Le religioni della Mesopotamia/I Babilonesi/ Akītu: differenze tra le versioni
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Ricostruzione della "Via della Processione" di Babilonia lungo la quale, in occasione della Festa del Nuovo Anno (Akītu), un corteo religioso portava le statue di Marduk e di suo figlio Nabû, quest'ultima giunta dal tempio Ezida (lett. "Casa della verità" oppure "Casa sicura") di Borsippa. Dal tempio di Esagila, la processione attraversava la Porta di Ištar, raggiungendo il tempio di Akītu, situato all'esterno delle mura cittadine e che si apriva per l'occasione una volta l'anno.<br> A sinistra: un'altra angolatura della "Via della Processione" all'altezza della Porta di Ištar; sotto: la Porta di Ištar conservata al Pergamon-Museum di Berlino
L'<nowiki></nowiki>''Enûma Eliš'' è l'opera che canta l'apoteosi del dio poliade di Babilonia, Marduk. Esso consiste nella sua più alta espressione teologica, e Marduk, con questo poema religioso, assurge al divino cielo più alto della Mesopotamia. L'<nowiki></nowiki>''Enûma Eliš'' veniva recitato, o forse cantato<ref>All'ultima Tavola, la VII verso 161, tale opera viene indicata con il nome di "Canto di Marduk"</ref>, durante l'Akītu (in sumerico: A2.KI.TIL3, cuneiforme [[File:Cuneiforme A-ki-til.JPG|70px]], col significato di "forza che fa rivivere il mondo"<ref>in Eliade I, 74</ref>; nome sumerico della festività, anche ''Zagmuk'', cuneiforme: [[File:Zagmuk.JPG|60px]]), la festa di inizio del Nuovo Anno di Babilonia, segnatamente il quarto giorno degli undici prescritti, nel mese di Nisān<ref>Rituale della festa di Akitu, Cfr. Giovanni Pettinato, ''Mitologia assiro-babilonese'', Torino, UTET, 2004, p. 102.</ref><ref>Nisān, primo mese dell'anno babilonese della durata di 30 giorni, corrisponde a un periodo compreso nei nostri marzo e aprile</ref>, quindi all'inizio della primavera, a significare, come la rigenerazione della vita: tutto il creato aveva un nuovo inizio. L'Akītu, festa attestata in area mesopotamica già in epoca pre-sargonica e fino al III secolo d.C.<ref>Il culto di Bēl (Marduk) e Nabû è, ad esempio, è fortemente presente a Palmira ancora nel I secolo d.C.</ref>, era la festa babilonese più importante e poteva essere celebrata solo alla presenza del suo re.
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