Biografie cristologiche/Teologie multiculturali: differenze tra le versioni

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In effetti, molto dell'antiebraismo che si ritrova oggi è sostanzialmente un prodotto "coloniale". Teologi e biblisti dell'Africa e dell'Asia, cercando di rendere il proprio lavoro pertinente per le rispettive nazioni e congregazioni, assorbono la ricerca accademica occidentale le impressioni antiebraiche. Scrivendo dalle proprie posizioni sociali, consentono agli stereotipi antiebraici di permeare le loro interpretazioni di Gesù, Paolo, Maria e Marta, e altre figure del Nuovo Testamento che stabiliscono come modelli di riferimento. Dopodiché, tali lavori vengono pubblicati da editori occidentali e diffusi in tutto il globo terracqueo. Nelle biblioteche seminariali di Manila e di Tokyo, Lagos e Soweto, queste opere poi minacciano di intossicare le generazioni successive.<ref name="Boys"/><ref name="Levine2">Amy-Jill Levine, ''The Misunderstood Jew, cit.'', pp. 167-190.</ref>
 
Tale intossicazione era già avvenuta nei documenti fondatori della teologia della liberazione. Uno dei padri del movimento, [[w:Gustavo Gutiérrez|Gustavo Gutiérrez]], affermò nel 1973 in una pubblicazione della Orbis Books che "le infedeltà del popolo ebraico hanno reso invalida l'Antica Alleanza."<ref>[[w:Gustavo Gutiérrez|Gustavo Gutiérrez]], ''A Theology of Liberation'', Orbis Books, 1973, p. 161.</ref> [[w:Leonardo Boff|Leonardo Boff]], osservò in una pubblicazione del 1987: "Nel mondo che Gesù trovò, gli esseri umani erano... sotto il giogo dell'assolutizzazione della religione, della tradizione, e della legge. La religione non era più il modo in cui gli esseri umani esprimevano la propria apertura a Dio. Si era cristallizzata e ristagnata in un suo mondo proprio, un mondo di riti e sacrifici. I Farisei avevano una concezione morbosa del loro Dio."<ref>[[w:Leonardo Boff|Leonardo Boff]], ''Passions of Christ, Passions of the World'', Orbis Books, 1987, pp. 16, 13.</ref> Tale retorica dovrebbe suonare familiare: riecheggia la ricerca neotestamentaria standard degli anni 1970. Tuttavia queste opere, classiche nel loro campo, vengono tuttora assegnate a studenti di teologia e lette in tutto il mondo. Sulla loro scia arriva l'antiebraismo. Purtroppo, queste turpitudini antiebraiche vengono ancora e correntemente prodotte da coloro che ne sono consapevoli. Le case editrici che pubblicano tali materiali — il [[w:World Council of Churches|World Council of Churches (WCC)]] di Ginevra; la [[:en:w:Augsburg Fortress|Fortress Press]], collegata alla Chiesa Luterana Evangelica d'America; la [[:en:w:Orbis Books|Orbis Books]] (USA) e la [[w:Queriniana (casa editrice)|Queriniana]] (Brescia) cattoliche, e così via — sono affiliate a gruppi che hanno promulgato splendide dichiarazioni sui rapporti ebreo-cristiani.<ref>Per un'utile raccolta di tali dichiarazioni, si veda l'International Council of Christians and Jews, ''The New Relationship Between Christians and Jews: Documentation of Major Statements'', Martin Buber House, Heppenheim, Germania.</ref> Ma il male dell'interpretazione biblica e teologica antiebraica è così dannoso, così onnipresente, da infettare anche coloro che cercano la sua eliminazione. Proprio come il [[w:razzismo|razzismo]] ed il [[w:sessismo|sessismo]] e la caterva di altri peccati umani ci affliggono nella nostra vita sociale e individuale, così anche l'antiebraismo viene promosso dalle migliori istituzioni, dai teologi più progressisti, e dalle persone più sensibili che operano per la giustizia e per la pace.<ref name="Levine2"/>
 
==World Council of Churches==