Biografie cristologiche/Nuovo Testamento e antiebraismo: differenze tra le versioni

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Per alcuni lettori, chiamare gli ebrei "figli del diavolo" è prova sufficiente per l'etichetta "antiebraica". Altri negano esplicitamente l'accusa di antiebraismo. Una volta ancora, la Pontificia Commissione Biblica fornisce un buon esempio, spiegando che la polemica giovannea "non è fatta contro gli ebrei in quanto ebrei, ma al contrario, in quanto non veri ebrei, poiché nutrono intenzioni omicide." La distinzione tra "ebrei" e "veri ebrei" in alcuni casi può essere utile. Si potrebbe per esempio affermare che i "cristiani" che parteciparono in azioni naziste non furono "veri cristiani". Tuttavia, il Gesù giovanneo sta parlando degli "ebrei che avevano creduto in lui" (8:31). Questi non sono coloro che, almeno nel capitolo 8, nutrivano intenzioni omicide. Se gli ebrei che credono in Gesù sono figli di Satana, allora non c'è speranza di una opinione positiva per quegli ebrei che non credono in lui, specialmente data la tendenza di Giovanni a dividere il mondo tra quelli che seguono Gesù e quelli che non lo seguono.<ref name="Amy3"/><ref name="Boya1"/>
 
<ref name="Spong1">[[w:John Shelby Spong|John Shelby Spong]], ''The Fourth Gospel: Tales of a Jewish Mystic'', HarperOne, 2013, pp. 31-50 e Cap. 14.</ref>
Altri sostengono, come per 1 Tessalonicesi 2:14-16, che Giovanni stia parlando di giudei e sottolineando un problema geopolitico o etnico, e non uno di fede e pratiche ebraiche. È vero che, mentre i giudei sono ebrei, non tutti gli ebrei sono giudei; alcuni ebrei sono della Galilea, di Tarso, o di Cirene. Tuttavia, come si è visto per la discussione di 1 Tessalonicesi 2, questa è una distinzione senza differenza per le congregazioni. Qualsiasi persona della chiesa di Giovanni che avesse sentito il termine ''Ioudaioi'' nel Vangelo l'avrebbe associato con coloro che si affiliano alla sinagoga ebraica, osservano il sabato ebraico, e comunque affermano di essere gli eredi di Abramo. Similmente fallisce l'argomento che Giovanni stia in realtà parlando dei "capi" ebrei piuttosto che del popolo ebreo. Questa interpretazione oggigiorno appare frequentemente nelle letture liturgiche dove, per non inculcare vedute antiebraiche, i pastori ed i preti parlano di come i "capi ebrei" piuttosto che "gli ebrei" vollero la morte di Gesù. La generosa traduzione ha buone intenzioni ed aiuta a prevenire un'impressione antiebraica, finché la congregazione non si mette a pensare troppo attentamente a tale interpretazione. Tuttavia, poiché la vasta maggioranza degli ebrei scelsero di seguire questi capi, e non Gesù, Pietro, Giacomo, o Paolo, la lettura di "capi ebrei" alla fine offre un'altra distinzione senza differenza.<ref name="Spong1">[[w:John Shelby Spong|John Shelby Spong]], ''The Fourth Gospel: Tales of a Jewish Mystic'', HarperOne, 2013, pp. 31-50 e Cap. 14.</ref>
 
==Più di un profeta==