Biografie cristologiche/Vangeli e interpretazione ebraica: differenze tra le versioni

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Il rischio dell'avvicinarsi alla "Bibbia come letteratura" consiste nell'ammettere una risposta necessariamente negativa. Ciò succede specialmente a leggere il Vangelo di Giovanni: si crea quindi una divisione. Il Vangelo giovanneo è alquanto interessante, difficile da studiare ma affascinante. Pieno di allusività inaspettate, con ricchezza di sfumature ed ipertoni, è pertanto l'opposto di superficiale. Nello studiare le origini del Cristianesimo, bisogna reputare questo Vangelo di somma importanza: contiene dati di Gesù preziosi quanto quelli degli altri tre Vangeli. Ma c'è il problema che Giovanni rappresenta gli oppositori di Gesù come "ebrei" e non come farisei o sommi sacerdoti; Giovanni pone l'ebreo Gesù al di sopra degli ebrei e contro di loro. Anche considerandolo come letteratura, il Gesù di Giovanni non è per nulla attraente: mancano le connotazioni di modestia e umiltà; la sua onniscienza è repulsiva, e il modo elaborato con cui Gesù conosce tutto ciò che accadrà e pare agire secondo una tabella predeterminata, sa di espediente esagerato. Similmente, il lettore ebreo non vede caritatevolmente la procedura giovannea ripetuta in cui il punto di partenza per i soliloqui è l'incomprensione della gente che viene accusata di non capire ciò che invece sembra chiaro e limpido (almeno per Gesù); anche qui l'espediente non è gradevole. Il Gesù di Giovanni è un esempio estremo, ma è indicativo di ciò che produce la differenza tra cristiani ed ebrei. Una lettura cristiana dei Vangeli crea empatia con Gesù, ma una lettura ebrea crea in genere solo un'empatia sporadica, e solo per certi passi.<ref name="Sand"/>
 
Questo significa che l'impegno di scrivere un Vangelo accettabile è colmo di grandi difficoltà. Il rabbino e teologo Samuel Sandmel<ref>Samuel Sandmel (Dayton, USA 23/09/1911 - Cincinnati, USA 04/11/1979), laureatosi presso la University of Missouri, ottenne un dottorato di ricerca dal Collegio ''Hebrew Union College'' di Cincinnati, e fu ordinato rabbino nel 1937. Ottenne varie posizioni presso la Hebrew Benevolent Congregation di Atlanta, la Fondazione B'nai B'rith Hillel del North Carolina e le Università Duke negli anni 1939-1942. Fu inoltre cappellano durante la Secondo Guerra Mondiale, nel Pacifico presso la II Marine Division nel 1942. Ricevette inoltre un dottorato specialistico sul Nuovo Testamento dalla Yale University. Divenne cattedratico di Studi Ebraici presso la Vanderbilt University dal 1949 al 1952, per poi ritornare allo Hebrew Union College nel 1952 come Professore di Letteratura Biblica ed Ellenistica. Autore di 20 libri e numerosi saggi per enciclopedie e bollettini accademici, fu anche redattore generale della Oxford University Press Study Edition della Bibbia ''New English Bible'', collaborandovi con un gruppo di 29 biblisti interconfessionali. Ricevette diverse onorificenze, premi e lauree ''honoris causa'' e fu presidente della ''Society of Biblical Literature'' nel 1961.</ref> propone l'esistenza di un Quinto Vangelo, calcolato dal suo autore per evitare le difficoltà incontrate dai quattro vangeli esistenti (e da altri vangeli non più esistenti): tale quinto Vangelo sarebbe la ''[[w:Lettera agli Ebrei|Lettera agli Ebrei]]''. Questa teoria si basa su un passo di [[w:Lettera a Tito|Tito]] [https://www.biblegateway.com/passage/?search=tito+1%3A14&version=CEI;LND 1:14], che denuncia le "favole giudaiche", e un passo di [[w:Prima lettera a Timoteo|I Timoteo]] [https://www.biblegateway.com/passage/?search=1+timoteo+1%3A4&version=CEI;LND 1:4] che esorta a "non occuparsi di favole e di genealogie interminabili". Se per alcuni cristiani le genealogie erano futili, allora la prima cosa che viene in mente sono le genealogie di Matteo e di Luca! Quanto alle "favole", tali sembrano le trame e gli orditi dei Vangeli — venivano quindi etichettate "giudaiche" solo per disprezzarle. Sembra comunque ragionevole che i primi cristiani non approvassero ogni vangelo che veniva scritto, e sappiamo che in alcuni circoli Giovanni era disapprovato. Ciò che viene messo in dubbio, da studiosi ebrei come Sandmel, è se i Vangeli suscitino ammirazione per la loro forma e contenuto, o piuttosto per tutti quei secoli di adulazione dopo che quattro di essi divennero canonici.
==Formulazioni e riformulazioni==