Biografie cristologiche/Gesù ed Ebraismo: differenze tra le versioni

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{{q|Ora voi farisei pulite l'esterno della coppa e del piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e di malvagità. Stolti! Colui che ha fatto l'esterno non ha fatto anche l'interno? Ma date in elemosina quel che c'è dentro, e ogni cosa sarà pura per voi. Ma guai a voi farisei! Poiché voi pagate la decima della ruta della menta e di ogni erba, e poi trascurate la giustizia e l'amore di Dio... Guai a voi farisei! Perché amate il primo posto nelle sinagoghe e i saluti nelle piazze. Guai a voi! Perché siete come i sepolcri che non si vedono, e gli uomini vi camminano sopra senza accorgersene.|Luca 11:39-44}}
 
La cigliegina su questa torta antifarisaica appare nei brevi commenti che poi Gesù fa in seguito ai discepoli in merito a come si debbano "guardare dal lievito dei farisei, che è l'ipocrisia" (12:1) e che i Farisei sono "amanti del denaro", che ridicolizzano Gesù perché insiste che "non potete servire a Dio e a mammona" (16:13). I pochi riferimenti che rimangono seguono questa falsariga. ComeNel modo in cui Luca presenta il pubblicano come il "buon cristiano", così i lettori vengono abilmente portati a vedere il Fariseo come il "cattivo ebreo" (gli aggettivi diventano superflui). Nella parabola, quel poveraccio del Fariseo non ha scampo!<ref name="Timo"/>
 
Tuttavia è Luca e non Gesù che fornisce il contesto della parabola. Al tempo di Luca, per la chiesa i Farisei venivano a rappresentare gli ebrei che si erano rifiutati di seguire Gesù; sono quindi raffigurati principalmente come polemici e non obiettivi. Ciò nonostante, anche nel Vangelo di Luca ci sono allusioni ad un'opinione farisaica più benevola. Non solo i Farisei continuano ad ospitare Gesù a banchetti, mantenendo quindi aperte le porte di comunicazione nell'ambiente intimo dei pasti consumati insieme; ma anche avvisano Gesù di stare attento, "Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere" (Luca 13:31). Non c'è ragione di credere che il loro avvertimento sia insincero.<ref name="Yeshua"/><ref name="Timo"/>
==Preghiera==
 
Se ci accostiamo alla parabola con le orecchie ebree del primo secolo — le orecchie che avrebbero quindi sentito parlare Gesù stesso — un quadro alquanto diverso si sviluppa rispetto a quello negativo di Luca. In primo luogo, i Farisei non devono essere considerati ipocriti o arroganti. La preghiera dei Farisei inizia "Io ringrazio/rendo grazie" (il termine greco è ''eucharisto'' εὐχαρίστω, da cui la parola italiana "Eucaristia"), e l'idea di ringraziare Dio è una delle componenti maggiori delle [[w:Preghiera ebraica|preghiere ebraiche]]. La preghiera farisaica, "''di per se stessa'' non è affatto più arrogante di quella che normalmente si dice (o si pensa) «se non fosse per la grazia di Dio, anch'io sarei così.»"<ref name="Timo"/> L'opinione negativa del Fariseo proviene dalla narrazione di Luca, non dal contesto originale di Gesù. E a causa di tale contesto, la parabola funziona. Afferra l'ascoltatore brillantemente. Appena uno arriva alla conclusione che il pubblicano è giustificato, arriva anche alla conclusione: "Meno male che non sono come quel Fariseo!" Sarebbe infatti assurdo pensare: "Meno male che non sono come Madre Teresa; meno male che non sono come Padre Pio." Anche ''se'' uno trova bigotto il Fariseo, la parabola funziona ancora, perché l'identificazione con il pubblicano risulta nella reazione "Meno male che non sono bigotto, come quel Fariseo". L'ironia è squisita.<ref name="Timo"/>
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E la buona novella della parabola continua. Forzando il lettore a trovare qualcosa di positivo riguardo al pubblicano, insiste che anche coloro che stanno col nemico possono ancora far parte della congregazione, che anche coloro che sfruttano membri della propria comunità meritano considerazione; forse, come Zaccheo, stanno facendo del loro meglio nonostante siano intrappolati in una situazione impossibile. In altre parole, la parabola spinge gli ascoltatori ad indossare i panni del criminale o dell'ostracizzato. Allo stesso tempo, richiede agli ascoltatori di valutare gli atti di pietà ed il valore a loro dato in un qualsiasi contesto religioso. Questo Fariseo, che fa la decima, che prega senza chiedere nulla per se stesso, è proprio quel tipo di fedele che il clero adora. La parabola allora pone la domanda di chi abbia onore nella congregazione, chi sia il miglior modello di riferimento, chi sia senza peccato, e chi sia sanza santità.<ref name="Timo"/><ref name="Doran"/>
 
La fine della parabolo potrebbe procurare due ulteriori sorprese. Primo, la maggioranza della traduzioni riportano [https://www.biblegateway.com/passage/?search=Luca+18%3A14&version=CEI;LND Luca 18:14] in questo modo: "Io vi dico che questi, e non l'altro, ritornò a casa sua giustificato." Ma né il greco né il contesto della riga richiede questa conclusione esclusivista. È possibile che anche il Fariseo sia giustificato. Come afferma Robert Doran: "Per quanto io possa vedere, l'unico fattore nel contesto che porta gli interpreti a scegliere tale significato esclusivo è che uno non voglia dire che un Fariseo sia retto/giustificato (''dedikaiomenov'')."<ref name="Doran"/> La riga non dovrebbe essere letta "tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro" ma "tornò a casa sua più giustificato dell'altro." In questo caso, il pubblico antico si scioccherebbe che il pubblicano abbia ricevuto un riconoscimento maggiore; il pubblico moderno invece si scioccherebbe che persino il Fariseo abbia ricevuto un riconoscimento.<ref name="Doran"/>
 
Per concludere, forse la fine della parabola è ancor più sorprendente, poiché la giustificazione del pubblicano pare dipendere dal Fariseo. Questo Fariseo fa più decima di quanto sia richiesto, digiuna più di quanto sia necessario, e tale rettitudine non viene contestata. Queste azioni possono avere effetti vicari — forse le azioni giuste del Fariseo sono proprio quelle che permettono al pubblicano di entrare in una giusta relazione con Dio. Come suggerisce Timothy Friedrichsen, la reazione del pubblico ebreo di Gesù sarebbe stato di "shock, sgomento, persino rabbia" all'idea che il giusto comportamento del Fariseo "potesse beneficiare addirittura la loro nemesi, il pubblicano."<ref name="Timo"/> Con un'analogia moderna, la rettitudine dimostrata dal più grande santo della chiesa opera a favore della redenzione del più grande peccatore. La parabola continua quindi a provocare, a sfidare, a disturbare. Proprio come voleva Gesù, proprio come si usava tra [[w:maestri ebrei|maestri ebrei]].<ref name="Yeshua"/>
 
==Preghiera==
Il contenuto della preghiera farisaica fornisce un contrasto negativo con la preghiera più nota di Gesù, il cosiddetto ''[[w:Padre nostro|Padre nostro]]''. La versione più conosciuta si trova nel [[w:Discorso della Montagna|Discorso della Montagna]] (Mt 6:9-13):
{{q|Padre nostro che sei nei cieli,<br/>
sia santificato il tuo nome; <br/>
venga il tuo regno;<br/>
sia fatta la tua volontà,<br/>
come in cielo così in terra. <br/>
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, <br/>
e rimetti a noi i nostri debiti<br/>
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,<br/>
e non ci indurre in tentazione,<br/>
ma liberaci dal male.|[https://www.biblegateway.com/passage/?search=Mt+6%3A9-13&version=CEI;LND Mt 6:9-13]}}
 
==Recuperare il Gesù ebreo==
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<references/>
 
{{Avanzamento|5075%|25 gennaio 2015}}
[[Categoria:Biografie cristologiche|Gesù ed Ebraismo]]