Le religioni della Mesopotamia/Sumer e Accad/Gli Accadi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 1:
{{nota|larghezza = 450px|center|contenuto=<center>[[File:Endhenuanna (figura da disco in calcite, fronte).JPG|400px|center|thumb|Figura di un particolare del c.d. "Disco di Enḫeduanna", risalente al XXIII secolo a.C., rinvenuto a Ur e conservato presso l'University of Pennsylvania Museum. La sacerdotessa Enḫeduanna è qui rappresentata di fronte a un altare per le libagioni, probabilmente di una ''ziqqurat'', seguita da tre alti funzionari.]]<br>'''La sacerdotessa Enḫeduanna, il primo poeta nella storia umana'''</center><br>Il primo poeta nella storia dell'umanità, nota sia da fonti successive che contemporanee, è la sacerdotessa Enḫeduanna, vissuta intorno al XXIV secolo a.C., figlia del re accadico Sargon, fondatore del primo impero della storia. La più celebre opera di Enḫeduanna è scritta in lingua sumerica e ha come titolo (come "incipit") ''Nin-me-šárra'' (Signora di tutti i Me), opera più comunemente nota con il moderno titolo di "L'esaltazione di Inanna". Del ''Nin-me-šárra'', che si compone di 153 righe, conserviamo oltre cinquanta diversi testimoni, frammenti di tavole incise in cuneiforme. Nell'opera viene narrato, in termini a volte oscuri, un drammatico evento della vita di Enḫeduanna: la sua fuga dalla città di Ur ove ricopriva il ruolo di sacerdotessa del dio poliade della città, Nanna (accadico: Sîn; il dio Luna) e il suo esilio nella steppa. L'opera prende quindi la forma di invocazione, affinché gli dèi liberino dall'esilio la sacerdotessa, alludendo a un certo Lugalanne, probabile rivoltoso sumero contro il potere del padre di Enḫeduanna, il re accadico Sargon. L'inno si conclude con l'invocazione alla dea Inanna (sumerico; accadico: Iŝtar; dea figlia del dio Nanna) e infine con il ritorno vittorioso della dea, e della sua grande sacerdotessa, nel santuario di Ur. Tale opera ebbe un profondo riconoscimento nella stessa letteratura religiosa sumerica, considerata in quell'ambito come uno dei dieci componimenti religiosi più notevoli, l'unico di cui peraltro conosciamo l'autore.
 
Una traslitterazione del cuneiforme sumerico con traduzione del componimento, apparati critici e commento, nonché un capitolo sulla vita e le opere della sacerdotessa-poetessa è in William W. Hallo e J.J.A. Van Dijk, ''The Exaltation of Inanna'', New Heaven and London Yale University Press, 1968. Di seguito l'incipit del componimento con la traslitterazione del The ETCSL project, Faculty of Oriental Studies, University of Oxford.