Biografie cristologiche/Canoni e pratiche: differenze tra le versioni

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Dalla parte ebraica, i rabbini raccontavano storie, chiamate ''[[w:Midrash|midrashim]]'', in parte per riempire delle lacune nel testo biblico. Come venne a Mosè il suo difetto di pronuncia? Un midrash spiega che, quando Mosè era bambino, un veggente alla corte del Faraone predisse che un bambino avrebbe sfidato l'impero egizio. Per mettere alla prova il bambino, il Faraone gli mise davanti due piatti, uno pieno di carboni ardenti e l'altro pieno di gioielli. Il sovrano pensava che se il bambino avesse preso i gioielli, il trono sarebbe stato in pericolo. Il bambino, attratto dalle pietre brillanti, tese la mano verso i gioielli, ma all'ultimo minuto un angelo intervenne (questo tipo di intervento accade nei midrashim come anche in qualche testo degli Apocrifi neotestamentari) e spinse la mano del bambino verso i carboni. Il bambino Mosè, scottandosi un dito, se lo portò alle labbra che si bruciarono — ecco quindi l'origine del difetto di pronuncia.<ref>[http://www.jewishencyclopedia.com/articles/11049-moses#anchor8 "Moses"] su ''[[w:Jewish Encyclopedia|Jewish Encyclopedia]]''.</ref>
 
Tra le divergenti interpretazioni meglio conosciute si aanoverano le prime pagine di Genesi. Nel suo studio della storia di Adamo ed Eva, [[w:Agostino d'Ippona|Agostino]], vescovo della città nordafricana di [[w:Ippona|Ippona]], dichiarò che "il volontario peccato del primo uomo è la causa del peccato originale."<ref>[[w:Agostino d'Ippona|Agostino]], [http://www.augustinus.it/italiano/nozze_concupiscenza/index2.htm ''De nuptiis et concupiscentiâ'' o "Le nozze e la concupiscenza", scritto nel 419, sez. 2.26.43].</ref> Secondo Agostino, il peccato originale viene trasmesso biologicamente, tramite il "seme di Adamo" e indica che tutta l'umanità esiste in uno stato peccaminoso, che è uno stato alienato da Dio. Solo l'acqua del battesimo può rimuovere tale macchia. La fonte dell'idea del peccato originale deriva dalla [[w:Lettera ai Romani|Lettera di Paolo ai Romani]]: " Come dunque per la colpa di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l'opera di giustizia di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione che dà vita" ([https://www.biblegateway.com/passage/?search=romani+5%3A18&version=CEI;LND 5:18])
 
A causa dei rispettivi malintesi nell'interpretare storie condivise, ebrei e cristiani travisano anche il perché arrivino a differenti interpretazioni di Gesù e delle idee messianiche. Per esempio, l'Ebraismo non ha insegnamenti di "peccato originale" di per sé; non presuppone un'antropologia negativa in cui l'umanità esiste in uno stato di alienazione da Dio. Pertanto non richiede il sacrificio del Cristo per rettificare la trasgressione originale. Ma ciò non vuol dire che la tradizione ebraica ignori l'[[w:Eden|Eden]]. Un antico midrash narra: "Dopo che Adamo ebbe peccato, il Santo privò Adamo di sei cose: lo splendore del volto, la statura elevata, la vita senza morte, la perfezione dei frutti della terra, il Giardino dell'Eden e lo splendore dei luminari in cielo. Nel tempo a venire il Santo li ristabilirà." Una leggenda successiva estratta dal testo mistuico dello ''[[w:Zohar|Zohar]]'' suggerisce che Adamo ed Eva erano originariamente coperti di una sostanza simile alla [[w:Cheratina|cheratina]] delle unghie. Quindi ciò spiega perché nella celebrazione della ''[[w:Havdalah|Havdalah]]'' — cerimonia che separa la fine dello Shabbat dal resto della settimana — gli ebrei si guardano le unghie alla luce di una candela a due stoppini: vengono così rammentati che durante i susseguenti sei giorni di lavoro essi portano con sé una porzione dello Shabbat e una porzione dell'Eden.<ref>Stefan C. Reif, "Aspects of the Jewish contribution to biblical interpretation", in John Barton (cur.), ''The Cambridge Companion to Biblical Interpretation'', Cambridge University Press, 1998, pp. 143-159.</ref>
 
==Pratiche differenti==
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[[Categoria:Biografie cristologiche|Canoni e pratiche]]