Le religioni e il sacro/Il sacro: differenze tra le versioni

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Seguendo lo studioso tedesco '''Rudolf Otto''' (1869-1937), si può notare come, nelle descrizioni proprie dell'esperienza religiosa, tale "realtà" ''sui generis'' corrisponda alla percezione e al vissuto di quel "mistero" (''mysterium'') che provoca "terrore" (''tremendum'') e, al contempo, "incanto" (''fascinans''), quando si manifesta. Ma il significato di questo "mistero" se
 
{{q|assunto nel suo valore universale e sbiadito significa solamente segreto, nel senso di straniero a noi, di incompreso, di inesplicato, e in quanto ''mysterium'' costituisce quel che è da noi considerato una pura nozione analogica, ricavata dall'ambito del naturale, senza che effettivamente attinga la realtà. In se stesso però, il misterioso religioso, l'autentico ''mirum'', è, se vogliamo coglierlo nell'essenza più tipica, il 'Totalmente altro', il ''tháteron'', l’<nowiki></nowiki>''anyad'', l’<nowiki></nowiki>''alienum'', l’<nowiki></nowiki>''aliud valde'', l'estraneo, e ciò che riempie di stupore, quello che è al di là della sfera usuale, del comprensibile, del familiare, e per questo "nascosto", assolutamente fuori dall'ordinario, e colmante quindi lo spirito di sbigottito stupore. |Rudolf Otto, ''Il sacro'', (1917, rev. 19371936). Milano, SE, 2009, p. 41}}
 
Quindi per Rudolf Otto l'esperienza umana del "sacro" si qualifica come terrificante e irrazionale; un'esperienza indicata come ''mysterium tremendum'' davanti a una "realtà" a cui viene attribuita una schiacciante superiorità e potenza. Ma che è anche una realtà dotata di ''mysterium fascinans'' in cui può realizzarsi la pienezza dell'essere. Otto identifica queste esperienze come "numinose" (esperienze del divino), di fronte al quale l'uomo si sente annichilito. Esse vengono ritenute al di là dell'umano e persino del cosmico. Il "sacro" va quindi sempre inteso come "totalmente Altro" (''ganz Anders'', ''das ganz Andere'') rispetto all'ordinario, al profano. La peculiarità del "sacro" è inoltre, per Otto, riconducibile alla sua impossibilità a essere spiegato o ricondotto a un linguaggio pertinente per altri oggetti di ricerca.