Le religioni della Mesopotamia/Sumer e Accad/I Sumeri/Gli Inferi: differenze tra le versioni
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Il cuneiforme [[File:Cuneiforme Kur.JPG|20px]] è uno dei segni cuneiformi che rende la nozione di "Inferi"<ref>Il termine italiano "infero" (mondo sotterraneo) origina dal latino ''inferus'' con significato analogo. Il termine latino conserva precise corrispondenze: ''adharas'' (sanscrito, "ciò che sta sotto"), ''aðara'' (avestico, con medesimo significato); quindi dall'indoeuropeo ''*ṇdhero'', da cui l'inglese ''under'' e il tedesco ''unter''. Sempre dall'indoeuropeo ''*ṇdhero'' proviene il latino ''infra'' (sotto), da cui ''inferus'': la presenza della lettera ''f'' nei termini latini è di derivazione osca, quindi dall'eredità del nome e della credenza italica dove Cuma (Campania) era inteso come luogo dell'ingresso agli Inferi. </ref> qui intesi come mondo sotterraneo, luogo dove risiedono i morti. Tale segno cuneiforme è il segno che indica anche la "montagna", ma in questo ambito è inteso come "fondamento" della "montagna": ciò che vi si nasconde "sotto", il luogo ''infer''iore. La traslitterazione del segno cuneiforme [[File:Cuneiforme Kur.JPG|20px]] è ''kur'' in sumerico, ''šadû'' in accadico (semitico).
Altri nomi con cui i Sumeri indicavano il mondo dei morti sono, ad esempio: ''kur-nu-gi<sub>4</sub>-a'' ("paese del non ritorno"), ''igi-kur'', ''kur-kur'', ''arali'', ''lamḫu'', ''irkalla'', ''ganzi'', ''kukku'', ''ki-gal''; resi in accadico, quando non presi direttamente in prestito, tra gli altri, come ''irkallu'' o ''erṣetu'',
I dati archeologici ci dicono della grande attenzione dei Sumeri rivolta ai loro estinti. Le tombe sono curate e i corpi sono circondati da doni, la loro posizione è come "dormiente" o raggomitolata come un "embrione":
L'esistenza negli Inferi è piuttosto penosa e determinata non dal fatto che si siano commessi o meno dei "peccati" (nozione, quella di "peccato", sconosciuta ai Sumeri) quanto piuttosto dal modo in cui si è morti, dalle offerte che i vivi concedono loro, o dal numero dei figli generati in vita: più figli sono stati generati durante la propria vita e più la vita nell'Ade sumerico è "positiva". La peggiore condizione è riservata a coloro che sono morti in un incendio perdendo in questo modo il proprio corpo, essi non risiedono nemmeno negli Inferi.
{{q|Allora essi si abbracciarono e baciarono l'un l'altro,<br> essi conversarono sospirando:<br>"Hai visto gli ordinamenti degli Inferi?"<br>
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252. [… ki]-in-dar-ra-gin7 saḫar-ra a-ab-si<br>
253. en-e u8 bi2-in-dug4 saḫar-ra ba-da-an-tuš|lingua=SUX}}
Quindi gli Inferi sono oscuri, polverosi, luogo dove si aggirano assetati gli spiriti, le ombre dei morti (sumerico: ''gidim''; accadico: ''eţemmu''; cuneiforme: [[File:Gidim.JPG|40px]]). Negli Inferi regna sovrana la dea Ereškigal, accompagnata dal marito Nergal, la quale si limita a indicare il nome del morto, quindi senza emettere alcun giudizio, registrato su una tavola dalla dea Geštinana. Altre divinità dimoranti negli Inferi sono: il dio Ningigzida, maggiordomo di Ereškigal e Pabilsaĝ suo amministratore, Namtar suo messeggero, e Neti il custode dei cancelli infernali.
Una particolare condizione riguarda i bambini, morti prima dei loro giorni (sumerico: ''niĝin3-ĝar''; cuneiforme: [[File:Cuneiforme niĝin3-ĝar.JPG|60px]]):
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