Biografie cristologiche/Stereotipi giudaici: differenze tra le versioni

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==''Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele''==
Oltre a classificare le pratiche di purezza rituale ed il sistema del tempio come creatori e rinforzatori di divisioni sociali, gli studiosi oggigiorno vedono spesso i comportamenti ebraici come etnocentrici: i membri sono benvenuti, gli estranei disprezzati. Per esempio, nel suo documento [http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/pcb_documents/rc_con_cfaith_doc_20020212_popolo-ebraico_it.html <small>''IL POPOLO EBRAICO E LE SUE SACRE SCRITTURE NELLA BIBBIA CRISTIANA''</small>], la [[w:Pontificia commissione biblica|Pontificia Commissione Biblica]] afferma: "La Chiesa è consapevole che Cristo le dona un'apertura universale... Il Regno di Dio non è più legato al solo Israele ma aperto a tutti, compresi i pagani, con un posto speciale per i poveri e gli esclusi."<ref>[http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/pcb_documents/rc_con_cfaith_doc_20020212_popolo-ebraico_it.html#II-C "TEMI FONDAMENTALI DELLE SCRITTURE DEL POPOLO EBRAICO E LORO ACCOGLIENZA NELLA FEDE IN CRISTO (19-65)" II.C]</ref> Pertanto, a differenza dell'esclusivismo ebraico, la chiesa è quel sistema universale che cancella le differenze e accetta tutti.
 
intenzionalmente o meno, la classificazione serve ad uno scopo apologetico. La chiesa, comandata di fare discepoli e ammaestrare "tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo" (Mt 28:19), diventa un modello universale, nonostante il fatto che richieda a tutti di venire sotto il suo ombrello (''[[w:Extra Ecclesiam nulla salus|Extra Ecclesiam nulla salus]]'').Come [[w:Tascio Cecilio Cipriano|Cipriano]], [[w:Padre della Chiesa|Padre della Chiesa]] nordafricano (210-258), afferma nel suo ''[[w:De catholicae Ecclesiae unitate|De catholicae Ecclesiae unitate]]'': "Non potete avere Dio come Padre a meno che non abbiate la Chiesa come madre." L'Ebraismo, che in linea di massima non reputava che i Gentili dovessero diventare ebrei per poter relazionarsi positivamente con Dio, vengono a rappresentare esclusivismo ed etnocentrismo. L'evidenza di tali affermazioni va dal contraddittorio all'incredibile. Pietro, avendo ricevuto la commissione divina di battezzare il centurione gentile Cornelio, annuncia: "Voi sapete che non è lecito per un Giudeo unirsi o incontrarsi con [o mettersi a servizio di, Luca 15:15] persone di altra razza" (Atti 10:28). L'affermazione contraddice ciò che insegna l'intero corpo lucano. Indietro, al Capitolo 7 del Vangelo, Luca racconta come gli "anziani ebrei" chiesero a Gesù di aiutare un altro centurione che aveva un servitore ammalato, dato che "ama il nostro popolo, ed è stato lui a costruirci la sinagoga" (7:4). Chiaramente, c'è stato un "incontro" tra le parti. Quando Gesù insegna nella "Corte dei Gentili", il contesto stesso indica che ebrei e gentili sono molto vicini tra loro.<ref>Amy-Jill Levine, ''The Misunderstood Jew, cit.'', pp. 157-159; Géza Vermès, ''Jesus the Jew'', Fortress, 1973; ''id.'', ''The Gospel of Jesus the Jew'', University of Newcastle upon Tyne, 1983, ''ss.vv.''</ref>
 
In seguito, in Atti 16, Luca introduce i lettori a Timoteo, figlio di madre ebrea e padre gentile (greco). Non c'è insinuazione che la loro relazione sia "proibita". Se l'associazione tra ebrei e gentili era proibita, allora la presenza dei "timorati di Dio" nelle sinagoghe diventa incomprensibile e Nicola, il proselito di Antiochia presentato in Atti 6 come uno dei sette ellenici nominati a servire alle mense, non sarebbe esistito. Non c'è Legge che proibisca il contatto tra ebrei e gentili; non c'è legge che proibisca agli ebrei di lavorare per i gentili. In verità, la casa reale di [[w:Adiabene|Adiabene]] (la zona ora conosciuta come l'Iraq curdo, l'Armenia, e l'Iran settentrionale) viene convertita quando un mercante ebreo descrive alla regina madre le tradizioni dell'Ebraismo (''Antichità'' 20.2.1-5).
 
 
==Nuovo Testamento ''Judenrein''==