Le religioni della Mesopotamia/La letteratura religiosa in Mesopotamia/La Teodicea babilonese: differenze tra le versioni
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Il testo è in XXVII strofe composte di undici versi ognuna, raggruppati in cinque distici e un verso in posizione libera. Lambert ritiene di datarlo intorno all' XI secolo a.C.
Le strofe seguono un dialogo pacato tra il "Sofferente" e il suo "Amico", i quali conversano sulla natura del male nel mondo e sulla "giustizia degli dèi". Il Sofferente osserva come non ci sia la giustizia nel mondo, il potente opprime il più debole, il ricco il più povero e gli dèi si disinteressano di coloro che li onorano cercandone la giustizia. L'Amico lo invita a non essere blasfemo e gli ricorda che i disegni degli dèi sono imperscrutabili per gli uomini, in realtà il potente e il ricco che si comportano ingiustamente non restano mai tali, ma le disgrazie li inseguono. Viceversa coloro che sono giusti e onorano gli dèi vengono da questi accuditi anche se con poco e
==Le strofe della ''Teodicea''==
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