Biografie cristologiche/Stereotipi giudaici: differenze tra le versioni

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Un secondo esempio della scuola che afferma il "Gesù femminista che liberò le donne dall'Ebraismo misogino" riguarda le affermazioni dei Vangeli sul divorzio. In questo esempio, gli interessi apologetici sono maggiormente evidenti, poiché le donne cristiane intrappolate in matrimoni senza amore ed ingiuriosi spesso cercano un qualche mezzo per rimanere fedeli sia alla Bibbia che alla propria esperienza. La risposta a tale situazione segue lo stesso meccanismo visto sopra: identificare come ebraico quale che sia il problema, e poi mostrare Gesù che si rivolta contro il cattivo insegnamento ebraico. In questa specifica manifestazione dell'argomento antiebraico, l'ingiunzione di Gesù contro il divorzio viene considerata non come una condanna delle donne ad una vita di violenza, ma come una protezione contro la vergogna e la povertà. Questa interpretazione alla fine provoca sia sofferenza per le donne e un comportamento antiebraico da parte di coloro che ne prendono atto.<ref name="Divorzio">James H. Charlesworth, ''Jesus within Judaism'', Doubleday, 1988; James H. Charlesworth (cur.), ''Jesus` Jewishness: Exploring the Place of Jesus in Early Judaism'', Crossroads, 1991; Amy-Jill Levine, ''op. cit.'', pp.139-143.</ref>
 
Secondo Marco 10:2, i farisei cercano di mettere alla prova Gesù chiedendogli: "È lecito ad un marito ripudiare la propria moglie?" La domanda è bizzarra in un contesto del primo secolo. L'La capacità di divorziarsi non era contestata, poiché è contemplata nel [https://www.biblegateway.com/passage/?search=Deuteronomio+24%3A1-4&version=CEI;LND Deuteronomio 24:1-4]. Il punto deuteronomico viene confermato nei successivi due versetti, quando Gesù chiede ai suoi interlocutori: "Che cosa vi ha ordinato Mosè?" e loro rispondono "Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di rimandarla" (Marco 10:3-4). Gesù poi contravviene il permesso di garantire il divorzio da parte del Deuteronomio: "Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma all'inizio della creazione ''Dio li creò maschio e femmina''; per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola. Sicché non sono più due, ma una sola carne. L'uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto" (10:5-9). Gesù pertanto proibisce il divorzio.
 
Paolo conferma tale punto. Scrivendo ai Corinzi, afferma: "Agli sposati poi ordino, non io, ma il Signore: la moglie non si separi dal marito - [qui Paolo aggiunge il suo commento pastorale che qualora ella si separi, rimanga senza sposarsi o si riconcili con il marito] - e il marito non ripudi la moglie" (1 Cor. 7:10-11). Il fatto che Paolo includa l'aggiunta in merito alle separazioni dimostra sia l'autenticità dell'affermazione di Gesù e la necessità della chiesa di rivolgersi a coloro che, per ragioni religiose o personali non potevano osservare l'ingiunzione. Gesù disse "niente divorzio" e Paolo adattò tale affermazione ai bisogni della propria congregazione.<ref name="Divorzio"/>
 
Come Paolo, Matteo ripete l'ingiunzione contro il divorzio e poi l'allenta. In tale reiterazione, Gesù afferma: "Chiunque divorzi la propria moglie, se non in caso di fornicazione [''porneia'', comportamento sessuale non sanzionato], e ne sposa un'altra commette adulterio; e chi sposa colei una donna divorziata, commette adulterio" (Matt. 5:31; 19:9). Pertanto, Gesù di Nazaret proibì il divorzio, e parimenti proibì un nuovo matrimonio dopo il divorzio.<ref name="Divorzio"/>
 
 
==Samaritani buoni, ebrei cattivi, cadaveri impuri==
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<references/>
 
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[[Categoria:Biografie cristologiche|Stereotipi giudaici]]