Le religioni della Mesopotamia/Sumer e Accad/Gli Accadi: differenze tra le versioni

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Thorkild Jacobsen<ref>pp. 178-9.</ref>, e Gentili<ref>''Sargon, re senza rivali''. Pisa, SEU, 1998, p. 31.</ref> segue, ritiene invece che Lugal-Zagesi avesse precedentemente sconfitto Ur-Zubaba, distruggendo la città di Kiš: sarà quindi Sargon, condottiero del re di Kiš, a subentrare a questo sovrano sumero e quindi a sconfiggere successivamente Lugal-Zagesi, per poi ricostruire la città (questo spiegherebbe l'iscrizione, cfr. Poebel ''PBS'' IV,1 p.176, che vuole Sargon rifondatore di Kiš).
 
[[File:Victory stele of Naram Sin 9062.jpg|left|200px|thumb|Particolare della "Stele della vittoria di Naram-Sin". Rinvenuta tra le rovine di Susa era originariamente collocata nella città di Sippar. La stele è alta 200 cm e larga 105 cm, è conservata presso il Museo del Louvre a Parigi. Da notare il particolare copricapo del re Naram-Sin, una tiara con corna, simbolo, queste ultime della divinità. Un richiamo alla deificazione in vita del sovrano accadico, il primo sovrano mesopotamico a vantare la propria umanità divinizzata, testimoniata anche dalle iscrizioni che antepongono al suo nome il determinativo ''dingir'' proprio degli dèi. Al re, fedele custode ed esecutore della volontà del dio poliade proprio dei Sumeri, si sostituisce, con l'accadico Naram-Sin, il re che si fa dio stesso. Il re indossa un arco e impugna una freccia incedendo altero sui corpi dei nemici. Un'altra sua freccia ha appena ferito alla gola un guerriero nemico che gli si pone soccombente di fronte. Anche le dimensioni delle figure, testimoniata proprio da quella della freccia che ha ferito il guerriero nemico, mostrano la "grandezza" fisica sovrumana propria del sovrano accadico.]]
[[File:Victory stele of Naram Sin 9062.jpg|left|200px|thumb|]]
Di fatto, nel XXIV secolo a.C. e per un secolo, assistiamo nella Bassa Mesopotamia a un deciso cambiamento storico: alla costellazione di città-stato (in quel momento dominate dal re sumero della città di Uruk, Lugal-Zagesi) si sostituisce un impero unificato, per mezzo di una guerra di conquista, da un re accadico (quindi semita).