Storia della letteratura italiana/Postmoderno: differenze tra le versioni

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[[File:Umberto Eco 01.jpg|thumb|Umberto Eco]]
L'autore italiano di maggiore successo tra la fine del XX e l'inizio del XXI secolo è senza dubbio Umberto Eco (Alessandria 1932). Filosofo, massmediologo, studioso del pensiero medievale e docente di semiotica all'università di Bologna, ha partecipato al [[../Gruppo 63|Gruppo 63]] e dopo un'intensa attività di critico e saggista ha esordito in letteratura con il romanzo ''Il nome della rosa'' (1980), uno dei libri più venduti degli ultimi decenni. Il romanzo, che è valso al suo autore il Premio Strega oltre che la fama a livello mondiale, si presenta come un ''pastiche'' di generi letterari, che mescola le caratteristiche del genere giallo con quelle del romanzo storico, lo scherzo, la parodia, la riflessione erudita. Il successivo ''Il pendolo di Foucault'' (1988) propone invece un gioco artificioso sui temi della tradizione ermetica, dell'occultismo, della massoneria. In seguito ha pubblicato altri romanzi, riscuotendo sempre un buon successo di pubblico: ''L'isola del giorno prima'' (1994), ''Baudolino'' (2000), ''La misteriosa fiamma della regina Loana'' (2004), ''Il cimitero di Praga'' (2010), ''Numero Zero'' (2015). Nelle sue opere narrative Eco gioca con le possibilità combinatorie della scrittura, in un virtuosismo che prende a piene mani da vari contesti e ambiti. In questo atteggiamento però si avverte una certa freddezza, che appare come il risultato dell'indifferenza nei confronti delle capacità conoscitive della letteratura. I suoi libri sono considerati, per questo motivo, tipici esempi di letteratura postmoderna.<ref name="Ferroni1174" />
 
==Dacia Maraini==
{{vedi pedia|Dacia Maraini}}
[[File:Dacia Maraini 2012.jpg|thumb|Dacia Maraini nel 2012]]
Dacia Maraini (Fiesole, 13 novembre 1936) esordì nel 1962 con il romanzo ''La vacanza'', in cui è presente l'influenza del modello moraviano (l'ingresso nel mondo adulto attraverso l'esperienza sessuale) e che affronta uno dei temi che sarà centrale nella sua produzione, quello della condizione femminile e delle sue contraddizioni. Nello stesso anno, inoltre, si legò sentimentalmente proprio ad [[../Alberto Moravia|Alberto Moravia]], relazione che durerà alcuni anni. Nel 1963 pubblicò ''L'età del malessere'' e contemporaneamente si avvicinò al Gruppo 63 e alla neoavanguardia. Negli anni sessanta uscirono quindi la raccolta di poesie ''Crudeltà all'aria aperta'' (1966), il romanzo ''A memoria'' (1967) e le opere teatrali ''La famiglia normale'' e ''Il ricatto a teatro''. Fondò il Teatro di Centocelle (1969) e l'associazione teatrale femminista La Maddalena (1973), fece rappresentare uno spettacolo femminista intitolato ''Manifesto dal carcere'' (1973) e collaborò con l'attrice Piera degli Esposti (''Storia di Piera'', 1980). Negli anni settanta ha poi proseguito sul filone femminista con i romanzi ''Memoria di una ladra'' (1972), ''Donna in guerra'' (1975), ''Mangiami pure'' (1978), ''Lettere a Marina'' (1981) e la raccolta poetica ''Donne mie'' (1974). In ''Isolina'' ricostruisce un fatto di cronaca dei primi del Novecento, attraverso i giornali dell'epoca e le carte processuali.<ref>Guido Baldi, Silvia Giusso, Mario Razetti, Giuseppe Zaccaria, ''Moduli di storia della letteratura'', ''La narrativa del Novecento'', Torino, Paravia, 2002, p. 274.</ref> Tra le opere più recenti si ricordano ''La lunga vita di Marianna Ucrìa'' (1990), ''Bagheria'' (1993), ''Voci'' (1994), ''Dolce per sé'' (1997), ''Colomba'' (2004), ''Il treno dell'ultima notte'' (2008), ''La grande festa'' (2011), ''L'amore rubato'' (2012).
 
==Sebastiano Vassalli==