman: An Exhibition'' (1969) è stata pubblicata in Italia col titolo ''La Venere di Urbino'', trad. Ida Omboni, Einaudi, 1973 (6 racconti); n.ed. Roma: Minimum Fax, 2010.</ref> Il personaggio centrale di ''[[w:Le vite di Dubin|Dubin's Lives]]'' (1979) invece non è un fallito di tipo troppo ovvio, ed il romanzo è una più ravvicinata rappresentazione di realtà vissuta, molto più delle sue altre storie.<ref name="Dubin">''[[w:Le vite di Dubin|Dubin's Lives]]'', Farrar, Straus and Giroux, 1979 (trad. ital. di Bruno Oddera, ''Le vite di Dubin'', Einaudi, 1981; n.ed. Roma: Minimum fax, 2009).</ref> Il romanzo
{{q|''Che demone mi ha posseduto da farmi comportare così bene?''|[[w:Henry David Thoreau|Thoreau]]}}
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[[File:Lilienblum old.jpg|thumb|180px|right|Moshe Leib Lilienblum]]
L'Ebraismo in conflitto non è un tema nuova in letteratura. La tradizione è spesso stata esplicitata in termini dialettici, specialmente da scrittori cresciuti in un milieu tradizionale che poi hanno abbandonato l'ambiente [[w:ebraismo ortodosso|ortodosso]]. Esiste una forte letteratura yiddish che rappresenta una tendenza secolarizzante. Sulla scena moderna contemporanea, il [[w:premio Nobel per la letteratura|premio Nobel 1978]], '''[[w:Isaac Bashevis Singer|Isaac Bashevis Singer]]''' (1904-1991) ha tentato di illustrare il mondo moderno coi suoi conflitti interni e le sue ramificazioni, particolarmente nelle sue serie ''The Manor'' e ''The Estate'', in cui segue le vicende di certe famiglie ebree, in stile naturalista e spesso autobiografico. Quella di Singer è infatti una narrativa realistica, intessuta di dinamiche storiche e sociali che vengono vividamente rievocate. Singer pone attenzione alla trama ed al mondo interiore dei personaggi, mettendone in luce i travagli e le debolezze, i loro desideri di gloria ed il loro bisogno d'amore, il problema dell'identità in lotta tra un sistema di valori tradizionali e l'inesorabile processo di secolarizzazione e di assimilazione del popolo ebraico alla cultura dominante. Come scrittore, Singer considerava il proprio ruolo marginalmente influente: "Gli scrittori possono stimolare la mente, ma non possono dirigerla. Il tempo cambia le cose, Dio cambia le cose, i dittatori cambiano le cose, ma gli scrittori non possono cambiare nulla".<ref name="Singer">Si vedano le notizie biblio-biografiche su [[w:Isaac Bashevis Singer|Wikipedia, ''s.v.'']] L'opera di Singer fu scritta inizialmente in yiddish, poi tradotta in lingua inglese e quindi in altre lingue, sul mercato internazionale. Nell'ambito della sua produzione, tradotti in italiano, si segnalano i romanzi ''[[w:Satana a Goray|Satana a Goray]]'' (1935), ''[[w:La famiglia Moskat|La famiglia Moskat]]'' (1950), ''[[w:La fortezza (Singer)|La fortezza]]'' (1957), ''[[w:Il mago di Lublino|Il mago di Lublino]]'' (1960), ''[[w:La proprietà|La proprietà]]'' (1969), ''[[w:Nemici: una storia d'amore|Nemici: una storia d'amore]]'' (1972), ''[[w:Shosha (romanzo)|Shosha]]'' (1978), ''[[w:Ombre sull'Hudson|Ombre sull'Hudson]]'' (2000) e le raccolte di racconti ''[[w:Gimpel l'idiota|Gimpel l'idiota]]'' (1957), ''[[w:I due bugiardi|:I due bugiardi]]'' (1961), ''[[w:Un amico di Kafka|Un amico di Kafka]]'' (1970), ''[[w:Una corona di piume|Una corona di piume]]'' (1973) e ''[[w:La morte di Matusalemme|La morte di Matusalemme]]'' (1988).</ref> Anche '''Chaim Grade''' (1910-1982) ha descritto il mondo tradizionale in conflitto. Per esempio, il suo ''Di Agune'' (1961), in yiddish, contrappone le forze che aderiscono alla più stretta interpretazione della legge ebraica contro quelle di tendenza liberalizzante o quelle soggette ad altre forze diverse.<ref>''Di Agune'', trad. ingl. ''[[:en:w:The Agunah|The Agunah]]'', Twayne Publishers, 1974.</ref> Non solo troviamo disaccordo intellettuale e conflitto tra fede e ragione, ma anche tra disciplina ed istinto. Ma tale materiale costituiva il fondamento di certi temi presenti nel XIX secolo, quando altri venti
Tuttavia, mentre la linea illuminista contesta il pensiero tradizionale, Potok lo vedi in temini empatici, che siano comprensibili all'estraneo, "a chi viene dal difuori". Nei suoi romanzi, l'Ebraismo americano più rigoroso viene contestato sia da fonti alternative di verità, sia dalla forma "[[w:Ebraismo conservatore|Conservatrice]]" di Ebraismo, che permette ed incoraggia l'uso della ricerca scientifica, vicino in certo modo al [[Guida maimonidea|pensiero maimonideo]]. ''[[w:Danny l'eletto|The Chosen]]'' ed il suo seguito, ''The Promise'', sono presentati dal punto di vista del figlio di un insegnante talmudico moderno, Malter, in un sobborgo ortodosso di New York.<ref name="Potok">''The Chosen'' (1967), tr. Marcella Bonsanti, Garzanti 1990; da cui il film: ''[http://www.imdb.com/title/tt0082175/ Gli eletti]'' (1988); ''The Promise'' (1969), tr. Marcella Bonsanti, ''La scelta di Reuven'', Garzanti, 2000. Per una bibliografia completa di Potok, si veda [http://www.gradesaver.com/author/chaim-potok "Biography of Chaim Potok"] su ''gradesaver''.</ref> Un'amicizia sorprendente viene cementata dopo una partita di baseball con una scuola [[w:chassidismo|chassidica]], quando Danny Saunders, il lanciatore, quasi cava un occhio a Malter. Danny è indicato come successore di suo padre, il [[w:Rebbe|Rebbe]] della setta chassidica. Ma mostra talenti in varie direzioni e non riesce a limitare i suoi orizzonti esclusivamente al mondo talmudico. Malter, di estrazione più liberale, vuole laurearsi in filosofia e inoltre ricevere l'[[w:Semikhah|ordinazione]] al rabbinato. ''The Chosen'' copre il periodo delle medie e del liceo, fino al primo anno di università, e presenta ambienti contrastanti e famiglie divergenti. ''The Promise'' continua la storia, sviluppando le rispettive carriere. I titoli dei due libri indicano i temi trattati. Il primo riguarda i due personaggi nelle proprie scelte, mentre il secondo indica le opzioni che hanno accettato. Se sono scelti da Dio, come lo sono tutti gli ebrei nell'interpretazione della tradizione, l'individuo deve reciprocare affinché il dialogo uomo-Dio possa avvenire.<ref name="Potok"/>
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