Biografie cristologiche/Teologie multiculturali: differenze tra le versioni

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Parte della raccolta ''Reading from this Place'', un articolo di Ateek inizia offrendo la visione standard, e falsa, che l'Ebraismo è particolarista ed il Cristianesimo è invece universale: "L'appartenenza non veniva più vista come fosse confinata ad un solo gruppo etnico di persone, ma piuttosto in termini di un'alleanza rinnovata che includeva gente di tutte le razze e contesti etnici."<ref name="Ateek">Naim Ateek, "Pentecost and the Intifada", in Fernando F. Segovia e Mary Ann Tolbert (curr.), ''Reading from this Place'', Vol. 2, ''Social Location and Biblical Interpretation in Global Perspective'', Fortress, 1995, pp. 69-81 (69).</ref> Data la collocazione sociale di Ateek, questa visione diventa particolarmente nociva e particolarmente ironica. I cittadini israeliani non sono di certo provenienti da un unico gruppo etnico; al contrario, Israele è lo stato più multietnico e multiculturale del Medioriente. L'articolo poi si concentra su [https://www.biblegateway.com/passage/?search=giovanni+20&version=CEI;LND Giovanni 20], una narrazione che descrive come i seguaci di Gesù si nascosero "per paura dei Giudei". In questo passo, i "Giudei" che vogliono perseguire i seguaci di Gesù diventano l'esercito israeliano. Ateek prosegue paragonando l'[[w:Intifada|Intifada]] alla [[w:Pentecoste|Pentecoste]], la discesa dello Spirito Santo sui cristiani. Inutile dire che la raccolta di saggi succitata non ne include uno scritto da un ebreo israeliano che descriva come il [[w:Libro delle Lamentazioni|Libro delle Lamentazioni]] venga interpretato da genitori a Gerusalemme o Natanya i cui figli sono uccisi dai palestinesi.<ref name="Pale1"/><ref name="Ateek"/>
 
Tale retorica sdrucciolevole continua a contrassegnare il discorso cristiano-palestinese. La portavoce palestinese anglicana Hanan Ashrawi per esempio, ha annunciato che i "primi cristiani furono arabi".<ref>''The Tennessean'', 5 dicembre 2002, p. 2A.</ref> Secondo gli [[w:Atti degli Apostoli|Atti degli Apostoli]] ([https://www.biblegateway.com/passage/?search=atti+11%3A26&version=CEI;LND 11:26]), il termine "cristiano" venne assegnato per la prima volta ai seguaci di Gesù, sia ebrei che gentili, ad Antiochia. Tuttavia, l'uditoriogli ascoltatori di Ashrawi non riconoscono la sottigliezza del punto; sentono invece che Pietro e Paolo, Maria Maddalena e Giacomo erano tutti "arabi" e quindi, per definizione, non "ebrei".<ref name="Pale1"/><ref name="Ateek"/>
 
Il punto qui non è quello di giocare il turpe gioco di "chi è il più vittimizzato", e non si vuole neppure respingere le richieste legittime del popolo palestinese. Né si desidera argomentare che non esista una rettorica parimenti deleteria da parte di coloro che si oppongono allo stato palestinese. Ma è piuttosto il dichiarare che qualsiasi commentario pregiudizievole che separi Gesù dall'Ebraismo e quindi utilizzi la storia di Gesù per condannare tutti gli ebrei, non è un messaggio "cristiano". È invece un antiebraismo riciclato che raffigura Israele come una nazione di cristicidi. La meta della sovranità palestinese è buona; questi mezzi particolari per raggiungerla non lo sono.<ref name="Pale1"/>