I promessi sposi/Confronto tra don Abbondio e fra Cristoforo: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
Aggiunte informazioni Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
||
Riga 2:
Fin dai primi quattro capitoli, emergono subito le contrapposizioni di Don Abbondio e Fra Cristoforo. Queste differenze sono soprattutto legate ai caratteri dei due personaggi.
'''[[I promessi sposi/Don Abbondio|Don Abbondio]]''', Egli viene da una famiglia povera che lo spinge verso il sacerdozio, anche per garantirsi un discreto benessere e una vita tranquilla.
Mentre Fra Cristoforo si pone a difesa di ogni persona, sia buona che cattiva, Don Abbondio presenta una sorta di doppia faccia: con i potenti, ossequioso, sottomesso e schivo, con i deboli, autoritario.
Diverso è '''[[I promessi sposi/Fra Cristoforo|fra Cristoforo]]''', cappuccino al convento di Pescarenico. Si dimostra una persona umile, che si prende cura di tutti, che si adopera per gli altri per amore e che è sollecito verso gli umili.Nonostante ciò la sua scelta religiosa fu dettata da un episodio violento avuto in giovinezza nel quale uccise un uomo.▼
Il suo interesse è condurre una vita tranquilla ed è disposto a qualunque cosa per raggiungere il suo scopo, mentre Fra Cristoforo, figlio di un mercante, istruito e facente parte di un Ordine, i Cappuccini, che godeva di rispetto e autorità, non usa questa sua condizione sociale per farsi strada, anzi, con il suo carattere forte cerca di far rispettare la giustizia esponendosi direttamente, non ha paura di dire quello che pensa, mentre Don Abbondio giustifica la sua debolezza, che comunque riconosce, come prudenza e come amore per la vita, si dichiara disposto all’ubbidienza quando capisce di non essere in grado di far valere le sue ragioni.
Anche fisicamente si notano differenze che quasi si rispecchiano nelle loro caratteristiche :
Anche il Manzoni volendo mettere in risalto alcune caratteristiche dei due, inserisce nel testo delle metafore come: "''Don Abbondio non era nato con un cuor di leone''" oppure "''Come un vaso di terra cotta costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro''"; questo riguardo Don Abbondio. Per il carattere di Fra Cristoforo il Manzoni usa delle similitudini riguardanti gli occhi: "''che sembravano come due cavalli imbizzarriti''"▼
“ … con i suoi occhi infossati sempre rivolti verso terra, ma che spesso sfolgoravano come due cavalli condotta da un cocchiere al quale sapevano di dover ubbidire, ma che facevano ogni tanto degli gambetti per i quali venivano sgridati con una tirata di morso … “
Tipico delle persone che, anche se legate a determinati comportamenti, non rinuncino a pensare con la propria testa.
Don Abbondio invece viene descritto Abbondio presenta una sorta di doppia faccia: con i potenti, ossequioso, sottomesso e schivo, con i deboli, autoritario.
Il suo interesse è condurre una vita tranquilla ed è disposto a qualunque cosa per raggiungere il suo scopo, mentre Fra Cristoforo, figlio di un mercante, istruito e facente parte di un Ordine, i Cappuccini, che godeva di rispetto e autorità, non usa questa sua condizione sociale per farsi strada, anzi, con il suo carattere forte cerca di far rispettare la giustizia esponendosi direttamente, non ha paura di dire quello che pensa, mentre Don Abbondio giustifica la sua debolezza, che comunque riconosce, come prudenza e come amore per la vita, si dichiara disposto all’ubbidienza quando capisce di non essere in grado di far valere le sue ragioni.
▲
prepotenti (esempio eclatante nel capitolo VI).<br/>
▲Anche il Manzoni volendo mettere in risalto alcune caratteristiche dei due, inserisce nel testo delle metafore come: "''Don Abbondio non era nato con un cuor di leone''" oppure "''Come un vaso di terra cotta costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro''"; questo riguardo Don Abbondio. Per il carattere di Fra Cristoforo il Manzoni usa delle similitudini riguardanti gli occhi: "''che sembravano come due cavalli
|