Biografie cristologiche/Da setta ebraica a chiesa dei Gentili: differenze tra le versioni

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L'apparizione a Giacomo legittima il suo ruolo nella direzione della chiesa, proprio come l'esperienza di Paolo sulla via di Damasco sanziona la validità del suo vangelo. Insieme alle sue connessioni famigliari e l'affermazione di un'apparizione del risorto, diversi altri fattori facilitarono il predominio di Giacomo nella chiesa di Gerusalemme. L'imprigionamento di Paolo associato con le sue frequenti assenze da Gerusalemme potevano aver creato un vuoto nella guida del gruppo. La sua volatilità poteva inoltre aver provocato la ricerca di una guida più affidabile e solida. Giacomo non solo aveva i contatti ma anche la consistenza e la devozione. La sua ben nota fedeltà alle Leggi di Mosè e la sua forte affiliazione al Tempio aumentava la sua reputazione sia tra gli ebrei che seguivano Gesù e sia tra coloro che non lo seguivano. Pratico e devoto, Giacomo cercò una soluzione alla questione gentile. Il suo primo tentativo, e fallimento, fu la ratifica di una missione a due parti: Pietro avrebbe evangelizzato gli ebrei, e Paolo i gentili. Secondo Galati 2:9, "Giacomo, Cefa e Giovanni, ritenuti le colonne [della chiesa]", riconobbero che paolo ed il suo collega Barnaba sarebbero andati dai gentili, mentre essi si sarebbero occupati dei "circoncisi". Occasionalmente ci fu un accavallamento, come quando Pietro convertì il centurione Cornelio e la sua famiglia (Atti 10) e quando Paolo ebbe successo con alcuni ebrei della diaspora. Come nota Paolo in 1 Corinzi: "Mi sono fatto Giudeo con i Giudei, per guadagnare i Giudei; con coloro che sono sotto la legge sono diventato come uno che è sotto la legge, pur non essendo sotto la legge, allo scopo di guadagnare coloro che sono sotto la legge" (9:20). Tuttavia, quando le comunità si mischiarono, la ripartizione non fu più chiara. I cristiani gentili, almeno nel sistema di Paolo, non necessitavano circoncisione, regole alimentari ebraiche, specifica osservanza dello Shabbat, e così via. I cristiani ebrei però cercavano di seguire la Via come ebrei, con tutte le pratiche che avevano sempre distinto la loro comunità da quelle dei loro vicini pagani. Il centro non reggeva.<ref name="Halvor"/>
 
Nella sua lettera ai Galati, Paolo menziona che "alcuni da parte di Giacomo", che egli chiama la "fazione dei circoncisi", avevano convinto Pietro a non mangiare insieme ai gentili. Pietro si era adattato e Paolo si lamenta che "gli altri Giudei lo imitarono nella simulazione, al punto che anche Barnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia" (2:12-13). Tuttavia, una volta che il linguaggio polemico di paolo viene eliminato, la sua fiera indignazione diventa sospetta. Scrivendo ai Galati, chiesa gentile che cercava almeno di praticare la circoncisione se non tutti gli altri comandamenti ingiunti agli ebrei, Paolo necessitava di una qualche influenza per convincere la congregazione che non erano obbligati a praticare l'Ebraismo. Chiamando ipocrita l'azione di Pietro e biasimando dell'ipocrisia "alcuni da parte di Giacomo", egli poteva promuovere il proprio vangelo (non ipocrita, autorizzato direttamente da Cristo).<ref name="Halvor"/><ref>Amy-Jill Levine, ''The Misunderstood Jew, cit.'', 2006, pp. 75-78.</ref>
 
Paolo aveva sperato che i rappresentanti ebrei della chiesa avrebbero privilegiato il bene della chiesa nel suo complesso lasciando da parte le loro pratiche particolari. Paolo si aspettava che Pietro mangiasse coi gentili e quindi sottomettesse la sua identità ebraica al bene del gruppo. Tuttavia Paolo stesso aveva parlato precedentemente e con approvazione, della missione in due parti: Pietro verso gli ebrei e Paolo verso i gentili. Una missione in due parti implica che i gentili sarebbero entrati nella chiesa al di fuori della Legge mosaica, e gli ebrei avrebbero continuato le loro benamate pratiche ataviche. L'impegno di quelle madri maccabee che erano morte insieme ai propri figli per amore di praticare la circoncisione, non poteva essere ignorato. Il fatto che non solo Pietro ma anche tutti gli altri ebrei nel contesto di Antiochia eccetto Paolo erano determinati a seguire le osservanze alimentari può essere considerato come il loro riconoscimento dell'importanza della propria identità culturale e religiosa. Il multiculturalismo, allora come oggi, non può funzionare se esiste una costrizione omogenea che causa ad un gruppo di rinunciare a ciò che è per loro di grande valore, specialmente se ciò a cui si deve rinunciare è ingiunto divinamente dalla Torah.<ref name="Halvor"/><ref name="Paolo"/>
 
==Il vangelo paolino==