Biografie cristologiche/Disposizioni e differenze: differenze tra le versioni

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{{q|'''''Conosco un buon cristiano d'Amburgo che non può mai rassegnarsi al fatto che il nostro Signore e Salvatore fosse ebreo di nascita. Un malcontento profondo lo prende quando deve ammettere a se stesso che l'uomo che, come modello di perfezione, merita la più alta onorificenza, fosse anche parente di quei tizi piagnucoloni e nasoni che vanno di corsa per le strade vendendo vestiti vecchi, che egli disprezza così totalmente e che sono ancor più disperatamente detestabili quando vogliono, come lui, dedicarsi al commercio all'ingrosso di spezie e coloranti, mettendosi in concorrenza e usurpando i suoi interessi.'''''|[[w:Heinrich Heine|Heinrich Heine]], ''Shakespeares Mädchen und Frauen'', 1839}}
 
La formulazione di una posizione ebraica equilibrata e affermativa verso il Cristianesimo è colma di difficoltà che non riguardano il rispetto di religioni distanti tra loro. Il protocristianesimo fu un ebraismo; nel corso di un secolo dopo la morte di Gesù divenne una religione separata. Fu critica del suo genitore e ed esso ostile, provocando dal suo genitore una critica e un'ostilità reciprocate. Inoltre, sviluppò una visione teologica che, a tempo debito, venne tradotta in restrizioni economiche, politiche e sociali, che inclusero la confisca di proprietà, persecuzioni di violenza estrema, espulsioni e deportazioni. Sono questi fatti soltanto riflessi di occasioni storiche transitorie, o sono parte essenziale del Cristianesimo? Sono incidenti storici, o sono ordito e trama delle relazioni ebraico-cristiane?
 
Quando esaminiamo, nel Nuovo Testamento, le critiche dell'Ebraismo, possiamo vederle come presentassero nei Vangeli qualcosa di alquanto differente da ciò che viene esposto dalle Lettere di Paolo. I Vangeli raffigurano Gesù in polemica con i suoi contemporanei. Un oggetto di controversia è la critica attribuita a Gesù della sincerità religiosa dei suoi contemporanei. Una controversia sullo [[w:Shabbat|Shabbat]] avviene in [https://www.biblegateway.com/passage/?search=marco+2%3A23-28&version=CEI;LND Marco 2:23-28], [https://www.biblegateway.com/passage/?search=Matteo+12%3A1-8&version=CEI;LND Matteo 12:1-8] e [https://www.biblegateway.com/passage/?search=Luca+6%3A1-5&version=CEI;LND Luca 6:1-5]. I discepoli di Gesù strappano spighe di grano durante lo Shabbat; Gesù cita un episodio tratto da [https://www.biblegateway.com/passage/?search=1+Samuele+21%3A1-6&version=CEI;LND 1 Samuele 21:1-6], quando Davide per necessità violò certe regole delle procedure del Tempio (cioè, mangiare cibo consacrato che solo ai sacerdoti era lecito consumare). La sua conclusione è che "il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato." Poi guarisce di sabato un uomo dalla mano inaridita, giustificando la guargione con una domanda retorica: "È lecito in giorno di sabato fare il bene o il male, salvare una vita o toglierla?" (Mc 3:1-5).<ref>Ciò che risulta strano agli studenti ebrei è che l'impostazione ebraica dello Shabbat interpretata dall'Ebraismo rabbinico è più consona a quella attribuita a Gesù che non a quella dei suoi avversari. Gli ebrei sostengono la proposizione che, in casi d'urgenza — per esempio, vita o morte — le regole dello Shabbat devono essere messe da parte, sospese. Cfr. [https://books.google.co.uk/books?id=mExBPuR0tTAC&dq=Samuel+Sandmel,+%27%27We+Jews+and+Jesus%27%27&source=gbs_navlinks_s Samuel Sandmel, ''We Jews and Jesus: Exploring Theological Differences for Mutual Understanding''], SkyLight Paths Publishing, 2006, p. 152.</ref>
 
 
 
 
 
 
 
 
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[[Categoria:Biografie cristologiche|Disposizioni e differenze]]