Le religioni della Mesopotamia/La letteratura religiosa in Mesopotamia/Lamentazione sulla distruzione di Ur: differenze tra le versioni

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* I canto (1-39). Vengono elencate le città sumere e i suoi templi abbandonati dalle rispettive divinità poliadi all'avvicinarsi di quella che più avanti, alla linea 87, viene indicata come "bufera" (sumerico ''ud''; cuneiforme: [[File:Ud (cuneiforme).JPG|20px]]), termine, quest'ultimo, che intende rappresentare molto probabilmente le invasioni degli Elamiti e quindi la distruzione delle città sumere, con il conseguente crollo della civiltà di Ur III. Nelle versioni conservate l'elenco delle città e delle divinità può differire sia nel numero che nell'ordine di esposizione, al nome della divinità e della città segue lo stesso ritornello: ''muš3 mi-ni-in-ga amaš-a-na lil2-e'' (abbandonare il 'luogo' e quindi ora «nello stabbio vi gioca il vento»).
 
{{q|Egli ha abbandonato l'ovile, -nello stabbio vi gioca il vento;<br> il Bue selvatico ha abbandonato l'ovile, - nello stabbio vi gioca il vento.|linee 1-2; traduzione CastallinoCastellino|tur3-ra-na muš3 mi-ni-in-ga amaš-a-na lil2-e <br>am-e tur3-ra-na muš3 mi-ni-in-ga amaš-a-na lil2-e|lingua=SUX}}
 
Seguono i nomi delle divinità An, Enlil, Enki e Ninḫursaĝa/Ninmaḫ, Nintur, Utu, che hanno abbandonato i loro santuari (le loro case) nelle città sumere.