Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/URSS-2: differenze tra le versioni

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Il successivo '''T-43''' era un T-34 con una corazzatura 'super', con blindatura anteriore di 90 mm (il doppio), laterale di 75 mm, ma ancora con torre biposto da 76 mm. A parità di peso si poteva fare meglio. Come lo Sherman 'Jumbo', il T-43 sarebbe stato quasi invulnerabile al fuoco nemico, però manteneva un'elevata velocità, come anche la scarsa potenza contro i nuovi Panzer. Se contro i Mark IV era possibile pensare di resistere ai colpi nemici e poi serrare e sparare entro il proprio raggio utile, se era possibile resistere anche ai cannoni da 88 mm delle batterie, contro i Panther e Tiger era impossibile perforarli frontalmente. E allora, diminuendo leggermente il peso, si preferì una soluzione più 'evoluta', con una torre da 85 e tre posti assai spaziosi. Infatti, un nuovo cannone era necessario, ma il peso di questo più la corazza e la nuova torre non sarebbero stati pratici. Forse la soluzione sarebbe stata quella di ricorrere ai pezzi da 57 mm, che garantivano peso ridotto e capacità perforanti elevate. Ma non successe. I primi 100 T-34/85 vennero prodotti ancora con la vecchia torre biposto: il D-5T poteva esservi ospitato, contrariamente dal più avanzato cannone S-53 che sarebbe stato quello prescelto.
 
La torre del T-34/85 era più spaziosa, ma con una minore inclinazione delle piastre, da qui l'aumento dello spessore a 90 mm. Lo scafo, secondo alcuni ebbe blindatura aumentata a 75 mm, ma non pare che questo avvenne davvero, dato che si preferì mantenere la corazza da 90 mm, capacissima di reggere persino i colpi dell'88 mm del Tiger. Da ricordare che i primi T-34 avevano frontalmente 45 mm, più eventuali 15 mm di corazza extra, poi venne adottata una corazza da 50 mm negli ultimi modelli. (nella versione con il cannone F-34 da 76,2 mm) Frontalmente la corazza di scafo era inclinata a 60°, lateralmente era di 40 mm/41°, la torretta era di 45 mm.
 
Ma non era finita qui. Il pezzo da 85 mm, di due tipi diversi (D-5T e S-53 diedero ai T-35/85 la possibilità di perforare i carri pesanti tedeschi fino a 500-600 m di distanza. Non era molto rispetto alla necessità di proteggere se stessi dal tiro nemico, visto che anche i nuovi T-34 con corazza da 50 mm erano vulnerabili al fuoco dei panzer fino a distanze ben maggiori. Nonostante questo l'arrivo dei T-34/85, appena dopo Kursk, aiutò molto i Sovietici, perché si trattava del primo carro medio con un cannone pesante, potente quasi quanto quello del Tiger e capace di perforare oltre 100 mm a 500 m, e contemporaneamente di proteggersi per arrivare a tiro utile. Bisognerà aspettare lo Sherman Firefly per ottenere un risultato simile. Va detto che i pezzi da 75/48 dei Panzer Mk IV erano paragonabili quanto a capacità perforanti, avendo un proiettile più evoluto. Ma il pezzo da 85 mm aveva una granata HE efficace, che ne faceva un miglior pezzo multiruolo, e questo era il vero vantaggio sull'arma da 57 mm e su tutti gli altri cannoni da 75-76 mm.
 
Ma gli sviluppi continuarono. Per esempio, un cannone da 85 mm con altissima velocità iniziale (980 ms anziché circa 800), che venne sperimentato nel '44, ma non venne posto in produzione: come al solito, i Sovietici preferivano semplificare le tecnologie aumentando il calibro per raggiungere le stesse prestazioni. C'era anche una granata perforante APDS,la BR-365P, che migliorava le prestazioni senza cambiare il cannone. I Sovietici furono molto attivi, come gli Inglesi, su queste munizioni sottocalibrate. La BR-365P perforava 110 mm a 500 m (perforazione certificata, con P= 0.8, quando nei valori Tedeschi la perforazione era con P=0,5 ovvero con il 50% dei colpi). La BR-365K APDS raggiungeva i 140 mm. Contro corazze inclinate il vantaggio si riduceva per problemi di stabilità: 90 contro 100 mm se la corazza era inclinata anche di soli 30°. Non solo, ma nel '44 si tenterà anche la via del 100 mm: nacque così il T-34-100, che venne sperimentato a lungo ma inizialmente la torretta era troppo piccola, specie come anello di rotolamento. Quando questo venne aumentato a 1.700 mm, e quando venne scelto il D-10T, i risultati furono incoraggianti ma la precisione e gli sforzi non erano del tutto accettabili. Con il nuovo LB-1 con rinculo diminuito i risultati furono positivi. Ma era il '45, e questo carro venne giudicato superato. Resta come esperienza per dimostrare le potenzialità del carro, esplorate fino al suo limite estremo.
 
Il successivo '''T-44''' era un carro molto compatto, che portava in torretta un cannone da 85, poi da 100 mm, mentre la corazza era irrobustita e la meccanica migliorata. Apparve praticamente alla fine della guerra. I Sovietici non erano convinti della sua validità e sembrava piuttosto angusto. Ma era interessante notare che i fianchi arrivavano a 75 mm, lo scafo anteriore a 90 mm/60°, la torretta anteriore fino a 120 mm. Era in particolare la migliore corazzatura della torretta rappresentare uno "stacco" dal precedente T-34/85. Anche se il tetto venne ridotto a 15 mm rispetto ai 20 del T-34 (mentre il fondo scafo, diversamente, venne portato da 15 a 20 mm), la blindatura era robusta e tra la metà del '44 e il '45 ne vennero prodotti circa 1000 a Kharkov, ma presero parte solo in maniera limitata ai combattimenti. In seguito vennero mantenuti in servizio fino agli anni '70 come mezzi addestrativi. Armato col 100 mm (capace di perforare fino a 100 mm a 2 km) e ben corazzato, era capace di tenere testa ai Panther e Tiger usati nei test, ed anche sul campo diede prova della validità dell'armamento da 100mm. Venne sperimentato anche con il cannone da 122 mm. La ridotta cadenza di tiro e 24 colpi resero la scelta non conveniente.
 
I dati per il T-44 sono: lunghezza 7,41, larghezza 3,18 m, altezza 2,41 m; motore V-44 da 520 hp, peso 32 t (analogo a quello del T-34). In un mezzo compatto (fin troppo) si era riusciti a concentrare una protezione e una potenza di fuoco sufficienti per surclassare il rivale Panther da 43 t. Inoltre il diesel garantiva 51 kmh e 300 km di autonomia, superando nettamente il rivale, che peraltro non venne mai incontrato se non nei test comparativi: i rari scontri si ebbero solamente contro Tiger e Königstiger, spesso bloccati dalla carenza di carburante che attenagliava la Wehrmacht negli ultimi anni di guerra.
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Eppure questo mezzo non usava tecnologie innovative: praticamente utilizzava quello che già era stato approntato durante la guerra, ma lo 'arrangiava' con un carro vero e proprio. Uno degli elementi era il pezzo da 100 mm, che apparve come BS-3 nel '44. La sua prima applicazione, però, fu quella di un semovente controcarro.
[[Immagine:SU_100.jpg|300px|right|thumb|Il cannone d'assalto SU-100, capace di perforare il Tiger fino ad oltre 1 km]]
Il '''SU-100''' derivava dal T-34 e aveva il cannone controcarri da 100 mm. Prima era armato con il pezzo da 85 mm, ma era uno scarso miglioramento rispetto ai carri T-34/85. Praticamente apparve appena prima del T-34/85. Se rispetto ai carri col 76 mm era un compromesso ragionevole, visto che solo l'85 mm poteva ingaggiare carri come il Tiger frontalmente a distanze ragionevoli.
 
 
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I carri sovietici non erano mai molto pesanti, e lo Stalin definitivo, il '''JS-2''', pur essendo lento, aveva pur sempre un peso di circa 45 t, non diverso dal Panther. Aveva un cannone da 122 mm, ma era stato sperimentato anche il 100 mm. La scelta venne fatta a favore del gigantesco cannone di maggior calibro, in quanto pur avendo minori capacità perforanti, aveva un proiettile capace di far saltare la torretta di un carro anche con proiettili esplosivi; e inoltre il 122 mm era già in larga produzione come artiglieria divisionale. Nato per sopperire alle deficienze di mobilità e di potenza di fuoco del suo predecessore, esso era stato sviluppato dall'OKB SKB-2 diretto dal gen. Kotin. Prima questo OKB aveva dedicato molte attenzioni al KV-13, un carro 'universale' da 30 t eppure capace di resistere ai colpi da 88 mm. Era l'estate del 1942, prima di Staningrado. Per ottenere un carro pesante, che poi fu davvero realizzato, venne recuperata la trasmissione del KV-3, altro carro pesante abbandonato nel 1941. Così nacque il KV-1S, ma era l'inizio, presto superato dal KV-85. Con l'esperienza del contrasto ai carri Tiger, di cui uno venne catturato e usato come test balistici. Ma il cannone da 85 mm, per quanto sufficiente, non era esaltante quando comparato a questi mezzi pesanti; usando l'esperienza del precedente KV-1S e KV-13, con varie riprogettazioni, si ottenne il KV-85,anche se non è chiaro se venne anche usato a Kursk. Si pensava di chiamarlo IS-85, o JS-85, perché Kliment Voroschilov era nel frattempo caduto in disgrazia. A novembre ce n'erano 130 in servizio. Ma il pezzo da 85 mm, con munizioni relativamente rozze non era migliore dell'arma da 88, anzi non era migliore dell'arma da 75 daimpiegata 48sul calibriPanther, nonostante la battesse per capacitá esplosiva. Inoltre se c'era il T-34/85 allora la questione che aveva reso discutibili i KV e i T-34 si riproponeva: non uniformare i cannoni di carri medi e pesanti quanto ad armamento. Scartato il pezzo da 100 mm per ragioni di produzione (si sarebbe chiamato IS-100), si proseguì con il cannone D25T da 122 mm, con il progetto izd.240(che però inizialmente ebbe un obice da 122 e non il cannone a canna lunga). Le valutazioni dei due prototipi col pezzo da 85 e da 122 ebbero luogo già nella primavera del '43. Nel novembre del 1943 venne nel frattempo consegnato l'IS-85 (I-233, poi riattato come I-237 con torretta ridisegnata per il cannone), praticamente lo scafo dello Stalin con un cannone da 85 mm, ma sempre in pochi esemplari, pare appena 107. Così in quel poco tempo vi fu un caos di modelli minori, il KV-1S, VK-85, IS-85. Un po' per volta si era arrivati ad un nuovo carro armato, con una meccanica finalmente affidabile anche se non eccelsa quanto a prestazioni, e uno scafo basso e con corazza a fusione. Dal gennaio 1944 iniziò la produzione come IS-122 o IS-2, perché il precedente izd.237 era chiamato adesso JS-1 o IS-1. la produzione iniziò tra febbraio e marzo con 150 carri di prima serie, poi a Chelyabinsk si continuò a pieno ritmo rinunciando ai T-34/85 per raggiungere i 350 esemplari al mese, mentre il nuovo carro veniva prodotto in seguito anche a Tankograd. Come si vede è una genesi particolarmente confusa, con vari filoni che si sono intrecciati tra di loro, tra carri falliti, i vecchi KV e i nuovi Stalin.
 
[[Immagine:IS-2_scheme_of_armour.jpg|450px|right|thumb|schema produzione JS-2 di prima e seconda produzione]]