Biografie cristologiche/Nuovo Testamento e antiebraismo: differenze tra le versioni

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{{q|La conversione cambiò Paolo radicalmente, come dimostra una corretta lettura di Galati 1-2, 1 Corinzi 9 e Filippesi 3:4-11. Asserire che psicologicamente egli sarebbe stato incapace di una polemica di tale sorta contro gli ebrei che erano coinvolti sia nel processo che portò all'esecuzione di Gesù o alla più recente persecuzione dei cristiani in Giudea, è ignorare l'evidenza delle polemiche di molti convertiti al Cristianesimo dall'Ebraismo nel corso degli ultimi duemila anni.|Ben Witherington III, ''Commentary on 1 and 2 Thessalonians, cit.''}}
 
L'"ira" a cui si riferisce Paolo potrebbe non limitarsi alla distruzione di Gerusalemme da parte dei romani, non più di quanto una dichiarazione sull'ira divina contro l'Italia debba limitarsi ad un particolare disastro, che sia il terremoto dell'Irpinia, o una qualsiasi delle alluvioni, smottamenti, eruzioni vulcaniche o maremoti che abbiano devastato parti della nazione. Parlando ai Tessalonicesi della Giudea, Paolo potrebbe essersi riferito ad un qualsiasi avvenimento, da un terremoto o tempesta o carestia, all'ultimo danno economico inflitto dalle politiche di Roma.
 
==''Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli''==