Biografie cristologiche/Da setta ebraica a chiesa dei Gentili: differenze tra le versioni

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Insieme ai residenti di Gerusalemme, anche i pellegrini ed i mercanti che visitavano la città assistevano alle testimonianze carismatiche dei seguaci della Via, ed udivano, di prima mano e indirettamente, le notizie su Gesù. Dalla bocca di queste persone, che ritornavano alle proprie case a Damasco e Antiochia, a Efeso e a Roma, si diffuse la proclamazione del Messia ebreo. Ma con la diffusione del vangelo alla [[w:Diaspora ebraica|Diaspora]], a quegli ebrei che risiedevano fuori patria, si diffuse anche l'ostracismo e la persecuzione che quasi inevitabilmente segue le nuove religioni.<ref name="Charles">[http://books.google.co.uk/books/about/Jesus_Within_Judaism.html?id=ku_YAAAAMAAJ&redir_esc=y James H. Charlesworth, ''Jesus within Judaism''], Doubleday, 1988, pp. 9-29 e segg.; cfr. anche la raccolta da lui curata, [https://books.google.co.uk/books?id=TfBoPwAACAAJ&dq=James+H.+Charlesworth+Jesus%E2%80%99+Jewishness:+Exploring+the+Place+of+Jesus+in+Early+Judaism&hl=en&sa=X&ei=_UHNVLjUG4fZarXvgrAP&ved=0CCIQ6AEwAA ''Jesus’ Jewishness: Exploring the Place of Jesus in Early Judaism''], Crossroads, 1991, ''s.v.'' & ''passim''.</ref>
 
È nel contesto di tale persecuzione che il Nuovo Testamento introduce [[w:Paolo di Tarso|Saulo, il Fariseo di Tarso]], che in seguito verrà chiamato "San Paolo".<ref>In greco Παῦλος (Paulos), e Σαῦλος Ταρσεύς (Saulos Tarseus); [[w:lingua ebraica|ebraico]]: שאול התרסי . Cfr. {{cita web|url=http://global.britannica.com/EBchecked/topic/447019/Saint-Paul-the-Apostle|titolo="Saint Paul, the Apostle, original name Saul of Tarsus" da ''Encyclopædia Britannica Online Academic Edition|editore=global.britannica.com|accesso=gennaio 2015}}</ref> Secondo Atti 9:1-2, Saulo, "sempre fremente minaccia e strage contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco affinché, se avesse trovato alcun seguace della Via, uomini o donne, li potesse condurre legati a Gerusalemme." Nella sua [[w:Lettera ai Filippesi|Lettera ai Filippesi]] racconta le proprie attività: "quanto a zelo, persecutore della Chiesa" (3:6). In Galati 1:13 nota che i Gentili della chiesa avevano sentito parlare della sua "condotta di un tempo nel giudaismo," come egli "perseguitasse fieramente la Chiesa di Dio e la devastasse".
 
Perché Paolo perseguitasse la chiesa è una questione di una certa speculazione. Si preoccupava forse che i membri della Via stessero cercando di rimpiazzare la Torah con Gesù? Se fosse stato così, la sua azione assomiglia a quella dei [[w:Protestantesimo|Protestanti]] di tutti i tipi — evangelicisti di frontiera ([[w:Metodismo|Metodisti]] e [[w:Battismo|Battisti]]), cristiani urbani consolidati ([[w:Presbiterianesimo|Presbiteriani]]), e altri restaurazionisti (Campbelliti) — che attaccavano i membri della [[w:Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni|Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni]]; l'accusa era che questo gruppo insegnava qualcosa di contrario ai canoni basilari della loro teologia e visione morale. Aveva sentito che i seguaci della Via stavano insegnando che la Legge non era importante o che era marginale o in qualche modo veniva sostituita da Gesù? Se fosse stato così, tale insegnamento sarebbe andato contro ciò che egli descriveva quale centro della vita ebraica, e della sua vita. Scrivendo alla chiesa [[w:Filippi|filippese]], Paolo enfatizza la sua identità ebraica: "Se alcuno ritiene di poter confidare nella carne, io più di lui: circonciso l'ottavo giorno, della stirpe d'Israele, della tribù di Beniamino, ebreo da Ebrei, ''fariseo quanto alla Legge;... irreprensibile quanto alla giustizia che deriva dall'osservanza della Legge''" (3:4-6).
 
Paolo era preoccupato per la sicurezza dei suoi correligionari ebrei della Diaspora? Le comunità maggioritarie locali tendono a non considerare favorevolmente la gente che strepita estaticamente, fa asserzioni di visioni mistiche, abbandona ruoli famigliari tradizionali, e proclama Signore qualcuno che è stato giustiziato dallo stato. Oppure e nuovamente, Paolo temeva che questi messianisti mettessero in pericolo le sinagoghe e quindi i suoi compagni ebrei? Secondo le ''[[w:Vite dei Cesari|Vite dei Cesari]]'', un libro pettegolo del secondo secolo scritto dallo storico romano [[w:Svetonio|Svetonio]], l'imperatore [[w:Claudio|Claudio]] (49-54 [[w:e.v.|e.v.]]) aveva espulso gli ebrei da Roma a causa di una controversia in merito ad un tizio chiamato "[[w:Chrestus|Chrestus]]" — forse un malinteso di "Cristo". Se tale "Chrestus" è un riferimento al Cristo, allora Paolo aveva buone ragioni per preoccuparsi. Tensioni religiose interne possono dilagare in clonflitti pubblici, e conflitti pubblici sotto il dominio romano venivano subito repressi duramente.<ref name="Charles"/><ref name="Paolo">Hyam MacCoby, ''The Mythmaker: Paul and the Invention of Christianity'', Barnes & Noble Books, 1998, ''passim''; Pinchas Lapide, Peter Stuhlmacher, ''Paul: Rabbi and Apostle'', Augsburg Publishing House, 1984, pp. 84-115; [http://www.jewishencyclopedia.com/articles/11952-paul-of-tarsus ''Jewish Encyclopedia'': "Saul of Tarsus (known as Paul, the Apostle of the Heathen)"]; [http://www.newadvent.org/cathen/11567b.htm ''Catholic Encyclopedia'': "Paul of Tarsus"]; [[w:Rinaldo Fabris|Rinaldo Fabris]], ''Paolo. L'apostolo delle genti'', Milano, 1997.</ref>
 
O Paolo aveva sentito che Gesù ed i suoi seguaci avevano fatto minacce contro il Tempio? Marco registra che, nel processo davanti al [[w:Sinedrio|Sinedrio]], "alcuni si alzarono per testimoniare il falso contro di lui, dicendo: «Noi lo abbiamo udito mentre diceva: Io distruggerò questo tempio fatto da mani d'uomo e in tre giorni ne edificherò un altro non fatto da mani d'uomo»" (14:57-58). Secondo gli Atti degli Apostoli, falsi testimoni accusarono anche [[w:Stefano protomartire|Stefano]], uno dei primi membri del gruppo gerosolimitano, della stessa colpa: "Costui non cessa di proferire parole contro questo luogo sacro [il Tempio] e contro la Legge. Lo abbiamo udito dichiarare che Gesù il Nazareno distruggerà questo luogo e sovvertirà i costumi tramandatici da Mosè" (6:13-14). Luca poi riporta che Stefano, dopo un discorso appassionato che termina con la condanna della gente che fa del male ed è collettivamente colpevole del tradimento e morte di Gesù, viene trascinato fuori della città e lapidato. Mentre Stefano veniva martirizzato, "i testimoni deposero il loro mantello ai piedi di un giovane, chiamato Saulo,...E Saulo approvava la sua uccisione" (Atti 7:58-8:1). O forse Paolo aveva sentito che questi messianisti ''pregavano'' Gesù o ''tramite'' Gesù, poiché tale pratica poteva implicare un secondo Dio, un vero anatema per le sue sensibilità farisaiche.<ref name="Paolo"/>
 
Quali che fossero le ragioni di Paolo nel perseguire i seguaci della Via, queste divennero irrilevanti un giorno suall strada di Damasco. Lì Paolo ebbe un'esperienza che sia egli stesso sia gli Atti descrivono come un incontro col Cristo risorto. Ed in quel momento Paolo si trasformò da persecutore a proclamatore.<ref name="Paolo"/>
 
==Ebrei e Gentili==
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