Le religioni e il sacro/Il sacro: differenze tra le versioni

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{{q|Il ''sacro'' è un elemento della ''struttura'' della coscienza e non un momento della storia della coscienza. L'esperienza del ''sacro'' è indissolubilmente legata allo sforzo compiuto dall'uomo per costruire un mondo che abbia un significato. Le ierofanie e i simboli religiosi costituiscono un linguaggio preriflessivo. Trattandosi di un linguaggio specifico, ''sui generis'', esso necessita di un'ermeneutica propria. |[Mircea Eliade, ''Discorso pronunciato al Congresso di Storia delle religioni di Boston il 24 giugno 1968''}}
 
{{q|A partire dalle più arcaiche esperienze religiose documentate sino al cristianesimo e all'islamismo, l'imitazione di modelli, intesa come norma e guida della vita dell'uomo, non è mai venuta meno, né del resto avrebbe potuto essere altrimenti. Ai livelli culturali più arcaici, già il ‛vivere come un essere umano' è di per sé un atto religioso, poiché l'alimentazione, la vita sessuale e il lavoro hanno un valore sacrale. In altre parole, essere - o meglio divenire - un uomo significa essere 'religioso'. [...] La dialettica del sacro precedette e servì da modello per tutte le forme dialettiche successivamente scoperte dalla mente umana. L'esperienza del sacro, rivelando l'<nowiki></nowiki>'essere', il 'significato' e la 'verità' in un mondo ignoto, caotico e spaventoso, pose le basi per l'elaborazione del pensiero sistematico. Le manifestazioni del sacro espresse in simboli, miti, esseri soprannaturali, ecc., vengono afferrate come ‛strutture', e costituiscono un linguaggio preriflessivo, che esige una ermeneutica particolare. Per più di un quarto di secolo storici e studiosi di fenomenologia della religione hanno cercato di elaborare un'ermeneutica siffatta. Questo tipo di indagine non è paragonabile alla ricerca erudita, sebbene anch'essa possa valersi di documenti provenienti da culture da lungo tempo scomparse e da popoli remoti. In virtù di un'ermeneutica adeguata, la storia delle religioni cessa di essere un museo di fossili, rovine e obsoleti mirabilia per diventare quel che avrebbe dovuto essere sin dall'inizio per ogni ricercatore: un complesso di 'messaggi' che attendono di essere decifrati e compresi.|Mircea Eliade, ''Religione'', in Enciclopedia del Novecento (1982), vol. VI, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 1982, pp. 121-2}}
 
L'esperienza del "sacro" è al cuore di tutte le religioni<ref>Julien Ries. ''Le vie della semantica storica''. In ''Opera omnia'' vol.II. Milano, Jaca Book, 2007, pag.28.</ref>.