Biografie cristologiche/Il Cristo divino: differenze tra le versioni

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Pertanto, nella migliore delle ipotesi, abbiamo nel Nuovo Testamento solo una debolissima associazione della messianicità di Gesù con le speranze nazionali ebraiche. Forse si va oltre l'evidenza persino a supporre che queste fossero state eliminate dai concetti cristiani in via di sviluppo, poiché affermare la loro "eliminazione" implica che una volta fossero state presenti, ma la relativa evidenza non riesce a comprovarlo adeguatamente. Tuttavia un altro aspetto deve essere notato. L'unzione per gli ebrei era un rito; per i greci era una forma di cosmesi. Per i greci, l'espressione "Gesù l'Unto" o non aveva alcun significato o era insulsa; di conseguenza, la frase Gesù ''il'' Cristo venne cambiata in Gesù Cristo, o Cristo Gesù, come se "Cristo" fosse un nome, un titolo, e non una versione di "unto". Forse si può capire meglio l'effetto del cambiamento notando la differenza in suono ed effetto tra il titolo Antonio il Conte ed il nome Antonio Conte. Il titolo, per così dire, viene quasi sommerso dal semplice nome. Diciamo comunque che nel mondo dei cristiani greci la parola Cristo da una parte non aveva quelle connotazioni che permeavano il significato ebraico di מָשִׁיחַ ''Mašíaḥ'', e dall'altra assumeva associazioni che mancavano nell'approccio ebraico. Per i cristiani greci il termine Cristo aveva le chiare implicazioni di un essere divino.<ref name="Divino"/><ref name="Scholem"/>
 
Il NUovo Testamento presenta una varietà di titoli e di termini che riflettono la fede nella natura divina di Gesù. Uno di questi è "Figlio di Dio". Per gli ebrei, tale termine, se usato figurativamente, non avrebbe provocato obiezioni, dato che è una frase frequente nel [[w:Tanakh|Tanakh]]; Deuteronomio 14:1 riporta: "Voi siete figli del Signore Dio vostro." Se usato letteralmente o quasi letteralmente, gli ebrei avrebbero obiettato, specialmente se il termine "figlio" veniva limitato esclusivamente a Gesù. Nel Nuovo Testamento, la frase è in alcuni aspetti un po' vaga, insistinta, ma ciò che è chiaro è che il suo uso allude alla natura divina attribuita a Gesù.<ref name="Divino"/>
 
Un altro termine, "Signore", crea difficoltà di compresnsione da parte degli ebrei, che usano la parola "Signore" come un sinonimo esatto di Dio. Nel mondo greco, tuttavia, il termine aveva una quantità di uklteriori sfumature ed utilizzi. "Signore" è la traduzione italiana della parola greca ''[[w:Kyrios (termine biblico)|kyrios (kύριος)]]''. In greco ''kyrios'' aveva il significato basilare di proprietario, padrone, possessore. Parlando di una persona (nel discorso diretto la forma cambia in ''kyrie'') la parola significava qualcosa del tipo "Signor". Inoltre, tra i greci, che possedevano un intero pantheon di dei, ''kyrios'' era usato come titolo per quella particolare divinità che era patrona di un qualche culto religioso associato, per esempio al [[w:Serapide|Signore Sarapide (Σάραπις), o ''Signore degli Abissi (Sar-Apsi)'', o ''Signore dell'Universo'']], o al [[w:Ermes|Signore Hermes]] (Ἑρμῆς). In tale utilizzo, ''kyrios'' non implicava un unico dio, bensì tra le molte divinità quella a cui era dedicato il culto. Nell'uso del Nuovo Testamento, il titolo ''kyrios'' applicato a Gesù (ad eccezione di quei passi in cui significa semplicemente "signor") lo equipara ad una divinità, ma non lo equipara a Dio.<ref name="Cristologia">[https://books.google.co.uk/books?id=Aa3yRbs0tisC&dq=Mini+S.+Johnson,+%27%27Christology:+Biblical+And+Historical%27%27&source=gbs_navlinks_s Mini S. Johnson, ''Christology: Biblical And Historical''], Mittal Publications, 2005, pp. 229-235; [http://books.google.co.uk/books/about/The_Christology_of_the_New_Testament.html?id=79Zovlpi8uQC Oscar Cullmann, ''The Christology of the New Testament''], Westminster John Knox Press, 1959, pp. 202, 234-237. Per i paralleli coi miti antichi, cfr. [[w:Walter Burkert|Walter Burkert]], ''Antichi culti misterici'', Laterza, 1987, ''passim''.</ref> Le Lettere di paolo usano spesso l'espressione "Signore Gesù", nel senso di essere divino, ma non nel senso di Dio Stesso. Ciò viene illustrato nel brano 1 Corinzi 8:5-6, che afferma che per i cristiani "c'è un solo Dio, il Padre... e un solo Signore, Gesú Cristo." Si potrebbe forse aggiungere a questo un altro passo, Atti 2:36, in cui si legge che "Dio lo ha fatto Signore e Cristo..."<ref name="Cristologia"/>
 
Quanta parte dell'attribuzione di divinità a Gesù avvenne nell'ambito chel Cristianesimo palestinese è incerto. Di sicuro tale credenza sorse tra coloro dei suoi seguaci che credettero nella sua risurrezione, poiché una risurrezione speciale e miracolosa poteva implicare che Gesù fosse più di un essere umano, e quindi in qualche modo divino. Alcuni studiosi credono che il titolo "Signore", in [[w:lingua aramaica|aramaico]] ''mar'', si originasse in Palestina; la maggioranza comunque attribuisce il titolo alla cristianità gentile fuori della Palestina.<ref>La frase aramaica ''maran atha'', usualmente aggregata nella parola singola ''[[w:Maràna tha|maranatha]]'' (מרנא תא: ''maranâ thâ`'' - oppure מרן אתא: ''maran `athâ`''), è presente in I Corinzi 16:22 e significa "Nostro Signore, vieni!"</ref>
 
Continuando ad esaminare la questione della natura divina di Gesù, natura che il primo Cristianesimo per poco non identificò con Dio stesso, allora oltre a Signore bisogna esaminare un altro termine, ''[[w:Logos|Logos ( λόγος)]]''. Il Gesù divino viene esplicitamente identificato con ''Logos'', ma brevemente e laconicamente. ''Logos'' era un antico termine greco e veniva usato frequentemente nell'epoca di Gesù tra gli ebrei greci, specialmente negli scritti di [[w:Filone di Alessandria|Filone d'Alessandria]] (20 p.e.v.-40 e.v.]] Esaminare come gli ebrei greci trattassero la parola ''Logos'' può essere d'aiuto, con le dovute cautele, a capire cosa avessero in mente i cristiani quando identificavano Gesù in tal modo. Le cautele sono necessarie perché esistono differenze, come anche somiglianze, tra il ''Logos'' ebraico e quello cristiano.<ref name="Cristologia"/>
 
==Note==